Agonismo è diverso da reazione
Agonismo è diverso da reazione Radice fa il "punto,, Agonismo è diverso da reazione « Accademicamente » parlando, non è stata una gran serata. Erano in tanti ad aspettare il Torino ed i giocatori lo sapevano; la partita era etichettata come amichevole, ma il risultato curiosamente contava, al primo esame del pubblico amico. Poi ci si son messi i bulgari, con una spiccata propensione al gioco « serio », gente che prendeva l'incontro — e II risultato — come qualcosa da portare a Sofia come un ricordo ambito. Alcuni dei granata hanno frainteso e ne sono usciti molti spigoli, con qualche calcio di troppo e le mutandine di Graziani che volano al vento. E adesso, in sede di ripensamento, al momento di tirare le somme prima che cominci la Coppa Italia? « Questo è il nostro gioco, la manovra per la quale abbiamo lavorato sinora — afferma Gigi Radice, senza scomporsi —; in futuro questo nostro sforzo darà i migliori frutti ». Prima di giudicare il Torino, comunque, è bene tener presente un fattore importante: sabato sera il pubblico aspettava parecchio, la nuova squadra di Radice era sotto esame; è difficile, in queste condizioni, non pensare a vincere la partita, trascurando magari la manovra e la ricerca della stessa. E' un atteggiamento piuttosto puerile, ma del tutto comprensibile. « Infatti, ci tenevamo parecchio a vincere — ribadisce il tecnico — e ci abbiamo provato anche a scapito di altre cose. Quando i nostri avversari tenevano il pallone e magari lo davano indietro al portiere — che è un giocatore come tutti gli altri, nel calcio moderno — praticavano un certo tipo di gioco. Non si può sempre aggredire l'avversario, arrivare sul fondo per il cross e mandare la palla nel mucchio. Bisogna ragionare, ma diventa proibitivo quando si vuol fare bella figura e riacchiappare il risultato a tutti i costi. D'altra parte, proprio il fatto che siamo riusciti a pareggiare a pochi minuti dalla fine dimostra che eravamo concentrati, che c'era la voglia di risalire, anche in una partita che era cominciata come amichevole ». — E che poi si è dimostrata di tutt'altro livello... « Meglio così. L'ho detto ai ragazzi: questa è la realtà del calcio e bisogna esserci preparati. Meglio che certe cose avvengano subito: se ci sarà da soffrire — e capiterà spesso — tanto vale farci l'abitudine subito. Anche per questo motivo penso che la partita contro l'Academic sia da considerare utile. Ci ha fatto capire come stanno le cose ». — Si è creato un clima piuttosto pesante, ad un certo punto. Lasciamo da parte i bulgari, ma non le sembra che qualcuno del Torino abbia preso la cosa con troppa decisione? » Non mi sono mai piaciute le squadre che subiscono passivamente. Ma è chiaro che ci sono parecchie cose da migliorare, anche sul piano dell'agonismo, che non bisogna confondere con certe reazioni che non sono giuste. Metteremo a posto anche queste cose ». Ed il giudizio tecnico sulla squadra? Radice ripete ancora una volta quelli che sono i suoi concetti base e che influenzeranno tutta la stagione granata. La novità di Sant'in « libero » che per l'allenatore è ormai un punto fermo che offre le massime garanzie. Il centrocampo — che non è soltanto Pecci — con qualche sbavatura ancora da sistemare. Le due « punte » che debbono « rientrare più spesso e partecipare al gioco del complesso ». Per quanto riguarda il centrocampo, Claudio Sala e Zaccarelli hanno giocato in tono minore. « Sono d'accordo — afferma Radice — ma non credo che se ne debba fare un caso. Sala aveva la coscia che gli dava fastidio, ne è anche condizionato psicologicamente. Neppure io mi aspettavo che andasse tutto bene, alla prima uscita importante. Le vittorie contro Cuneo e Albese non mi hanno certo illuso, ma la strada giusta è questa. Lavorando, arriveremo a quello che io pretendo dalla squadra ». Beppe Bracco
Persone citate: Beppe Bracco, Claudio Sala, Gigi Radice, Graziani, Pecci, Radice, Zaccarelli
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