Le molte condizioni per un secondo "miracolo,,

Le molte condizioni per un secondo "miracolo,, INTERVISTA CON IL MINISTRO COLOMBO Le molte condizioni per un secondo "miracolo,, Cimine (inni la. nel maggio 1970. invialo dui mio giornale La Stampa, accompagnai il ministro italiano dei Tesoro. Emilio Colombo, a Lumini, elove aveva in programma ire giorni dì colloqui con fili esponenti del noverilo britannico, lira un lunedì, se non sbaglio, nel pomeriggio, quando la conferenza staini'a indetta da Colombo alla « Treasury » coincise, nell'ora c quasi nel luogo, con l'ascila del ministro Harold Wilson dalla vivimi Oownilig Street. Il primo ministro andava a annunciare alla Heginu Elisabetta lo scioglimento anticipato delle Camere e la lolla lo salutò in parte con applausi, in parte con irunici invili, tipo: « Harold, ti sci giù trovato una casa in campagna? ». Ricordo l'episodio perché, nonostante questa coincidenza, la conferenza stampa di Colombo fu affollata in modo inconsueto, a detta dei miei colleglli britannici, segno della popolarità dell'uomo anche all'estero. IV una popolarità che. se non audiamo errati, dura tuttora, e che Colombo spartisce con il governatore della lianca d'Italia. Guido Carli, soprattutto per quanto riguarda l'immagine " economico-monelaria » dell'Italia. Logico, quindi, che all'estero interessi conoscere il pensiero di Colombo su quello che e stato definito il « secondo miracolo economico italiano ». cioè il riequilibrio dei conti con l'estero e la riacquistata « solvibilità » del Paese, di cui un anno fa, a quest'epoca, veniva data per sicura la bancarotta, discutendone solo la data del « fallimento ». La recente consultazione elettorale italiana dei 15-16 giugno, amministrativa ma di decìso - significato politico idei resto, politica è una parola che deriva dal greco e significa « gestione della cosa pubblica ») può aver creato disorientamento, e gettato qualche perplessità sul futuro. Non ha, però, ovviamente, mutato ciò che è accaduto finora. Deputato a 26 anni, nel 1946 (Emilio Colombo è nato VII aprile del 1920 a Potenza, in liasilicata, dove si reca ogni volta che gli è possibile) per la Costituente che diede la Costituzione all'Italia repubblicana, rieletto alla Camera nel 19-IS. dov'è stato ininierroiiamente riconfermato in tutte le elezioni successive, comprese le ultime del '72. Emilio Colombo è entrato al governo a 28 anni, come sottosegretario, con il quinto ministero di Alcide De Casperi. nel I94S. prima per l'Agricoltura, poi per i Lavori Pubblici. Nel 1955, quindi a 55 anni, diventa ministro, prima all'Agricoltura, poi al Commercio con l'Estero quindi all'Industria e Commercio (per quu'.tro anni), infine al Tesoro, ministero che conserva per sette anni consecutivi. Nel luglio del 1970. per incarico conferitogli dal Capo dello Stato, allora Giuseppe Saragat, assume l'incarico di formare il governo e lo porta a termine, in un tempo « record » per le crisi polìtiche italiane: dal 2i luglio iti 6 agosto. Presidente del Consiglio fino al febbraio 1972. nel successivo governo torna al ministero del Tesoro, poi assume l'incarico di ministro segretario di Staio per i rapporti con l'Onu, quindi passa alle Finanze, ed infine torna al ministero del Tesoro. Cimiuaniacinque anni di età. trcnl'aimi di vita politica attiva (senza contare gli anni della clandestinità. nell'Azione cattolica, negli ultimi tempi del fascismo), laureato in giurisprudenza, scapolo. Ecco l'uomo al quale abbiamo rivolto le domande per Europa e dal quale abbiamo ricevuto le risposte clic seguono. Mario Salvatorelli l.j Stampa EUROPA — Anche se nel corso degli ultimi dodici mesi l'Italia ha conseguilo un sostanziale riequilibrio dei conti con Testerò ed una consideraulc riduzione del tasso d'inflazione isi è parlalo di •■ secondo miracolo -> italiano), molti sono i problemi ancora aperti, molti i problemi che derivano proprio dalla politica di stabilizzazione. A completare la situazione vi e l'incerto futuro politico clic si delinea dopo il voto del 15 giugno. Lei ritiene che i risultali conseguili sul piano «economico» siano definitivi'.' I quali sono i problemi più urgenti da affrontare'.' COLOMBO — I risultati conseguili nella luna all'inflazione e nel parziale ma consistente riequilibrio della bilancia dei pagamenti, nuli pussunu ancora considerarsi deliniiivanicnie acquisiti. Essi aprono soltanto la strada ad una a/ione di risanamento, di ristrutturazione e di rilancio della produzione, degli investimenti e della occupazione che deve esser condona avendo sempre presente il pericolo di ricadere nei mali che ci afflissero l'anno scorso e che minacciarono alle basi il nosno già fragile sistema economico, Il nostro vero problema sta nel saldare i risultali lino adesso conseguiti ad una efficace Iona conno la recessione, contro la disoccupazione e per una politica di sviluppo garantita nella sua continuità dalle due condizioni essenziali che sono appunto stabilità di prezzi e bilancia dei pagamenti in relativo equilibrio. Non abbiamo inai tralascialo di avvenire che basta poco, bastano alcuni passi falsi, o nella politica di rilancio o nella politica salariale, per l'arci ritrovare nelle stesse condizioni di prima. Il problema più urgente da affrontare, ripelo, è proprio il rilancio delle attività pio duftivo, degli investimenti', dell'occupazione. Ma ciò non può essere affidato ad un generale ed indiscriminato aumento della domanda interna che, nelle presenti condizioni, ci riporterebbe con certezza alla inflazióne e al deficit con l'estero; né cui] la sola poliliea monetaria, necessaria sì. ma ila sola insullìeienle. E' per questo che abbiamo affidato le prime iniziative di rilancio alla promozione delle esportazioni, anche quelle a pagamento differito, ad alcuni interventi nell'agricoltura, nelle opere pubbliche, nell'edilizia, negli investimenti industriali. Ora occorre accelerare ed affinare l'azione, legandola con la ristrutturazione del nostro apparalo industriale nelle direzioni che verranno indicale dalla evoluzione della domanda interna e del mercato internazionale; con l'attuazione di programmi di interventi pei i .-cuori tecnologica mente avanzati, per l'e n ergi a. per il Soddisfacimento di alcuni importanti consumi sociali, quali la casa e l'assistenza sanitaria. I.'agricoltura deve avere un rilievo essenziale in questo quadro per l'importanza che essa ha nel soddisfacimento degli accresciuti consumi alimentari interni e nel mantenimento dcll'equilbirio della bilancia dei pagamenti. Questo insieme di obicttivi richiede non soliamo decisioni di poliliea monetaria, ne soliamo di politica finanziaria, ma di poliliea economica e di poliliea lotti court. I mezzi predisposti attraverso la politica monetària e finanziaria possono restare inutilizzali se le leggi non vengono predisposte ed approvate sollecitamente e se sono tali, come spesso finora è accadute), da lasciare i mezzi finanziari predisposti impigliali nel groviglio delle procedure o della paralisi amministrativa. Se così fosse l'azione cii rilancio e di ristrutturazione non avrebbe efficacia. Questo è il nostro maggior problema. Anche se Iniziative già assunte, che sono cospicue, che sono stale adottate tempestivamente non hanno ancora dalo risultati evidenti proprio per queste ragioni. Sarebbe disastroso che rinvìi, pigrizie, perfezionismo impedissero di darne in questa seconda mela dell'anno. Di Ironie a queste difficoltà non possiamo e non dubbiamo restare rassegnali. Onesti non sono problemi di domani, sono il terreno sul quale la classe dirigente deve impostare oggi, immediatamente, la sua prova d'appello per non essere definitivamente superala. Altro nodo essenziale da sciogliere, sia ai lini di consolidare i risultali ottenuti nella Iona contro l'inflazione sia per promuovere gli investimenti, è la politica salariale che verrà adottata dalle parli sociali in occasione dei rinnovi contrattuali del prossimo allumilo: anch'essa potrà consolidare stabilità e rilancio o precipitarci nel barano. Nella -uà domanda -i fa riferimento « all'incerto futuro politici che si delinca dopo il rum del 15 giugno». Cerio esso potrà avere elicili negativi sulla ripresa degli investimenti ed anche sulla bilancia dei p: ganienii. Non ci si può nascondere i drammatici interrogativi di fronte ai .mali quel volo pone lo sviluppo della nostra economia e non soliamo dell'economia. Questi gravi dubbi potranno esser dissolti -oliamo se apparirà chiaro e subito, che le forze politiche che hanno collaborato finora nei governi democratici sono decise a mantenere l'Italia nel sistema delle democrazie occidentali, a difendere, promuovere e sviluppare l'economia di mercato nella Comunità europea, accanto ed insieme agli alni Paesi dell'Europa Occidentale. Tutta la carica di rinnovamento, di revisione, di autocritica, che deve costituire, e iiun solo a parole, la risposta democratica al volo del 15 giugno non può astrarsi dalla riconferma di questa linea di l'ondo della nostra politica. EUROPA — Eorse gli italiani sono più critici degli stranieri, in quanto si sono dimostrati insoddisfalli di una politica clic all'estero e --lata molto apprezzata, soprattutto per quanto riguarda la riconquistala solvibilità internazionale dell'Italia. COLOMBO — Certamente i risultati conseguili finora hanno ridato all'estero fiducia nell'Italia. All'immagine contraffalla di un popolo italiano che danza sulla tolda della nave che all'onda, si è sostituita, com'è più vero, l'immagine vii un popolo che di frónte al pericolo cerca di affrontare i necessari -acrilici per superarlo. Che in Italia, dai singoli e dall'opinione media, questi risultali siano meno apprezzali dipende da un colossale equivoco che è stalo alla base anche delle più recenti polemiche elettorali: intendere e dare ad intendere che l'economia andasse meglio e los>e al riparo dalla recessione l'unno -corso menile l'apparente benessere, l'elevalo lasso di produzione e di occupazione erano minali da un ritmo vertiginoso di circolazione monetaria, da un lasso di inflazione mai raggiunto nella sioria del nostro Paese e dal l'ormai incombente pericolo di insolvibilità verso l'estero, lune vie queste che portano inconsapevolmente magari, ma direttamente, alla recessione più profonda e quindi alla disoccupazione. La recessione, la disoccupazione, l'isolamento internazionale dell'Italia, erano allora un tallo cerio, così come era un fallo certo fi quotidiano assottigliarsi del potere di acquisto dei salari e delle retribuzioni. Oggi di fronte alla eadula dei rilmi di produzione, all'aumento delle ore di lavoro pagate attraverso la Cassa Integrazione, alle difficoltà per le nuove leve di lavoro di accedere alla occupazione, l'atti gravi anche questi, che più direttamente e imniediaiamenie toccano il singolo, molto più dell'impalpabile « deficit della bilancia vici pagamenti ». è evidcnie che passa nell'ombra, e si fa di timo per far passare nell'ombra, la gravila della situazione dell'anno scorso. La differenza sia qui: l'anno scórso avevamo di fronte a noi come certezza la grave distruzione del potere d'acquisto delle famiglie, la recessióne, la disoccupazione: quest'anno abbiamo la riduzione consistènte dell'inflazione, la riduzione dei ritmi produttivi e dell'occupazione, ma siamo nelle condizioni per avviare una ripresa che consolidi i risultati raggiunti e ci porli a vincere recessione e disoccupazione. Gravissimi proble¬ mi dunque ancora, ma una prospettiva davanti a noi. Chiarire tulio ciò in un l'ae-e che voglia governarsi con il consenso. 0 responsabilità di tulli quanti hanno il compilo di guidare e illuminare, senza distorcerla, l'opinione pubblica. EUROPA — Oliali fattori internazionali hanno ostacolalo, e quali hanno agevolalo, l'equilìbrio dei conti dell'Italia con l'estero? COLOMBO — In questa grave crisi che ha colpito tutte le economie industrializzate, e poi anche quelle in via di sviluppo, la collaborazione internazionale è siala messa a dura prova proprio nel suo aspetto più delicato, che sottende e precede ogni questione monetaria: il coordinamento delle politiche economiche. Vi sono siali Paesi che hanno adoilalo drastiche politiche anliinilazioniste pur non essendo in presenza di un grave aumento dei prezzi e non avendo difficoltà, o difficoltà gravi, delle proprie bilance dei pagamenti. Con ciò questi Paesi hanno trasmesso impulsi recessivi a quei Paesi, fra cui appunto l'Italia, che erano tenuti per le loro condizioni a più rigorose politiche interne e avrebbero dovuto poter coniare nel sostegno di una domanda internazionale più ampia. L'Italia ha potulo beneficiare, per migliorare i suoi comi con l'estero, dell'ampliarsi della domanda da parie dei Paesi produttori di petrolio. Nei mesi futuri la ripresa italiana e la Iona alla disoccupazione sono anche allidale alla efficacia delle misure di rilancio adottate da grandi Paesi come Slati Uniti. Germania. Giappone. Abbiamo ora in preparazione un complesso di nuove misure aggiuntive che dovrebbero determinare nuovi impulsi e in parte compensare le difficoltà di applicazione di misure precedenti. Si è dunque operaio e con tempestività sia nelle decisioni di poliliea monetaria sia in quelle di politica di bilancio. I ritmi di produzione legislativa, l'applicazione tempestiva ed efficace delle leggi è ciò che dobbiamo curare. Sono estremamente preoccupalo che 2500 miliardi disponibili per l'edilizia non vengano spesi tempestivamente. Le leggi che disciplinano questa materia non danno affidamento di celerità. Questo ritardo può recare grave nocumento alla ripresa della produzione e della occupazione. EUROPA -- Che cosa sì è lutto in Italia da quando è stalo deciso ldicembre scorso) che era il momento dì passare, sia pure gradualmente, du una politica di risanamento ad una politica di rilancio'.' COLOMBO — Come le ho già premesso la nostra politica non si è fermala albi stabilizzazione e corno Lei ha ricordalo fin dal dicembre -corso abbiamo pensalo alla ripresa, destinando selettivamente il maggior sostegno bancario alle esportazioni, alla edilizia ed all'agricoltura. In marzo fu abolito il plafond che limitava al I5'i l'ain memo del credilo erogalo alle imprese. Ouasi contemporaneamente fu abolito l'obbligo del deposiio sulle importazioni, il che significa che 1200 miliardi di lire furono messi in circolazione. L'accresciuta liquidila ha così avuto conseguenze sui lassi bancari, sia passivi che attivi: questi sono diminuiti, passando da punte del 20"". ufficialmente al 111'. Ma la tendenza al ribasso continua anche perché favorita dalla diminuzione del lasso di sconto. Non è lutto, La consapevolezza che è molto più facile bloccare, sia pure a scopo « terapeutico ■>. un processo di -viluppo che rimetterlo in moto, convinse il governo dell'opportunità di affiancare alle misure miranti a espandere il credilo, altre misure capaci di meglio favorire la spinta espansiva che si voleva imprimere all'economia, lo slesso proposi in febbraio, e il Parlamento l'ha approvala, una noia di variazione che ha aumentato di 1000 miliardi la spesa pubblica: e altri provvedimenti nella stessa direzione sono stali approvali più di recente per sostenere la ripresa. Cosi l'azione di sostegno è stata indirizzala in primo luogo verso l'esportazione, l'agricoltura, la piccola e media industria, l'edilizia e la pesca. Per favorire le esportazioni, olire a raddoppiare per il 75 il plafond assicurativo, portandolo da 700 a 1400 miliardi di lire, sono stati varati due provvedimenti con i quali si è autorizzata una complessiva spesa di 200 miliardi da destinare ad agevolazioni per le esportazioni. Abbiamo inohre posio particolare attenzione al settore industriale, finanziando o riftnanziando leggi che meneranno in moto investimenti per 22002500 miliardi, all'edilizia per la quale sono stati predisposti importanti provvedimenti per quella abitativa, per quella scolastica, per quella ospedaliera. E' un complesso di misure quanto mai rilevante e tale da determinare un Musso di spesa di oltre 5000 miliardi. EUROPA — Condivide la critica del governatore della lianca d'Italia. Guido Carli, alla mancala collaborazione internazionale, in particolare a quella comunitaria per problemi emersi dalla crisi petrolifera'.' 'COLOMBO — La crisi petrolifera è giunta improvvisa, come un fulmine in un cielo già non troppo sereno nonostante da tempo si sapesse che il petrolio poteva essere usato come un'arma assai polente. Le nazioni industrializzate hanno in genere reagito in fronie sparso, cercando di mettersi nella miglior luce presso i nuovi potenti e di guadagnare per sé una posizione di privilegio. Anche per quanto riguarda i ridessi sul piano monetario della crisi energetica, la collaborazione internazionale ha lardato a manifestarsi. EUROPA' — // •( sì ■> del popolo britannico alla permanenza nella Cee potrà rilanciare l'Europa? COLOMBO —■ L'occasione mi sembra quanto trial favorevole. Siamo di fronte a una manifestazione imponente di consenso democratico per la Comunità europea e l'essenza della Comunità — ciò che ci lega insieme — è appunto la democrazia. Perciò io eredo che il referendum britannico debba coincidere con la fine di un periodo di incertezze e di remore al progresso della Comunità, spiegabile in parie, ma solo in parie, con le dillicohà della Gran Bretagna. Dovrebbe cominciare una fase più dinamica. Sarebbe soprattutto il momento che la politica riprendesse la guida della costruzione comunitaria e indicasse gli obiettivi da raggiungersi, prevalendo sugli interessi settoriali. Credo che a tal fine sia mollo importante giungere quanto prima alla elezione diretta del Parlamento europeo.