Morto Kutz, l'erede di Zatopek di Giorgio Barberis

Morto Kutz, l'erede di Zatopek Stroncato da un attacco cardiaco uno dei più grandi atleti sovietici Morto Kutz, l'erede di Zatopek Aveva 48 anni - Campione europeo a Berna nel '54, all'Olimpiade di Melbourne vinse 5000 e 10.000 La sua impresa più famosa all'Olimpico di Roma, nel '57, prima del ritiro per un'ulcera allo stomaco Mosca, 17 agosto. L'atleta sovietico Vladimir Kutz, ex primatista mondiale dei 5000 e dei 10 mila metri, è morto la scorsa notte stroncato da un attacco cardiaco. Kutz, che aveva 48 anni, era atleta molto noto anche in Italia soprattutto per aver stabilito un memorabile record del mondo sui cinque chi lometri (13'35") 1957 sulla pista Olimpico di Roma al termine di una memorabile gara. (Ansa - Afp) Di Vladimir Pyotrovich Kutz, che 10 stesso grandissimo Zatopek definì come suo erede ideale, ricordiamo soprattutto quel ciuffo biondo che, ancor oggi, si fa notare nelle sue fotografie. Prima che lo si conoscesse, fu preceduto da una grande fama: di lui si diceva che era una grande speranza, ma fino al 1954, quando a Berna migliorò il record mondiale dei 5000 detenuto da Zatopek, non se ne ebbe conferma. Allora si incominciò a scoprire questo ucraino (come Borzov), nato a Sumskaya Oblast 11 1" maggio del 1927, che due I j I } ! ' ! I 13 ottobre i dello stadio \ : I I j i i : ì ! l ' | | ' i j I I anni dopo avrebbe vinto i titoli olimpici dei 5000 e 10.000 firmando cosi un'impresa riuscita in j precedenza, nel corso degli stesI si Giochi, al finlandese Koleh} mainen (1912) e al cecoslovacco ! Zatopek (1952) e successivamen' te ancora ad un finlandese, Las! se Viren, tre anni fa a Monaco. Ma quella che fu definita co i me la sua più grande impresa \ risale al 1957, quando allo sta: dio Olimpico di Roma strabiliò I i tecnici con una fantastica galoppata, che i commentatori del tempo definirono potente e abbastanza composta nell'azione, otI tanendo sui cinquemila un 13'35" j rimasto poi per lungo tempo prii mato del mondo. Kutz nel 1948 era già stato i promosso marinaio effettivo do aver prestato servizio come PO : mozzo su una unità della flotta ì del Baltico, quando fu ■ scoper! to » da Nikolay Alekseyev dul rante una corsa campestre ob' bligatoria. Segnalato il suo no| minativo alla federazione di atle| tica sovietica, in breve Kutz di' venne un vero e proprio « atlei ta di Stato » con un lavoro che j gli consentiva di allenarsi magI giormente. 1 Sposatosi nel 1954 con una ' giornalista sportiva. Kutz ripagò . a suon di risultati la fiducia di : chi aveva visto in lui un poten, ziale campione. ■ Mi butterà solj tanto — soleva dire — chi si ali tenera più di me »: e difatti, i ! vari Pirie. Iharos. Chataway, che : pure riuscirono anche a supe1 rarlo. pila fine dovettero tutti in! chinarsi davanti alla sua classe 1 superiore. Ouando già si parlava di lui ! come di un quasi incontrastabile ; avversario anche per le Olimpiadi di Roma. Kutz fu costretto, a l 31 anni, a chiudere l'attività. Una ulcera allo stomaco, infatti, mi! se fuori gioco questo grande 1 campione, che tra il 1954 e il \ 1957, vincendo campionati europei ed Olimpiade, stabilendo pri- I mati mondiali, dimostrò in pista di essere il più forte, il degno erede di Zatopek. Il suo ritiro dalle scene atletiche avvenne senza clamori, ufficializzato soltanto da una scarna notizia senza commento di radio Mosca, immediatamente ripresa dalle agenzie di s'ampa. Mentre ancora era vivo il ricordo di come, metro su metro, all'Olimpico aveva stronca- to il giovane Bolotnikov, destinato poi a succedergli almeno nel ruolo di miglior fendista sovietico, lui fu costretto a chiudere l'attività. Scomparso dalle scene atletiche, Kutz tornò comunque alla ribalta nel 1962 quando l'inglese Gordon Pirie, suo irriducibile avversario, dichiarò pubblicamente che sospettava che il sovietico si fosse drogato in occasione dei diecimila di Melbourne. • Vi sono sospetti che sono peggiori delle ingiurie — fu la replica di Kutz — tanto più quando sono mani/estati da persone che ritenevi tue amiche e che. al termine delle gare, ti venivano a stringere la mano. Ma i miei successi li ho ottenuti sempre onestamente, con la ponderata i metodicità degli allenamenti, con la severa osservanza del regime quotidiano ». Poi. dopo questa dichiarazione, nuovamente il silenzio. Quasi un anonimato, come si addiceva ad un atleta che mai era stato sbruffone. Un silenzio che si 2 interrotto soltanto con la notizia della sua morte. Giorgio Barberis Vldii K l d ii| | Vladimir Kutz esultante dopo una vittoria