"Non cambierò niente l'Ascoli ha personalità,, di Mario Bianchini

"Non cambierò niente l'Ascoli ha personalità,, L'allenatore Riccomini è ottimista "Non cambierò niente l'Ascoli ha personalità,, « Ho trovato una squadra sana che facilita il mio lavoro - In Coppa Italia dimostreremo che non siamo una compagine - materasso » (Dal nostro inviato speciale) L'Aquila, 10 agosto. Dopo aver centrato il bersaglio della permanenza in serie A, l'Ascoli ci, riprova con il proposito di far soffrire meno i suoi tifosi. Un anno di esperienza nella massima serie e il rafforzamento della squadra con Ghetti e Landini, costituiscono le basi di relativa tranquillità che tuttavia non induce un allenatore realista come Riccomini a cullarsi sugli allori prima di averli conquistati. Il giovane tecnico, che per la sua natura battagliera ha accettato la panchina - bollente » ascolana invece di sistemarsi a Ca gliari o Verona, con prospettive meno avventurose, non ha tardato a lar capire cosa pretende dai suoi uomini in ritiro all'Aquila. Riccomini ci scherza sopra, ma I giocatori escono sfiniti dal campo dove si svolgono gli allenamenti quotidiani. E' chiaro che il trainer intende infondere soprattutto grinta e fondo atletico ad una compagine che potrebbe incontrare qualche dillicoltà contro avversarie più valide sul piano tecnico. « I ragazzi rispondono ottimamente alle esigenze della preparazione — commenta Riccomini — faticano ma recuperano bene, riescono già ad adattarsi allo sforzo. Ho trovato una squadra sana che facilita il mio lavoro ». Gli appassionati marchigiani potranno quindi guardare al campionato con meno paura dello scorso anno? « Nel calcio parlato — replica il trainer — parlano tutti in chiave ottimistica. All'Ascoli chiedo soltanto di ripetersi. Non dimentichiamo che nella seconda parte del torneo si prese più di una soddisfazione. Ma sarebbe un grosso guaio se si cadesse nel trabocchetto della sufficienza. L'umiltà deve essere la nostra arma segreta ». Si è parlato tanto in questi ultimi tempi del « collettivo • come lormula magica del futuro del nostro football. « lo credo che il gioco collettivo sia sempre esistito — commenta polemicamente Riccomini — ma adesso va di moda parlarne in continuazione. L'Ascoli nuova edizione sarà principalmente una squadra concreta, che cercherà di conciliare il gioco con lo spettacolo mai perdendo di mira, però, il risultato che è il traguardo più importante nel gioco del calcio », Addentrandosi nei particolari, il trainer spiega che la spina dorsale dell'Ascoli sarà formata dai difensori Grassi, Scorsa, Castel di, dalla 'mente' Gola e da Ghetti, che dovrà manovrare a ridos¬ so delle punte, Landini, Silva e Zandoli. « Ma non schiererò mai una formazione con tre attaccanti — si affretta a dire Riccomini —, conto molto su Landini il quale, liberato dalla morsa di Savoldi come accadeva nel Bologna, sa partire bene da lontano. Nelle gambe ha sei o sette gol che ci saranno molto utili. Spero che Gola saprà confermarsi l'uomo chiave della compagine. Il nostro centrocampista è un punto di riferimento Importante. Sa mettere ordine dove c'è confusione ». Nei due campionati che si disputeranno (uno per lo scudetto, l'altro per la salvezza) Riccomini vede in lizza per il titolo la Juventus con il ruolo di favorita, Incalzata dal « simpaticissimo Napoli ». e da un terzo incomodo che potrebbe essere il Torino. » Nell'altro campionato, il nostro — spiega simpaticamente Riccomini — ci disputeremo un posto I per la salvezza in cinque o sei squadre. Speriamo che lungo il cammino aumentino di numero così avremo più probabilità di restare in A ». L'ex allenatore Carletto Mazzone ha lasciato una traccia concreta nella squadra marchigiana. «Infatti non cambierò nulla — conclude Riccomini, dando una dimo strazione di sportività verso il suo apprezzato predecessore — l'Ascoli ha già una sua spiccata personalità che potrà modificarsi in parte con l'innesto di Landini e Ghetti ». / r//osi bianconeri si aspettano molto dai due ex bolognesi i quali sembrano un po' a disagio per l'improvvisa responsabilità che peìj sulle loro spalle. E' un problema che quanto prima Riccomini si rip omette di ricondurre nelle giuste dimensioni per non creare pericoli nella psicologia degli stessi due giocatori. Landini, dopo aver vivacemente polemizzato per il suo trasierimento, sembra aver riacquistato una certa serenità: « Sono sincero — dice con una punta di rimpianto — non faccio salti di gioia. Ma ormai è una vicenda passata. Certo, io e Ghetti dovremo cambiare mentalità. Guardiamo in faccia la realtà, l'Ascoli è una squadra che ha per obiettivo la salvezza. Ma è anche una compagine che gioca molto bene ». Un'altra pedina importante sarà sicuramente Salvori, il quale lo scorso anno, dopo una stagione sfortunata nelle file del Foggia a causa di un incidente che non gii permise praticamente di giocare, stentò ad inserirsi negli schemi di Mazzone. « Ora sono guarito — dice Salvori — ho tan¬ ta voglia di dimostrare ciò che valgo realmente ». Con un * motorino » in più del suo calibro, l'Ascoli si prepara a partire per l'avventura del campionato. Ma prima ci sarà l'impegno di Coppa Italia con la Lazio il 27 agosto. « E' una partita che dobbiamo vincere — dicono Ili coro i simpatici ragazzi dì Riccomini — per prenderci la prima soddisfazione della stagione ed anche per far capire che non siamo una squadra-materasso ». Sul fronte degli ingaggi non ci sono grossi problemi. Devono ancora firmare Ghetti. Gola. Scorsa, Legnaro e Grassi. Le parti sono vicine. La tranquillità della squadra non sembra minimamente intaccata. Mario Bianchini

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