Una bimba adescata da un maniaco trovata morta annegata in un pozzo di Franco Marchiaro

Una bimba adescata da un maniaco trovata morta annegata in un pozzo Tragedia a Murisengo nel Monferrato Casalese Una bimba adescata da un maniaco trovata morta annegata in un pozzo Aveva 10 anni - Era stata avvicinata dal giovane subnormale sabato pomeriggio - Lo aveva seguito in una cava - E' stato fermato e sostiene che la piccola è caduta da sola nel pozzo tentando di sfuggirgli - Il cadavere è stato trovato ieri mattina (Dal nostro inviato speciale) Murisengo, 24 agosto. Tragedia a Murisengo, grosso comune del Monferrato casalese. Una bimba, circuita da un giovane subnormale, lo ha seguito in una cava di gesso abbandonata, quindi è precipitata in un profondo pozzo con alcuni metri d'acqua annegando. Potrebbe essere stata spinta dal giovane, divenuto violento di fronte alla energica reazione della ragazzina. Oppure, fuggendo all'aggressore, potrebbe essere scivolata cadendo nel baratro. E' quanto sostiene il responsabile della vicenda, un giovane del luogo, che nega di aver ucciso la ragazzina e che è stato fermato dai carabinieri. L'accusa nei suoi confronti è. per il momento, di omicidio colposo e omissione di soccorso. Domani verrà interrogato dal procuratore della Repubblica di Casale, dottor Poggi: al termine delle indagini, il magistrato dovrà decidere sulla posizione del fermato. Si chiama Renato Delti ed ha 24 anni: nativo di Montiglìo d'Asti abita a Murisengo in frazione Casa BaiHa con i genitori ed i fratelli. E' un feticista (collezionava indumenti femminili che poi nascondeva sotto alcune pietre nella cava abbandonala): a Murisengo non era considerato pericoloso, era da tutti ritenuto «lo scemo del paese ». La vittima, Marinella Pinton avrebbe compiuto undici anni il 24 novembre, abitava con i genitori — Giorgio, 51 anni nativo di Caorle, operaio alla Iecme Gessi di Montiglio d'Asti e Assunta Corbetta. 37 anni — e un fratellino. Pierluigi di 8 anni, in frazione Crocetta di Murisengo. a non più di cinquecento metri dal punto dove è morta annegala, torse uccisa. Aveva frequentato lo scorso anno la quinta elementare. Dimostrava più unni ed è descritta come una brava ragazza, studiosa e giudiziosa. Non si spiega perché abbia seguito il Delù che tra l'altro doveva ben conoscere come tutti in paese. Renato Delù. che era già stato per qualche anno ospite di un istituto per subnormali, a Casale, è giudicato incapace a fare del male, nuche per questo la famìglia ' lo aveva ripreso in casa: ha i due fratelli, normalissimi, tiI talari di un'officina. A lui si è ' arrivali perché conosciuto dai i carabinieri come «feticista», risulta che olire a collezionaI re indumenti femminili abbia ! anche commesso un furto dì "t'ali oggetti. E' stalo fermato durante la notte scorsa, prima ancora che venisse ritrovato il corpo ! di Marinella scomparsa nel ; pomeriggio di ieri. Una scorre- parsa che in un primo tempo ! aveva fatto anche pensare ad \un rapimento, con errore di persona: si temeva infatti che la ragazzina fosse stata scam. biuta dai rapitori per la figlia : del dottor Pericle Lavazza, titolare dell'omonima ditta di ' caffè che ha una villa a MuriI sengo dove Mlirinclla si era recata prima d sparire. L'industriale, come si ricorderà, era già sfuggito ad un tentativo di sequestro. Ma cerchiamo di ricostruire i fatti. Marinella Pinton. , ieri pomeriggio con la sua lìiciclella ara uscita di casa verso le 11 dirigendosi verso villa Lapazza alla periferìa del paese. Doveva consegnare, per conto della mani| ma, un pacco al custode Ivo ! Faccio, poi sì sarebbe fermata a giocare con il Aglio dei Faccio. Mezz'ora dopo però, poiché minacciava di piovei re, la ragazzina decideva di ' rientrare a casa. Passava in j paese, al Supermarket BertaI na per acquistare un chewinggum quindi imboccava la strada per la Crocetta passando dinanzi alla cava. Da | allora più nessuno l'ha vista. L'allarme però si aveva soltanto verso le venti quando il padre, considerato che continuava a piovere, decideva di andare a villa Lavazza per prendere la figlia. Apprendeva così — era anche presente l'industriale — che Marinella era già uscita da alcune ore. Preoccupati, ma non ancora allarmati, i Pinton cominciavano a cercarla presso parenti ed amici, soltanto alle ventuno e trenta viste inutili le ricerche si rivolgevano ai carabinieri. In paese era stata notata aggirarsi senza motivi apparenti un'ambulanza, si pensava che Marinella forse scambiata per la figlia dell'industriale Lavazza, fosse stata rapita da banditi travestiti da infermieri. 1 , : | ì . j 1 j L'ipotesi veniva scartata dopo alcune ore, intanto però la scomparsa di Marinella aveva fatto il giro del paese, venivano formate squadre di volontari — sono state suonate anche le campane per j radunare gli abitanti — che ' con i carabinieri di Murìsen- ! go, di Casale e di Alessan- \ dria e i vigili del fuoco, ini- \ ziavano le ricerche, senza ri-1 sultato. Tra i primi volontàri Renato Delù che, verso le 16, era entrato tranquillo co- \ me il solito nel bar dove si I recava abitualmente e dove \ aveva giocato a carte. Il giovane non perdeva di vista i movimenti ed i discorsi dei carabinieri; il suo comportamento ha insospettito il brigadiere Ch'iota, comandante la stazione carabinieri che sapeva dei suoi vizi. Il giovane, accompagnato in ca- serma e interrogato, negava di aver visto la ragazza. Ad un tratto però una frase lo tradiva. « Perché dovrei essere spaventato? — rispondeva ad una domanda dei carabinieri —, non l'ho mica uccisa io ». Marinella non era stata ancora trovata, nessuno poteva sapere che era morta. Intanto le ricerche proseguivano, poi stamane, grazie ai cani poliziotto dei carabinieri di Pralormo, sì arrivava alla vecchia cava. Vi sono tre pozzi profondi, e in uno galleggiavano le scarpe di Marinella. I pozzi venivano scandagliati. Nel primo c'era il cadavere di Marinella, indossava una maglietta e le sole mutandine, nel terzo gli altri indumenti e la bicicleti ta. Renato Delù veniva ancoi ra interrogato e accompagnato alla cava. Di fronte al corpo della bimba si ritirava, rifiutandosi di guardarlo. Poi. ' finalmente, la « sua confessione »: « Ho incontrato Ma; rinella per strada mentre torj nava a casa — ha detto —; con la scusa di farle vedere dei bellissimi pesci che si trovavano nei pozzi, l'ho con! vinta a seguirmi. Ha lasciato J la bici sulla strada e siamo : scesi a piedi ». Cosa sia successo poi, è an- i cora difficile stabilirlo. Il I giovane prima dice, poi cambia versione, poi nega ogni ! cosa. Sembra comunque che ! abbia tentato di usare violen■ za alla ragazzina. Dice ancoI ra Renato Delù che ad un I certo punto la bimba si è j messa ad urlare: « Non voi glio, non voglio » ed è fug! gita. « Correndo è finita nel | pozzo. Ho cercato di afferrarla ma non ci sono riuscito. Ha urlato due volte aiuto, poi è scomparsa. Allora sono andato a prendere la bicicletta e l'ho gettata in un altro pozzo con i pantaloni di Marinella ». Franco Marchiaro t' I , |! i'jI Marilena Pinton Murisengo. Renato Delù (al centro) fermato per la morte delia bambina