Ricercatori americani provano che la marijuana è pericolosa
Ricercatori americani provano che la marijuana è pericolosa Dopo mesi di esperimenti su 5 uomini Ricercatori americani provano che la marijuana è pericolosa Helsinki, 27 luglio. Chi fuma la marijuana perde la capacità di generare, e « probabilmente » diminuisce le capacità difensive contro le malattie: è la conclusione cui sono giunti i ricercatori della Columbia University di New York, e che è stata esposta oggi a Helsinki, alla conferenza internazionale di farmacologia. La ricerca è in pieno contrasto con il celebre « Jamaica Study ». recentemente condotto grazie a contributi del governo degli Stati Uniti. Esso indica che la marijuana, anche se presa a forti dosi, non ha elfetti negativi sull'uomo, eccezion fatta per la possibilità di ridurre l'apporto di ossigeno normalmente dato dal flusso sanguigno ai tessuti. Il prof. Gabriel G. N'ahas, del collegio medici e chirurghi della Columbia University, ha riferito che gli esami svolti rivelano chiaramente in chi fuma marijuana una diminuzione nelle difese contro le malattie, mentre la fertilità è compromessa. L'indagine è stata com¬ piuta fra aprile e giugno: per due mesi cinque uomini, 21 anni d'età media, sono stati tenuti in ambiente controllato. Per ventinove giorni hanno potuto fumare tutta la marijuana che volevano: il record è stato battuto da un giovane, che ha fumato trentun sigarette drogate in un solo giorno. Nel periodo di prova il più accanito ha totalizzato 321 sigarette alla marijuana, il più moderato 151. All'inizio nessuno fumava più di due pezzi al giorno, poi il desiderio è andato crescendo. Il timore, dice Nahas, è che per le donne l'effetto possa essere anche peggiore, ma analoghi test su campioni femminili, per quanto consapevoli e volontari, sono proibiti dalla legge. Il professore ha dichiarato: « Per la prima volta abbiamo potuto avvalerci di volontari, giovani e tutt'altro che impotenti. Li abbiamo esortati a fumare quanto volevano per un mese, e abbiamo visto quel che è accaduto. Non ci sono rimasti dubbi ». (Ansa)
Persone citate: Nahas
Luoghi citati: Helsinki, Jamaica, New York, Stati Uniti
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