A BRAMBILLA IL G.P. D'AUSTRIA LAUDA, MEZZO PUNTO DAL TITOLO di Michele Fenu

A BRAMBILLA IL G.P. D'AUSTRIA LAUDA, MEZZO PUNTO DAL TITOLO A Zeltweg dopo tanti colpi di scena la pioggia blocca la corsa al 29° giro quando Niki Lauda è sesto: assegnata soltanto la metà dei punti in palio A BRAMBILLA IL G.P. D'AUSTRIA LAUDA, MEZZO PUNTO DAL TITOLO Fittipaldi è già spodestato, solo Reutemann potrebbe con due vittorie (Monza e Usa) togliere il campionato all'austriaco Brambilla, alla prima vittoria, era così felice che è andato a sbattere contro un guard-rail - La grande gioia dei tifosi italiani (Dal nostro inviato speciale) Zeltweg. 17 agosto. Vittorio Brambilla, con la March, ha vinto il Gran Premio d'Austria, Niki Lauda, con la Ferrari, c giunto sesto mentre Emerson Fittipaldi, con la MacLaren, e Carlos Reutemann, con la Brabham, si sono piazzali al nono e quattordicesimo posto. La corsa, però, e stata sospesa per la pioggia (in termini calcistici diremmo per « impraticabilità del campo ») al ventinovesimo dei cinquantaqunltro giri e, quindi, i punteggi assegnati ai primi sei in classifica vanno dimezzati. Risultato: l'austriaco non è stasera campione del mondo per mezzo punto. Chiariamo subito il « problema » matematico. Mancano due sole gare alla conclusione del campionato, di cui il Gran Premio d'Austria costituiva il dodicesimo appuntamento: l'Italia e gli Stati Uniti. Lauda ha 51,5 punti, Rculemann è rimasto a quota 34 e Fittipaldi a quota 33. Il distacco dei due è, rispettivamente, di 17,5 e di 18,5 punti. Supponendo che Niki si ritirasse a Monza e a Watkins Glen (e tocchiamo ferro) e Reutemann conquistasse due successi, l'argentino otterrebbe un bottino di diciotto punti e, quindi, potrebbe soffiare il titolo a Lauda. Per Fittipaldi, invece, il gioco è definitivamente concluso. Mi par logico, naturalmente, proclamare Lauda e la Ferrari campioni del Mondo al 99 per cento. Rimane la rabbia per non poterlo fare ufficialmente. « Dobbiamo ancora soffrire un pochino — ha detto Luca Montezemolo —, ma mi pare che ormai non ci siano più dubbi. Niki e la Ferrari meritano ampiamente il titolo ». E' stata una corsa bizzarra, pericolosa, convulsa, partila con oltre un'ora e un quarto di ritardo dopo un lungo « tiramolla » aspettando che la pioggia cominciasse a cadere. Una corsa che aveva avuto un prologo drammatico per un incidente nella prova « libera » del mattino, incidente di cui e stato protagonista l'americano Mark Donohue. Lauda 6 partito bene, ha guidato il Gran Premio per quattordici giri mentre Reutemann e Fittipaldi arrancavano nelle posizioni di coda, poi è stalo superalo da Hunt e da Brambilla e, successivamente, mentre il pilota italiano volava verso il suo primo trionfo, da Mass (MacLaren) e da Peterson (Lotus). Le vetture stavano in pista per miracolo, fra nuvole d'acqua, malgrado montassero i pneumatici da pioggia, e il direttore di corsa, dopo ripetute sollecitazioni di alcuni responsabili delle squadre di formula uno, si è deciso ad esporre la bandiera a scacchi bianchi e neri dopo 29 giri. Se lo avesse fatto al passaggio precedente. Lauda sarebbe campione del mondo, perché in quel momento Niki si trovava in quinta posizione. Brambilla era così stravolto e felice della vittoria che, passato il traguardo, è finito fuori pista, dando una gran botta contro un «guard rail». «Ero tanto conlento — ha detto Vittorio — che non ho neanche avuto paura». Da tempo il nostro pilota cercava un'affer- inazione di prestigio. Era sembrato ad un passo dal conquistarla in Svezia, quando ottenne la «pole position», ma in corsa venne tradito da una gomma. Brambilla, che ha 37 anni, è il primo corridore italiano che trionfa in un Gran Premio dal 1966, anno in cui Ludovico Scarfiotti si impose, con la Ferrari, a Monza. Prima di Brambilla, la competizione austriaca era stata vinta da Lorenzo Bandini, sempre su Ferrari, nel 1964. Brambilla, sommerso da una valanga di tifosi italiani, abbracciato dalla moglie Daria e dal fratello Tino, ha affermato: «Sono partito bene, la macchina si comportava discretamente anche sul bagnato. Ho preso il ritmo giusto e al sesto giro tni sono ritrovalo terzo. Hunt ha avuto un attimo di esitazione nel superare il suo compagno di squadra, l'americano Lunger. e io ne ho approfittato. Poi ho passalo Lauda in "staccata". Sono sicuro che avrei vinto anche se il Gran Premio fosse finito al 54" giro e non in anticipo». Sull'incredibile uscita di strada di cui è stato protagonista sotto gli occhi allibili del pubblico, Vittorio ha detto: «Ho alzato il pugno al cielo e ho tolto il piede dall'acceleratore, ma il comando è rimasto bloccato. La March si è messa di traverso e non sono riuscito a controllarla, ma non importa, tutto è finito bene». Per Brambilla è finita bene per un pelo, perché il direttore di corsa pareva propenso a discutere l'eventualità della ripresa del Gran Premio dopo qualche minuto di sosta. La pioggia aveva rallentato d'intensità e Ken Tyrrell si è recato in direzione per sollecitare un nuovo «via» alla gara. La ferma opposizione di tutte le altre squadre e di Dennis Hulme, presidente della Gpda (l'associazione dei piloti) ha impedito che si compisse un'assurdità. Mentre Brambilla rientrava al suo box dopo aver ascoltato le note dell'inno nazionale, fra le affettuose congratulazioni degli altri piloti (Vittorio è ve¬ ramente benvoluto da tutti), alla Ferrari Lauda, Regazzoni (settimo) e Montezemolo facevano il punto della situazione. L'austriaco ha spiegato: «La mia Ferrari era preparata per l'asfalto asciutto e non per il bagnato. Nei primi giri, comunque, non ho avuto problemi, tanto che sono stato agevolmente al comando delta corsa. Poi, quando la pioggia è aumentata d'intensità, la vettura ha cominciato a perdere aderenza. Ho preferito far passare Hunt e Brambilla, che erano scatenati e che cercavano in tutti i modi di superarmi. Dal box avevo appreso che Reutemann era molto indietro e che il mio vantaggio su Fittipaldi si aggirava sui 20". Inutile rischiare». «Naturalmente, mi sarebbe piaciuto concludere in terza posizione. A un certo punto, però, ho compiuto un testa-coda ed ho avuto paura di uscire di pista. C'era molla acqua sull'asfalto, era facilissimo incorrere nel fenomeno dell' "aquaplanning". Non sentivo più i limili della Ferrari. Pazienza, aspetteremo Monza». Lauda, secondo il suo stile, ha preferito non rischiare. Reutemann e Fittipaldi erano ormai fuori combattimento. Dunque il pericolo maggiore era scomparso. Peccato, comunque, se Niki fosse riuscito ad arrivare quinto avremmo chiuso definitivamente l'argomento «campionato 1975». Regazzoni ha avuto problemi per il cambio. «Non so perché — ha spiegato lo svizzero —, ma nei primi giri non potevo usare la "quarta". Solo dopo una ventina di passaggi tutto è tornato normale, lo ho fatto il mio dovere, però, ho tolto un posto a Fittipaldi». Montezemolo ha detto: «Ho chiesto alla direzione di corsa e a quelli della Commissione sportiva intemazionale di fermare la corsa. Era troppo pericoloso proseguire con la pista semial- Michele Fenu (Continua a pagina 14 in quinta colonna) Zeltweg. Vittorio Brambilla (foto in alto) mentre supera un avversario. Nella foto sopra Lauda in azione sulla pista austriaca che non gli è stata amica (Tel.)