Pellegrini a cavallo

Pellegrini a cavallo Pellegrini a cavallo Sono 19 francesi - Hanno attraversato le Alpi e contano di arrivare in piazza San Pietro il 30 luglio - L'arcivescovo di Avignone aveva chiesto ai cavalieri: "Avete fede?", "Questa lunga marcia — gli hanno risposto — è già un atto di fede. Non chieda troppo" (Dal nostro inviato speciale) Alessandria, 13 luglio. L'Anno santo scalena la fantasia: diciannove francesi stanno percorrendo a cavallo 1300 chilometri, alla volta di Roma. Sono parlili da Avignone, città di papi, e vogliono attuare il gemellaggio con il Vaticano. 1 cavalieri hanno dai 9 ai 40 anni. Ci sono quattro ragazzini, molli giovani (prevalgono le fanciulle), e quattro adulti. Guida la spedizione, organizzata da André Redi presidente del « Circle des amis du cheval » di Avignone, monsieur Claude Roeques, 40 anni, il volto scavato dal sole, ex addestratore di cani, ora maestro di equitazione. / sentieri Roeques per ire mesi ha studialo i sentieri dal Col di Tenda lino all'Agro romano, ha predisposto il cammino badando di evitare il più possibile i percorsi asfaltati, ha incontrato difficoltà, perché l'Istituto geografico militare francese non ha voluto dure assistenza a una spedizione fuori dal territorio nazionale e lilialmente ce l'ha falla, servendosi di cartine dell'Aci e dell'esercito, e dei suggerimenti di lanti contadini che gli hanno indicato mulattiere e scorciatoie. Ora potrebbe avventurarsi ad occhi chiusi per i boschi del Piemonte, Emilia, Toscana e Lazio. Chi finanzia l'impresa? « La città di Avignone — mi dice il presidente Rech — e il suo circolo ippico che lui fornito ì cavalli a un prezzo d'affilio irrisorio. Ciascun cavaliere ha solo da badare alle spese personali di viaggio, cóme cibo e pernottamento ». La Chiesa non vi è venuta iliconno? « Sono stato dall'arcivescovo di Avignone. Mi lui chiesto se la fede dei miei compagni era n0 . à l 1 . na a l i e ae auneo rfaa a o a lge e vr a, mi e rfeee io e salda. Eccellenza, gli ho risposto, affrontare a cavallo un viaggio da Avignone a Roma è di per sé un atto di fede. Non chieda troppo ». Così, a fine giugno, i pellegrini sono montati in sella, salutali dalla locale banda, da mortaretti e dalla benedizione, nulla di più, dell'arcivescovo. Li seguono un camion che trasporta due cavalli di riserva e un'auto, che chiamano « civetta ». ma che in realtà serve a caricare per qualche tratto chi e stanco. Questa sera il gruppo è giunto nella campagna intorno ad Alessandria. Mi avevano offerto di cavalcare assieme a loro per tutta la giornata. Florence, 19 anni, ha ceduto al cronista il suo Prince, un bell'animale di 4 anni ed ha preceduto la spedizione sull'auto del giornale. Galoppando al loro fianco e immaginando di moltiplicare la fatica per oltre 30 giorni (l'arrivo in San Pietro è previsto il 30 luglio, il Papa concederà un'udienza privata, poi il ritorno in treno), ci si rende conto dello sforzo che sopportano i diciannove cavalieri. Ogni giorno percorrono dai 30 ai 35 chilometri, con una sosta intermedia per il pranzo e per abbeverare le bestie. La maggior parte del cammino è fatta al passo o al piccolo trotto, per non stancare i cavalli; quando c'è un prato, e non si corre il rischio di danneggiare le colture, si sprona e si va al galoppo. Ecco una breve cronaca della giornata. L'appuntamento è a Fubine, alle 6.30, ma il violento temporale del giorno prima deve aver rallentato la marcia. Non trovando la spedizione ci dirigiamo verso Guarene, dove i cavalieri sarebbero dovuti passare il pomeriggio precedente. La colonna è poco oltre il paese. a [ La giornata si preannuncia afo¬ sa: il sole è una chiazza bianca dietro una densa foschia. Sono le otto. Guida monsieur Roeques. I cavalli hanno ricevuto un'abbondante dose di fieno e biada il mattino presto, un'altra l'avranno la sera. Pranzo e abbeveraggio sono previsti per le 12,30 a Quargnenlo. Di lì si proseguirà verso Alesssandria e Castelceriolo. « Prince », affidato a me, è docile, ma ha un vizio: mordere le cosce ai cavalli che lo precedono. Un altro cavallo, per colpa sua, è ferito sul camion. Va tenuto. Scoppia il caldo La marcia riprende e poco dopo scoppia il caldo. Costeggiamo un minuscolo ruscello. Roeques invita i compagni a inumidire i cappelli: si smonta di sella col cavallo che avanza e si attinge acqua senza fermarsi. Questo è il segreto: non sostare se non alle tappe stabilite. Costeggiamo Covone, San Martino Alfieri, Antignano. 1 mille sentieri dell'Astigiano permettono di evitare Asti, che intravediamo in lontananza. Pare un miraggio chiaro, con minuscoli palazzi che tremano attraverso l'afa. Abbiamo sete, il sudore dei cavalli si mescola a quello degli uomini che fanno corpo unico con l'animale. Troveremo acqua a Quargnenlo, poiché Quattordio e Felizzano scorrono lenti a qualche chilometro. L'ingresso a Quargnenlo riecheggia sui muri delle case. In breve il paese si anima e scorta la spedizione. « E' per l'Anno santo, vanno a Roma ». Un agricoltore che si chiama Visconti offre acqua e una stalla fresca. Pranzo in trattoria: spaghetti, bistecca e insalata. Il tempo per la sosta passa veloce, e si è di nuovo in sella. I contadini lungo la strada guardano la colonna con sim¬ patia, salutano e scuotono la testa. Solo un vecchio trattorista, prima di San Michele, non ha voluto frenare davanti a un cavallo che. imbizzarrito, non obbediva ai comandi: le ha investito, ma la gamba dell'animale è scivolala sulla ruota senza danni. Unico episodio di intolleranza durante i 400 chilometri già percorsi. Tra Alessandria e Ceriolo. durante una breve sosta per orizzontarsi, restituisco a Florence il suo « Prince ». Il tratto più duro sarà la traversata degli Appennini. Poi da Firenze a Roma il cammino diventerà più agevole. Ha ragione monsieur Rech: questa cavalcata è davvero un alto di fede. Mario De Angelis

Persone citate: André Redi, Ceriolo, Claude Roeques, Mario De Angelis, Rech, Visconti