Un po' più di Verdi e Mozart fra la tanta musica leggera
Un po' più di Verdi e Mozart fra la tanta musica leggera LA CRONACA DELLA TELEVISIONE Un po' più di Verdi e Mozart fra la tanta musica leggera Si è concluso ieri il programma Adesso musica affidato alle esperte cure di Adriano Mazzoletti. Non sappiamo in quante puntate si sia articolata quest'edizione 1974-1975; ma certamente dev'essere un bel numero di trasmissioni, ogni venerdì, per mesi e mesi. Cos'è Adesso musica? E' una rubrica di rassegna discografica: cioè si dà notizia, e audizione ovviamente, delle novità più recenti e interessanti in un settore che ha assunto sempre più vaste proporzioni e ha una grande importanza sotto diversi punti di vista (a cominciare da quello commerciate, s'intende). E' chiaro che una rassegna del genere comporta interventi di cantanti, filmati di complessi ecc. ecc. Rispetto alle precedenti edizioni abbiamo notato uno snellimento: il programma va via più rapido, è più denso di informazioni, più vivace nell'insieme. Garbata e discreta la presentazione di Vanna Brosio e Nino Fuscagni. Dove non siamo d'accordo è sulla ripartizione dei generi. Il sottotitolo di Adesso musica dice « classica, leggera, pop », ma ciò non corrisponde minimamente a verità. Sono le canzonette che dominano e dilagano con insistenza e prepotenza. Ci rendiamo conto che la canzonetta è popolare e richiesta, e che si sfornano in tutto il mondo milioni e milioni di dischi di canzonette. Ma lo spazio che Adesso musica gli dedica è veramente eccessivo. Le novità discografiche comprendono anche un'abbondante produzione di musica classica per la quale, ormai da anni, si è constatato un interesse sempre crescente da parte di un pubblico che prima l'orecchiava appena, e soprattutto da parte dei giovani. Perché non incoraggiare questa tendenza (che fra Tal- Irò si estende pure all'opera)? Probabilmente non è facile far spettacolo con la musica cosiddetta seria, ossia non è facile e forse non « redditizio » presentare dei pianisti e dei violinisti o dei tenori o dei direttori d'orchestra. Eppure per riequilibrare la rubrica e allontanarla dal pericolo di essere scambiata per uno dei tanti programmi di musica leggera che si susseguono al galoppo in televisione e in radio, sarebbe indispensabile, per la prossima edizione, fare un po' più di posto a Mozart e a Verdi accanto a John Lennon o ai « Meno Uno ». Qualcosa, quest'anno, Mazzoletti ha fatto, ma è troppo poco: non si può mettere in testa l'insegna della musica classica se poi la si confina al ruolo di cenerentola. Di notevole interesse politico il numero di Incontri con un'intervista a Yassir Arafat, il leader del movimento di liberazione palestinese intervista durante la quale Arafat ha parlato, ci sembra senza mezzi termini, della situazione in Medio Oriente come lui la vede, dei rapporti con Israele, del terrorismo, dei profughi. A proposito di Incontri ci siamo sentiti rivolgere ripetutamente la domanda: quando finirà? E questo non perché la trasmissione non sia gradita, anzi, ma perché occupa il posto tradizionale di « Stasera G-7 »: molta gente è insoddisfatta del telegiornale e vorrebbe che i notiziari serali definiti normalmente « lacunosi e reticenti » fossero integrati da un rotocalco settimanale dove — riportiamo le parole di un telespettatore — « di quando in quando viene inserito un servizio abbastanza anticonformista ». Sul secondo canale, una piccola ma tutt'altro die sgradevole commedia. « Tre giorni tutti per noi » di Don Appel (regìa di Morandi) ha messo ancora una volta in risalto le grandi doti di una veterana sempre sulla breccia. Elsa Merlini. u. bz. Bi Vanna Brosio
Luoghi citati: Israele, Medio Oriente, Yassir Arafat
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