Savoldi fa felice Napoli

Savoldi fa felice Napoli Al S. Paolo due reti di "Beppe gol,, contro lo Zagreb Savoldi fa felice Napoli Il cannoniere non ha deluso i tifosi giunti in gran massa (150 milioni d'incasso) - Ha fallito due rigori - E' superato l'impatto con il pubblico (Dal nostro inviato speciale) Napoli, 24 agosto. Il «San Paolo» è quasi gremito. L'incasso si aggira sui 150 milioni. L'entusiasmo della gente raggiunge la «febbre» delle grandi partite di campionato. Fuori dello stadio c'è I bagarre. Corre voce che circolino biglietti falsi. La società si è premunita con un comuinicato richiamante l'attenzione degli spettatori. La polizia I fa buona guardia. Il perché di tanta attesa è noto: stasera esordisce a Napoli con la maglia del Napoli Giuseppe Savoldi, che qui tutti chiamano già «Beppe gol», oppure «Beppe scudetto». L'acquisto del bolognese porta il tifo al parossismo, all'esagerazione. Per i tifosi non c'è via di mezzo. Questo Napoli, che la scorsa stagione contese alla Juventus la scalata al titolo fino all'ultima giornata, quest'anno «deve» vincere. Non ci sono dubbi. Già si preparano le feste. Savoldi sente il peso di tanta responsabilità e se ne preoccupa. Più di lui si preoccupa Vinicio che teme il contagio di tanta passione. Vinicio in questi giorni è intrattabile. Ha paura che i suoi cedano alla piazza. Vorrebbe isolarli, ma non può. E se il campionato dovesse andare male? Pare chiedersi il trainer brasiliano. Frattanto continuano i preparativi per il campionato. E' il torneo che conta. Gli abbonamenti messi in vendita so¬ no andati a ruba. L'incasso ha superato i due miliardi e mezzo, e si attendono nuove tessere per continuare la campagna delle vendite. Si intende arrivare ai tre miliardi con oltre settantamila abbonati. 11 tifosi leggono queste notizie e si entusiasmano ancora di, più. Dicono: «Savoldi l'abbiamo comprato noi. Ferlaino l'ha preso pagandolo con i nostri soldi. Quindi Savoldi è nostro». Il bergamasco teme l'ini- patto con questa folla cosi | passionale. Non gira in città, i Fa vita d'albergo ed esce sol- tante per andare al campo. I tifosi lo aspettano, lui fugge. Non mancano iniziative speculative sul suo nome. Una ditta ha pensato bene di fabbricare una maglia con incisa la faccia di Savoldi, con tanto di scudetto tricolore, e con la scritta: «Forza Napoli». Pare che l'azienda non sia in grado di soddisfare le esigenze del mercato. L'iniziativa non è piaciuta a Savoldi che ha affidato ad un avvocato il compito di tutelare i suoi interessi. Il gesto, legalmente ineccepibile, appare almeno impolitico. Napoli-Zagreb dovrebbe essere l'ultima gara notturna della stagione. D'ora in poi il Napoli giocherà sempre nel pomeriggio. Sia alle gare di Coppa Italia sia alle gare di Coppa Uefa. Il motivo è da ricercare nella assoluta inefficienza dell'impianto di illuminazione. i Il pubblico è irrequieto. Si notano i soliti scavalcamenti dei recinti divisori fra un posto e l'altro. Un ragazzo, più sfortunato degli altri, cade nel fossato di recinzione con 1 un volo di oltre 5 metri e ri¬ mane a terra. Viene portato , in lettiga all'ospedale. Arriva Bernardini. I tifosi vicini alla tribuna d'onore insorgono. Gridano in coro: «Fuori! Fuori!». Gli insulti si sprecano. Bernardini rimane impassibile, protetto da un nutrito cor- | done di carabinieri al cornatii do di un ufficiale. I fans non perdonano al et azzurro re¬ sclusione dalla Nazionale di tutti i giocatori del Napoli. Finalmente si comincia. Lo Zagreb, anche se di serie B, attacca all'inizio fidandosi sul ritmo. Gli ospiti atleticamente sono più preparati del Napoli. Il pubblico invoca Savoldi, che al 4' si esibisce in un assolo: scarta due avversari e in diagonale fa la barba al montante sinistro della porta di Odecan. Il Napoli gioca alla solita maniera, con due punte e mezzo (in avanti Savoldi e Braglia, in appoggio Massa), con tre centrocampisti e con quattro difensori. Lo Zagreb risponde con il modulo danubiano, un 3-4-3 elastico, con copertura in caso di pressione avversaria. Al decimo lo stadio esplode: avanza Massa su lancio di Burgnich. Al centro dell'area i difensori jugoslavi hanno un i attimo di indecisione. Savoldi scatta, sorprende tutti e di testa insacca. E' il primo gol «napoletano» di Beppe Savoldi. Il movimento delle punte azzurre crea difficoltà ai difensori ospiti, che si fanno sorprendere spesso sullo j scatto. Braglia ad esempio, al quattordicesimo, supera facil mente Pusac, ma sbaglia un gol quasi fatto. Ormai il Napoli ha preso il sopravvento e domina con facilità. Al diciassettesimo Savoldi spara a rete con rara potenza. Il portiere rimedia in calcio d'angolo con una parata d'intuito. Al 21' secondo gol: Bruscolotti tenta il tiro a rete, ma sbaglia. Mentre la palla sta per uscire sul fondo, arriva Savoldi che passa al centro, ove Braglia è pronto a mettere in rete. Due a zero. Il Napoli insiste. Al 27' Savoldi riesce ad aggirare anche il portiere, che lo atterra con un placcaggio. E' calcio di rigore. Tira lo stesso Savoldi, ma inopinatamente sbaglia calciando a lato. Il pubblico, dopo un attimo di silenzio, applaude con calore. Stasera almeno a Savoldi si perdona tutto. Al 41' scontro Bruscolotti - Tucak. Scambio di colpi, volano pugni. Vittorio Lattanzi li considera «pugni amichevoli» in questa partita amichevole. E perdona tutto. Prima della fine Savoldi si ripete: c'è un calcio di punizione dal limite del rettangolo a sinistra del portiere jugoslavo. Calcia lo stesso Savoldi, che con un tiro di rara potenza e precisione, un tiro ad effetto, batte per la terza volta il portiere jugoslavo. Il Napoli, non c'è dubbio, è già a buon punto. Il lavoro di Vinicio dà buoni frutti. Tecnicamente non si può esprimere un giudizio d'impegno dopo questa partita. Lo Zagreb è poca cosa. I difensori controllano a zona, i centrocampisti sono più disposti a portare la palla che a governare il gioco, gli attaccanti sono fragili e leziosi favorendo involontariamente il gioco dei napoletani. I quali peraltro hanno confermato le loro potenziali capacità. E Savoldi supera nettamente l'impatto col pubblico napoletano. Ha segnato due gol, ha cooperato alla marcatura del secondo gol, di Braglia, ha sbagliato un calcio di rigore. Ma che importa? Savoldi ormai è l'idolo di Napoli. E' attivo, continuo e generoso. Per il resto è il Napoli di ieri. Un Napoli che si sta adattando al nuovo centravanti, come Savoldi sta adattandosi al vecchio Napoli. La squadra farà certamente meglio dello scorso anno. Questo vuol dire scudetto? Nel campionato italiano si incontrano ben altre difficoltà. Però il Napoli c'è, ed è forte. Nel finale Savoldi è incaricato di tirare un altro rigore, ma il portiere para. Giulio Accatino Napoli: Carmignani; Bruscolotti, Pogliana; Burgnich, La Palma, Orlandini; Massa, Juliano, Savoldi, Esposito, Braglia. Zagreb: Odecan; Pusel.Car; Lipovac, Bogolanovic, Repalust; Cercek, Copor Kovacic, Kaffa, Tucak. Arbitro: Vittorio Lattanzi di Roma. 11 nuovo idolo di Napoli, Savoldi, con Vinicio