"Rubano,, il morto a Roma e se lo portano in Calabria
"Rubano,, il morto a Roma e se lo portano in Calabria Ricercati cinque parenti del defunto "Rubano,, il morto a Roma e se lo portano in Calabria Roma, 27 luglio. Cinque persone tenute a Roma da Reggio Calabria hanno trafugato dalla sala mortuaria di un ospedale la salma di un parente e sono fuggite col morto a bordo di un furgone funebre, dopo aver rischiato di investire il guardiano. Il tutto perché la necessaria documentazione non era completa e perché la bara non era regolare. Il singolare episodio è avvenuto ieri sera all'ospedale San Filippo Neri, dove, venerdì, era morto per enfisema polmonare Giovanni Zampaglioni, 61 anni, nativo di Buenos Aires e residente da parecchi anni a Reggio Calabria. Trasferita la salma nella camera mortuaria, la direzione dell'ospedle, nel quale lo Zampaglioni era ricoverato da poco più di un mese, provvide ad avvertire i parenti. E così ieri mattina arrivarono a Roma la moglie Maria Alampi, il figlio Demetrio, 24 anni, la sorella, il fratello ed un nipote del defunto. Chiesero di portar via subito la salma. La direzione fece notare che, prima di lunedì a mezzogiorno, non sarebbe stato possibile: man¬ cava il visto del Comune ed, inoltre, la bara non era regolamentare. I cinque parenti sembravano essersi convinti, ma, poco prima delle 8 di sera, tornarono nella sala mortuaria. Fuori, il solito furgone con la cassa senza coperchio. Il guardiano. Romeo Biclii, •!(> anni, fu quasi aggredito ed inutili furono i suoi sforzi per far loro capire che non potevano portarsi via la salma in quella maniera. « Ma quale burocrazia, noi ci prendiamo il nostro morto e basta », gli urlarono. II Bichi corse al telefono per chiedere l'intervento di una guardia giurata, ma quando tornò indietro per poco non fu investito dal furgone funebre che si stava allontanando velocemente. Approfittando di quei pochi secondi, i cinque avevano preso la salma e, depostala alla meglio nella bara scoperchiata, se ne erano andati. I cinque dovranno rispondere di sottrazione di cadavere, violenza privata e violazione delle disposizioni sanitarie. Del carro funebre e dei suoi occupanti non è stata finora trovata alcuna traccia.
Persone citate: Bichi, Giovanni Zampaglioni, Maria Alampi, Romeo Biclii
Luoghi citati: Buenos Aires, Calabria, Reggio Calabria, Roma
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