Si costituiscono in società le protagoniste del cinema di Donatella Giacotto

Si costituiscono in società le protagoniste del cinema Registe, attrici e produttrici di 17 Paesi Si costituiscono in società le protagoniste del cinema Si è concluso a St-Vincent il convegno sulle donne e lo spettacolo - Arte e impegno (Dal nostro invialo speciale) St-Vincent. 27 luglio. 11 tema del convegno, promosso dall'Uncsco e conclusosi stasera a St-Vincent. era « Là donna nel cinema ». In programma proiezioni e dibattiti sui problemi professionali delle cineaste e sull'immagine della donna presentata dallo schermo. Per cinque giorni rcgisle. attrici e produttrici di diciassette Paesi, tra un pranzo e un' tuffo nella piscina dell'Hotel Billia. limino confrontato esperienze e progetti in discussioni anche molto vivaci sfociate nella costituzione di un'associazione internazionale femminile per la promozione del cinema. Lo statuto della « Femina Images International ». presentato dalla regista svedese Mai Zcllerling. prevede una sede a Stoccolma e si prefigge come obicttivo di « sostenere, promuovere e diffondere lutti i film, realizzati da donne, che analizzino gli stereotipi femminili e che creino una nuova e più vera immagine della donila ». L'associazione istituirà anche un centro internazionale di ricerca e di informazione concernente questi film (un archivio completo di pellicole femminili esistente comunque già a Stoccolma). Un documento in undici minuziosi articoli può sembrare una conclusione un po' arida e burocratica per chi non era P'-esenlc al convegno ed è staK perciò privato dei suoi aspetti più vivi: il fascino dei personaggi, la qualità degli interventi, il clima di intelligenza ed anche i momenti negativi, baruffe o esibizioni a un passo dallo scandalo. C'è stata, ma per fortuna è presto rientrata, anche una secessione. Alcune partecipanti, contestando la struttura del convegno (tra l'altro, involontaria gaffe per una manifestazione impegnata, nel catalogo di pre: illazione era inserita la pubblicità del gioielliere Cartier) hanno abbandonato la sala dei congressi e si sono riunite a discutere in bikini, sui bordi di prato della piscina. Tornata la quiete, hanno poi proseguito i lavori in comune fino alla stesura del documento finale Uno spettacolo attraente per i curiosi veder sfilare nei saloni dell'hotel Bibi Andersson — fisico da giocatrice di pallacanestro e visetto aguzzo sotto la zazzera da maschio — in jeans e camiciotto, la regista svedese Mai Zetterling — quella di Giochi di notte — in abito lungo e poi Susan Sonntag. Agno.. Varda. Claudia Weill e altre giovani donne: in comune a lulle, un'espressione franca e intelligente c molta comunicativa. Anna Karina. attrice danese ex moglie di Godard e ora passata dietro alla macchina da presa, alla, bruna, occhi sorridenti, è l'affabilità l'atta persona. Di Agnès Varda (Ciào dalle 5 alle 7) rimangono impresse la lucidità e l'acutezza di analisi. La caposcuola delle registe francesi era però un po' delusa dai risultati del congresso: « Si e parlato molto di questioni finanziarie e di organizzazione ma non sono emersi i veri problemi che pone la raffigurazione dell'immagine della donna attraverso il cinema, di qua! è oggi la sua realtà e qual è il modo più convcI niente per rappresentarla ». i Anna Karina dopo Vivre en¬ semble si accinge a girare come regista L'animale. « Voglio fare dei film a tutti i costi — spiega — e mi rendo conto che il cinema è un'arte mollo costosa. Come donna mi interesso ai problemi delle donne ma non ho alcuna intenzione di rivaleggiare con gli uomini, la competizione non mi lenta ». Dai gruppetti di congressiste immerse iti interminabili discussioni si stacca la rappresentante italiana Elda Taltoli (l'altra invitala. Liliana Cavalli, ha preferito non essere presente e non a torto, visto che le sue regìe non riguardano quasi mai temi specificatamente femminili, come ha anche dimostrato il suo / cannibali proiettato ieri). Elda Tattoli. nata dal teatro, coautrice con Bellocchio e interprete di La Cina è vicina, ha presentato al congresso un suo film del 72. Pianeta Venere, ancora inedito per gli schermi torinesi. E' la storia dal dopoguerra agli Anni 60 di Amelia, oppressa prima dalla madre e poi da Matteo (Mario Piave), un intellettuale comunista. Dalla coscien¬ za dello sfruttamento Amelia (l'attrice Bedi Moratti) trarrà la forza per liberarsi. La Tattoli si dice non coinvolta nel cinema femminista: più che la tematica del movimento le interessa l'oppressione di classe e per il suo film ha scelto appunto la donna come classe oppressa. Dei film proiettati si può dire poco e non perché non ne valga la pena ma perché quasi sicuramente, dato il loro carattere assolutamente non consumistico (sono quasi lutti documentari come Two Women dell'inglese Mira Hamermcsh dove per un'ora e mezzo si compara la vita di un'operaia inglese con quella di una scienziata ungherese) lo spettatore non ne vedrà nessuno. C'è qualche speranza per L'adoption dell'ungherese Marta Meszaros la cui proiezione chiude stasera il congresso. Ma forse più che la qualità dell'opera influiranno questioni di prestigio: il film è stato infatti, pochi giorni fa, premialo con l'Orso d'oro a Berlino. Donatella Giacotto Nel cerchio delle registe si riconoscono la Karina, in abito bianco e la Zetterling

Luoghi citati: Berlino, Cina, Stoccolma