Una vera delusione la generazione 1972 di Elvio Rossi
Una vera delusione la generazione 1972 Modesta prova a Vinovo dei "tre anni,, Una vera delusione la generazione 1972 Nel Gran Premio torinese, vinto da Scellino, è mancato lo spettacolo - I problemi di Buganda - La «rottura» di Fiaschetto / fre anni del trotto non hanno offerto né un saggio di potenza né uno spettacolo di grande qualità, sabato sera a Vinovo. Eppure c'erano quasi tutti I migliori della generazione (mancava forse soltanto Cadore) e le grandi diritture di Torino avrebbero dovuto svolgere il loro ruolo di selezionatrici. Invece gli undici cavalli in gara hanno dato vita soltanto ad una gara farraginosa, di poca presa e di scarso contenuto tecnico. Già era venuto a mancare Casoli, ammalato, sul sulky di Buganda,. La puledra del conte Orsi Mangelli è cavalla ancora piena di problemi, che usciva da un periodo non felice. Casoli l'ha sempre guidata e ne cura la preparazione. Scirea. il sostituto, non nascondeva le sue preoccupazioni. Fra l'altro. Scirea svolge da tempo un'attività assai limitata, il suo compito è di occuparsi della preparazione dei puledri di due anni sulla pista di casa di Anzola. Buganda non era più considerata, quindi, la grande rivale di Scellino; ai bookmakers saliva persino a tre contro uno, mentre Scellino oscillava fra quattro quinti e la nari. Scellino, perà, doveva Inscure subito perplessi perdici in partenza, sotto l'attacco di Fayal che aveva preso un ottimo avvio, nel tentativo di resistergli, rompeva. Il che, in un puledro che è considerato il leader della generazione, è abbastanza preoccupante: già pesano le fatiche?, qualcosa nel meccanismo del cavallo comincia a perdere colpi? La rottura è stata in un certo senso il ' colpo di fortuna » di Scellino. Belle! riusciva a rimetterlo quasi subito in camminata, ma era costretto a tenerlo al largo. Fayal era andato in testa su Sidi Bennur, Condono, poi Zariski ed altri, ma sulla prima curva Carlo Bottoni cercava di ridurne lo slancio. Il cavallo evidentemente non gradiva il rallentamento e rompeva, coinvolgendo molti dei suol immediati inseguitori. Ne usciva un parapiglia di cui Scellino ne approfittava per andare al comando dopo 400 metri, senza dover spende-e energie. Intanto Fiaschette, che aveva rotto allo stacco dell'" autostart ». superato a sua volta l'ingorgo creato dalla rottura di Fayal. si faceva luce con uno spunto autorevole al largo e. all'inizio della seconda curva, premeva su Scellino. I vari contrattempi avevano molto limitato l'andatura, tanto che il primo chilometro veniva passato in poco più di 1'22", tempo molto modesto per cavalli di questo livello. Scellino e Fiaschetto apparigliati proseguivano in testa, dietro di loro II gruppo, con Buganda all'esterno in terza posizione preceduta da un'altra pariglia. Scellino non mostrava di gradire troppo le curve della pista torinese. Fiaschetto gli restava a fianco senza dare l'impressione di spendere molto. Sul penultimo rettilineo un tentativo di avanzata di Buganda si spegneva presto; Galdiolo (sei vittorie nelle ultime sette corse nel Sud) la superava, Buganda insisteva, veniva ancora più al largo e poi sbagliava irrimediabilmente. Sull'ultima curva Scellino cercava di guadagnare metri, ma all'ingresso in dirittura Fiaschetto era sempre li. coriaceo e pronto all'attacco. Li seguiva Galdiolo. poi venivano Fayal, Sidi Bennur. Aliberti. D'improvviso Fiaschetto. prima ancora che Vittorio Guzzinati lo sollecitasse, rompeva. Secondo il suo guidatore, sarebbe stato disturbato da Bellei. che avrebbe usato il Irus.ino in modo non del tutto corretto. Secondo altri, Fiaschetto aveva ormai speso tutto A dire il vero l'impressione era che, fra i due. fosse il più fresco. Eliminato Fiaschetto. è stato facile per Scellino concludere vittoriosamente la sua prova. con il tempo non eccezionale di l'20"4/10 al chilometro; Galdiolo era netto secondo, per il terzo posto lotta serrata Ira Fayal, Sidi Bennur e Aliberti, che dava l'impressione di poter nettamente superare i due. Ma trovava davanti a sé Fiaschetto in rottura e non aveva più spazio per avanzare: cosi Fayal era terzo di misura su Sidi Bennur. Una corsa, dunque, che non ha convinto. Scellino ha ottenuto il suo secondo successo in un gran premio sulla media distanza, ma ancora una volta è mancato l'impegno che doveva consacrarlo campione. Buganda era l'ombra di se stessa. Uniche note positive il continuo progredire di Galdiolo e la tempra di Aliberti (forse il cavallo più slortunato Ira i tre anni) che vale senza dubbio molto più di quanto non dicano i suoi risultati. Il derby è ancora lontano (si correrà verso metà ottobre), è probabile che qualcuno dei futuri protagonisti sia, per adesso, ancora Impegnato in categorie inferiori, che qualcuno dei cavalli oggi fra i migliori trovi con il trascorrere del tempo il modo per completarsi atleticamente e tecnicamente. Cosi come la si è vista, per ora, la generazione 1972 non sembra proprio esaltante. Elvio Rossi Vinovo. Scellino precede Fiaschetto nel Gran Premio Marangoni (Foto Stampa Sera - Bosio) Vinovo. Scellino festeggiato dopo il vittorioso arrivo
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