Crolla la sterlina arrivano i turisti di Franco Mimmi

Crolla la sterlina arrivano i turisti SEI MESI ATTIVI A LONDRA Crolla la sterlina arrivano i turisti (Nostro servizio particolare/ I Londra, 17 agosto. Mentre ogni altra indù- | stria lotta in Inghilterra per I sopravvivere piuto passi versa nelle dello Stato una ha comgiganteschi e esauste casse monete prove¬ nienti da tutto il mondo: è l'industria del turismo, che ha visto alimentati i propri introiti, nei primi sei mesi di quest'anno, da una fila di circa quattro milioni di visitatori, il 13 per cento in più rispetto all'anno scorso. A condurre questa marea di folla in Gran Bretagna è stato soprattutto l'indebolimento della sterlina: oggi, per esempio, anche gli spagnoli, che un tempo giungevano solo come emigranti per trovare un posto di cameriere nei ristoranti italiani (che di camerieri italiani non ne trovano più), arrivano come turisti, e scoprono che le pesetas hanno al cambio un'accoglienza piacevolmente favorevole. La parte del leone la fa il marco tedesco, visto che i portatori di dollari — malgrado la moneta americana sia in questo momento fortissima nel cambio con la sterlina — hanno qualche problema di inflazione a casa propria, e sono giunti in numero inferiore al solito (7 per cento in meno che nel 1974). Numerossimi come sempre i giapponesi (il 9 per cento in più dello scorso anno), e anche gli italiani non scherzano. Vi è qualcosa che accomuna tutti i turisti, e qualcosa che li contraddistingue. Li unisce soprattutto la mor- bosa attrazione che esercita su di loro il cambio della guardia a Buckingham Pa *ace- Quello che invece distingue i turisti è il denaro: non solo la quantità posseduta, ma l'uso che ne viene fatto. Gli arabi estraggono con indifferenza impressionanti rotoli di banconote: gli appartamenti al Savoy e negli altri hotel famosi, lasciati liberi dal minor flusso statunitense, sono accaparrati dai nuovi « saccheggiatori », che pagano la retta solo perché hanno ricevuto un no alla proposta d'acquisto. Fatte le debite proporzioni, anche i giapponesi sono discreti acquirenti, mentre i tedeschi non amano sperperare la loro preziosa moneta. Gli italiani, si sa, non si fanno pregare, che si tratti d'ima camera d'albergo, di un taglio di cashemire o di un pasto. Per ultimi i francesi perché sono i più entusiasti: quest'anno ne è già arrivato un milione. Cercano di risparmiare qualcosina sull'albergo, ma solo per dilapidare in acquisti. Scorrazzano per la città in taxi e sono felici del cambio che dà loro una sterlina per 9 franchi. « L'Inghilterra costa assai meno della Francia », continuano a ripetere, senza sapere che già anni fa questa scoperta era stata fatta da Oscar Wilde, turista suo malgrado nella capitale francese: « Parigi — disse consapevolmente lo scrittore inglese abbandonando la vita in miseria — è un posto caro per morire ». Franco Mimmi

Persone citate: Oscar Wilde, Savoy

Luoghi citati: Francia, Gran Bretagna, Inghilterra, Londra, Parigi