Che cosa turba lo straniero di Carlo Moriondo

Che cosa turba lo straniero INTERROGHIAMO I TURISTI IN ARRIVO IN ITALIA Che cosa turba lo straniero C'è chi teme di essere rapito, chi si informa se scoppiano sovente bombe in piazza, chi pensa che siano imminenti le elezioni generali - Poi il paesaggio rinnova il suo miracolo (anche se gli italiani non ne hanno gran merito) (Dal nostro inviato speciale) La Thuile, 27 luglio. « Ma come: neve in Italia, di questa stagione? » Gli olandesi che hanno parcheggiato la loro DS a lato della strada che dal Piccolo San Bernardo scende in Valle d'Aosta sono sinceramente stupefatti. Mentre i bimbi — tre marmocchi dai capelli di lino — si buttano sul nevaio a scivolare, i grandi si guardano attorno e puntano il binocolo come se gli chiedessero conferma. Sì, è un anno davvero eccezionale, la neve — che quest'inverno aveva tardato a venire — ora si stende ancora in ampi lenzuoli sui fianchi dello Chaz Dura e dell'Hermite, sui dirupi dell'Ouille e del Valaisan. Lungo la strada che in curve continue scende verso La Thuile c'è ancora, in alcuni punti, un muro di neve alto tre metri: occasione eccellente per scriverci nome e cognome, in un tentativo di epigrafe che il sole rapidamente cancellerà. L'oro turistico Ma un anno eccezionale anche per altri motivi. C'è qualcosa di nuovo nelle attese di questi stranieri, che vengono a portarci il fiume dell'oro turistico, di cui quest'anno abbiamo più fame che mai. Gli anni scorsi l'Italia appariva, a questi stranieri, appena si allacciavano sull'orlo del colle del « Piccolo », come un'immensa tavola imbandita: qua montagne di fiaschi, là collane di prosciutti e provoloni, dovunque piatti fumanti, pantagruelici, le mille specialità della nostra cucina, i dolci, le salse, i contorni, i favolosi antipasti, le osterie fuori porta, i « girarrosti » all'ombra dei vigneti, una mappa vertiginosa di delizie. Pareva di coglierne gli aromi ed i profumi, più forti di quelli esalanti dalle pinete della Vallee. Ed alla fine dell'estate sembrava di sorprendere negli occhi degli stranieri che ci lasciavano la patetica malinconia di chi abbandona un paradiso, da considerare perduto per tutto un lungo anno: anche se, all'ombra del duomo di Orvieto, avevano mangiato spaghetti e insalata, anche se, nei pressi dell'Etna, avevano mescolato marsala e gassosa, l'Italia restava nella loro memoria come il Paese del buon mangiare. Poi venivano — siamo d'accordo — il sole, le spiagge, i monumenti d'arte, le belle ragazze, i bei ragazzi, ma al primo posto, perché negarlo?, era sempre sua maestà lo Stomaco. Interroghiamo, quest'anno, a fine luglio, gli stranieri, che arrivano al San Bernardo, ma più che altro sono loro che ci interrogano. In cima alle loro preoccupazioni sta il timore di scioperi: «Troveremo camerieri negli alberghi? E' vero che nelle pensioni bisogna farsi il letto da sé?». I resoconti dei giornali (forse qua e là ampliati, magari per motivi di concorrenza turistica) ed i racconti di amici rimasti scottati dalle agitazioni del personale alberghiero li lasciano perplessi: chiedono se, in caso di scioperi di questo genere, avranno diritto a sconti. La situazione politica li turba. Una coppia di anziani coniugi belgi, direni a Portofino, ci ha chiesto se gli alberghi erano stali nazionalizzati, se le banche slavano per diventare dello Stato, confondendo evidentemente l'Italia con il Portogallo. 11 nome di Berlinguer è conosciutissimo. sull'onda dei risultati del quindici giugno, mentre dei leaders democristiani non conoscono quasi nessuno. Rapida inchiesta, mentre i carabinieri fanno il controllo dei passaporti: su una dozzina di turisti — inglesi e francesi in maggioranza — soltanto uno studente di Londra ha detto che il presidente del Consiglio si chiama Moro (è uno studente di scienze politiche). Un commerciante di Lione ha risposto esplicitamente: «Non ne ho la più lontana idea. Ca change tous les moments...». Nelle pensioni Persino il problema dei prezzi, con le sovrattasse, le addizionali, le percentuali di servizio, i mille raggiri, legali o quasi, per aumentare il conto, sembrano passare in seconda linea di fronte alle preoccupazioni di ordine politico: c'è chi pensa che noi si vada rapidamente verso le elezioni generali e teme di Irovarcisi coinvolto: una signora spagnola si informa se scoppiano sovente bombe e se ci sono scontri nelle piazze; un giovane inglese giunto in Aslon Martin (volto alla |ames Bond. sciarpa svolazzante al collo, camicia aperta fino alla cintura, splendida ragazza al fianco) domanda se esiste davvero pericolo di essere rapito, non vorrebbe essere costretto a finanziare qualche movimento di estrema destra o di estrema si nislra, ed incassa con notevole sportività la nostra domanda, se a Londra scoppiano sempre bombe irlandesi. Affiorano, e le si sente quasi palpabilmente, ansie che si trasformano in nevrosi: se scrutano l'orizzonte verso le lontane lorasses. pare che tendano l'orecchio per udire scoppi di molotov ed urla di folla. Ma, come era illusoria e meschina l'anno scorso la visione di un'Italia tutta inibandita, è irreale ora la prospettiva di un'Italia convulsa, sottosopra, ostile, quasi ina- bitabile. L'incontro alla frontiera dei forestieri che arri- vano con i turisti che rim- palriano verso l'Olanda, il Belgio, l'Inghilterra e signili- cativo: chi viene si informa, scopre che gli altri hanno mangialo bene, che hanno po- luto nuotare quasi dappertutto. che non c'è neppure stalo il colera, che non hanno nep- pure dovuto l'arsi il letto nel- le pensioni. Il cartello in quattro lingue che dà il benvenuto in Italia prende un significalo i più autentico: carabinieri , i j : I i ! ; | le i sia. verso ! de. verso i polizia sono gentili, la strada è asfaltata, i piali, dove non c'è più neve, sono coperti di fiori; dopo le prime curve si allaccia, come in fondo ad un pozzo, il panorama della conca di La Thuile picchiettata di case allegre. Ancora una volla l'Italia rinnova il miracolo (anche se gli italiani non ne hanno gran merilo). I bambini dai capelli di lino saltano sulla DS. gli olandesi lasciano la neve alle spalle, puntano verso Aograndi autostrasole ed il mare. L'importante ora è godere l'estate: l'autunno — caldo o freddo — è ancora lontano. Carlo Moriondo

Persone citate: Berlinguer