Otto industriali di Collegno sono accusati d'aver inquinato il pozzo dell'acquedotto

Otto industriali di Collegno sono accusati d'aver inquinato il pozzo dell'acquedotto L'inchiesta cominciò sette anni fa su denuncia dell'Azienda municipale Otto industriali di Collegno sono accusati d'aver inquinato il pozzo dell'acquedotto Depositata la requisitoria del pm - Le ditte incriminate: Tecnocromo, Scaiola, Prolex - Il cromo usato nelle lavorazioni industriali avrebbe raggiunto la falda sotterranea - scagionati i titolari di 5 aziende - L'indagine è ancora in corso L'inchiesta sull'avvelenamento delle acque di quattro pozzi dell'Azienda acquedotto municipale di Torino, le centrali di Regina Margherita n. 2, San Paolo, Gallizlana e Philips di Allignano, inquinati da infiltrazioni di cromo esavalente scaricato da ditte di Collegno e Torino, sta avviandosi a conclusione, a oltre sette anni d. distanza dalla denuncia che allora fece il direttore generale dell'azienda ingegner Meucci. Il pubblico ministero dottor Witzel ha I depositato la sua requisitoria. II magistrato chiede il rinvio a giudizio per avvelenamento delle I acque (articoli 439, 440 e 452 deli codice penale) per otto industria- ! li, titolari di tre ditte di Collegno, per l'inquinamento del pozzo Re. gina Margherita n. 2; il proscioglimento di altri cinque industriali, titolari di altrettante ditte, ubicate alla periferia della zona interessata alle infiltrazioni sotterranee dell'ungente inquinante». La requisitoria propone lo stralcio delle posizioni processuali di altri tredici industriali (tra ì quali figurano gli otto rinviati a giudizio! e il proseguimento dell'inchiesta per verificare la possibilità di inquinamento ai pozzi San Paolo e Galiziana Chiede inoltre che siano fatte ulteriori indagini | per verificare un eventuale inqui□amento del pozzo «Philips» di Al- ] pignano, indiziando fin d'ora di | reato i titolari della «Associated I Engineering» igià «Pistone e Bur- ì go») di Alpignano. Sarà ora il giù-1 dice istruttore Gosso a vagliare le singole posizioni degli imputati i prima di concludere l'istruttoria in conformità o meno con le con- : clusioni del pubblico ministero. ; - Nella 1« settimana del gennaio i I del 1968, alcuni prelievi di acque I dai pozzi Regina Margherita n. 2, ' j S. Paolo e Galliziana, rivelarono la ■ : presenza di cromo esavalente in : I percentuali estremamente aliar- ; : manti. L'ingestione da parte del- I l'uomo di acque inquinate da que- sta scoria di lavorazione indù- ; striale e l'assorbimento nei tessu- ! ì ti anche di piccolissime dosi peri 1 lungo tempo potrebbero portare | secondo gli esperti a conseguenze ; i mortali. | Una percentuale di 0,05 milli- i : grammi per litro di cromo esava- i ; lente nelle acque dei pozzi rappre- i i senta già la soglia di guardia oltre ' la quale bisogna intervenire per i ' salvaguardare la salute pubblica. 1 ■ In quella prima settimana del j : gennaio 1968 nei pozzi Regina: ; Margherita n. 2, San Paolo e Gal-1 liziana i periti trovarono valori I intorno a 0,200 milligrammi per li-1 ; tro, dosi letteralmente micidiali ! per l'uomo. I pozzi restarono i chiusi per una settimana f inché I| non fu possibile garantire la pu- j; rezza delle acque. Ma non si riu- | sci ad eliminare la causa dell'In-'i quinamento. i n pericolo che infiltrazioni di 'i cromo esavalente raggiungano al-1' tri pozzi resta purtroppo attuale. Ii La possibilità che «l'avvelenameli- 110 e adulterazione delle acque» si Ij verifichi ancora, che raggiunga al- : tri pozzi, come il Philips di Alpi- j1 gnano, dipende dalla velocità di I scorrimento dell'agente inquinan- 1 te nel terreno. Affermano i periti: «Se supponiamo una velocità mas sima di un chilometro all'anno, allora si può escludere un inquinamento futuro di altri pozzi. Se invece ipotizziamo una velocità minima di 2 o 300 metri all'anno, l'inquinamento futuro è ancora possibile». Gli otto industriali di cui il p.m. chiede il rinvio a giudizio sono: Pietro e Michele Scaiola titolari dell'omonima ditta, Vincenzo Valcauda, Giovanni Bruno, Stefano Ramello, Antonino Vinci ed Eugenio Lodi, titolari della Pro. tex; Ettore Segagni, responsabile della Tecnocromo. Secondo il ma-gistrato avrebbero «omesso di sot-., !e ac«"e <^i scarico delle \loro a,tJe a/ adeguai, trattamenti \ <n modo da eliminare il cromo ' esavalente. L'agente inquinante ' raggiunse la falda acquifera sottostante e quindi i pozzi da essa alimentati. L'acqua di quei pozzi era destinata al rifornimento della rete idrica dell'acquedotto. La presenza del cromo esavalente ha provocato l'avvelenamento o l'adulterazione (a seconda delle percentuali; delle acque del pozzo , \ Regina Margherita n. 2» ] «Le giustificazioni addotte dagli j imputati — argomenta il dottor i Witzel — non hanno convinto. Pietro Scaiola ad esempio ha sostenuto che delle lavorazioni s'interessava esclusivamente suo fratello Michele. Ma la decisione circa l'installazione di impianti di depurazione era certamente di competenza di entrambi i titolari della ditta. Michele Scaiola ha affermato a sua volta che gli scarichi avvenivano in un pozzo nero, non perdente, ma le perizie lo smentiscono. Antonino Vinci e Eugenio Lodi hanno ammesso d'aver usato cromo nel 1965-'66, ma sono smentiti dall'accertamento amministrativo, nonché da una ! copia di una loro lettera al sinda ! co di Collegno, datata giugno j 1966, nella quale dicono di avere I eliminato il bagno contenente ero j mali, che quindi preesisteva». I cinque Industriali che secondo 'il p.m. possono essere prosciolti sono Paolo Pogliano, Ugo Camera- ' no, Enrico Perazzi, Giovanni Bal1 ma e Rosolino Assone. L'ubicazio I ne delle loro aziende è tale da non poter affermare con certezza che I gli scarichi provenienti dalle loro ditte possano avere influito sul j l'inquinamento del pozzo Regina Margherita n. 2. Circi l'eventuale inquinamento dei pozzi San Paolo e Galliziana, il p.m. chiede la continuazione dell'istruttoria a carico degli otto imputati di cui propone il rinvio 11 i111 i11■ 111111 i11111>111 i1111»I!I• lJ■ f 111»<■ 111111 , a giudizio e per Alessandro Copi po, Felice Trucco, Riccardo CarelI li, Vincenzo Cortopasso, Angelo , Bennato. Indiziati di reato per l'eventuale inquinamento del pozzo Philips di Alpignano sono i titolari della «Associated Engineering» di Alpignano. I I i ! | L'ing. Meucci denunciò l'inquinamento - Una delle ditte su cui il magistrato indaga