I documenti della Resistenza

I documenti della Resistenza Dall'Istituto studi europei I documenti della Resistenza E' stato pubblicato in questi giorni (a cura dell'Istituto universitario di studi europei torinese) il primo volume della «Guida alla documentazione americana sui movimenti di resistenza europea nella seconda guerra mondiale»: un importante strumento per chiarire i retroscena dell'intervento alleato, ì condizionamenti da esso derivati, i fatti militari della Resistenza. L'opera, che è la prima del genere e che indica la gran parte dei documenti riguardanti il quinquennio '40-45 reperibili negli Stati Uniti, con- centra la sua attenzione su sei Paesi, oltre all'Italia, dell'Europa occidentale e meridionale: Belgio, Francia, Grecia, Jugoslavia, Lussemburgo e Paesi Bassi. La guida esamina soltanto documenti conservati in archivi nazionali e nelle biblioteche presidenziali (il materiale custodito negli archivi privati sarà oggetto del secondo volume) e la sua redazione è stata possibile solo dopo che, nel '72, l'accesso agli archivi nazionali statunitensi non è stato più precluso (come, invece, avviene tuttora in altri Paesi) agli studiosi. Il volume si sofferma dunque nella prima parte sulle «fonti ufficiali»: documenti militari, da un lato, e documenti civili dall'altro. Sono affiancati da due sezioni speciali, dedicata l'una ai documenti dell'Asse e l'altra alle fonti audiovisive. Nella seconda parte, si sofferma invece sulle biblioteche Roosevelt, Truman, Eisenhower, ed esamina con particolare attenzione il materiale di maggiore interesse per gli studiosi europei. La terza parte, infine, si occupa dell'«U.S. Army Center of Mìlitary History» e dell'«U.S. Army Military History Research Collection». Il volume è completato da una bibliografia specializzata, limitata agli archivi nazionali, e da una lista di documenti e di guide in consultazione presso l'Istituto universitario di studi europei a Torino. Del materiale in esame la guida descrive l'ordinamento archivistico; i limiti di spazio, volume, tempo e accessibilità: le relazioni tra l'ordinamento dei documenti e la struttura amministrativa dell'istituzione cui si riferisce, il riassunto dei contenuti, e gli strumenti di ricerca già esistenti. Il prezioso volume, che ha richiesto due anni di lavoro, è opera di due giovani studiosi, David Ellwood e James Miller. Il primo, di origine inglese, è uno storico dell'Università di Reading, già autore di numerosi studi sui rapporti fra la Resistenza e gli alleati. Miller, statunitense, è funzionario degli archivi nazionali di Washington. Per alcune parti, hanno collaborato al lavoro Paolo Gobetti ed Emily Lhamon. La supervisione al volume è stata affidata alla Segreteria intemazionale della «Ricerca della documentazione sulla Resistenza europea nella seconda guerra mondiale», composta da Marcel Baudot, Dusan Biber, Paolo Gobetti. Gustavo Malan, Lamberto Mercuri e Ferdinand Engel. Pubblicato un volume sugli atti conservati negli archivi Usa e ora di pubblico dominio