Una Samp che cambia mentalità di Mario Bianchini

Una Samp che cambia mentalità Gli insegnamenti di Ber sellini incominciano a dare i loro frutti Una Samp che cambia mentalità All'Olimpico, nonostante la sconfitta, si è vista una squadra che si muove bene - Invidiabile la condizione atletica già raggiunta dalla Lazio che, comunque, non maschera del tutto i limiti dell'attacco - "Voci" su un possibile ritorno di Chinaglia (Dal nostro corrispondente) Roma, 24 agosto. La Sampdoria è stata scon I I ì fitta all'Olimpico dalla Lazio \ ma stavolta, contrariamente I alle due prime uscite stagio- \ nali contro l'Asti e il Casale, i blucerchiati hanno lasciato fi¬ nalmente intravedere i risul tati della lenta trasformazione di mentalità e di manovra che sta cercando dì infondere Bersellini alla sua nuova compagine. Nonostante il terreno allagato dalla pioggia caduta abbondante prima e durante l'incontro, la partita è stata piacevole offrendo a tratti I spunti di gioco a buon livello, j Merito della Lazio che sta rivelandosi una squadra di no tevole valore ma anche della partner genovese che ha sapu- o contrastare gli avversari | gsul piano del gioco a tutto j tvantaggio dello spettacolo. Ovviamente, quando si parla ài spettacolo, questo va mes s° in relazione al momento stagionale in cui le squadre sono ancora alia ricerca della condizione e della migliore formula tattica. La Sampdoria, nonostante e due reti incassate da Cacciatori, ha fatto vedere nelle pieghe di una manovra ancora da perfezionare, gli schemi moderni che stanno cercando di attuare gli allenatori delle nuove leve. Il lavoro di Ber sellini non è facile, soprattut gpto perché il traìner sembra ostinatamente deciso a trasformare la mentalità di una squadra abituata ad affidarsi al gioco utilitaristico imposto dalla ricorrente necessità di evitare la retrocessione. Il tecnico non nasconde che anche quest'anno i blucerchiati lotteranno per lo «scudetto dei poveri», ma nello stesso tempo si propone di raggiungere l'obiettivo assicurando il divertimento alla gente che vuole vedere giocare al calcio. Bersellini sta forse giocando una carta audace servendosi di un materiale-uomo ancora Cthcsoc . »» Bran parte da scoprire. Ma sembra giunto il momento di tentare l'avventura in una grande città come Genova che merita di uscire dall'anonimato calcistico in cui è rimasta finora relegata. «Mi seccano quei due gol — è stato il commento del trainer — che la Lazio ha "trovato" sfruttando le incertezze della nostra difesa. Per il resto sono soddisfatto. Considerando che abbiamo giocato la prima partita impegnativa, della stagione, ho notato un miglioramento, siamo al pun- j to che mi aspettavo. Mancano ancora un certo dinamismo e la velocità che desidero io ne¬ gli incroci. Però la gara è sta- ta divertente, si è visto un gioco fresco». — Considera la squadra pronta per figurare bene in Coppa Italia? «In questo torneo non nutriamo grosse ambizioni — ha replicato Bersellini — ci servirà da collaudo per il campionato che rimane il nostro obiettivo principale». La partita con la Lazio ha offerto indicazioni che potranno essere modificate dal tempo. Per ora si può dire che ai blucerchiati manca un certo peso nella prima linea dove si è notato un Saltutti più pronto di Magistrelli e Maraschi. In difesa si sono comportati molto bene l'esor diente Ferroni e Rossinelli, ma nel complesso il reparto deve ancora trovare l'amalga ma necessaria e una più con- creta decisione nel contrasta re gli avversari. Le note più positive sono venute dal centrocampo con Salvi e Orlandi. Per quanto riguarda la Lazio c'è da sottolineare la condizione atletica raggiunta dalla squadra che le consente di galoppare a tutto campo imprimendo alla gara un ritmo molto sostenuto. I più in forma sono sembrati ancora Re Cecconi (in fase di appoggio), Ammoniaci, Wilson e Ghedin (autentici baluardi difensivi), la giovane promessa Giorda¬ no che è riuscito in parte a i mascherare i limiti dell'attacco e un Ferrari molto concentrato e deciso a far dimenticare Chinaglia. Per concludere c'è da dire che la nuova Lazio è sembrata una squadra dì corridori priva di una «mente» come Frustalupi che sappia guidarla. A. volte l'eccessiva foga con cui si muovono gli uomini di Corsini, finisce per creare una grossa confusione nell'area avversaria dove le punte restano inevitabilmente soffocate. Ma con il tempo sono difetti che dovrebbero sparire. Certo, con uno sfondatore come Chinaglia, i laziali sarebbero portati ad attuare una manovra diversa con me- no dispendio di energie che potrebbe risultare logorante in un campionato stressante come il nostro. A proposito dell'ex centravanti, «fuggito» in America, si torna a parlare con insistenza del suo ritorno. Si dice che sarà in Italia nei prossimi giorni. Qualcuno assicura per definire affari personali in sospeso. Altri affermano che chiederà scusa ai dirigenti per riavere il posto in squadra. Chinaglia avrebbe addirittura svolto già una preparazione personale molto accurata seguendo i metodi di Corsini appresi per telefono dai compagni. Ma bisognerà vedere come reagirà il presidente Lenzini, il quale ha minacciato di dimettersi se il «ribelle» tornerà a farsi vivo nella sede della Lazio-. Mario Bianchini j ll nubifragio che ha rischiato di far rinviare la gara romana (Tclefoto)