Un'infermeria tutta azzurra di Maurizio Caravella

Un'infermeria tutta azzurra Un'infermeria tutta azzurra (innondi, Moser e Battaglin sono pieni di acciacchi - Molte probabilità per un repechage della riserva Paolini in sostituzione di Battaglin - Ritter e Rodriguez « italiani » in più (Dal nostro inviato speciale) Wepion, 28 agosto. — Battaglin, come sta? « Male. Salgo in bicicletta, comincio a pedalare e dopo un po' sento dei forti dolori al ginocchio sinistro. Non è niente, mi dicono: disturbi di natura reumatica, un po' di tendinite. Proprio adesso, doveva capitarmi ». — Gimondi, come sta? « Mica troppo bene. Fatico a respirare: sarà stata l'umidità dei giorni scorsi, non so. I miei bronchi sono delicati: col sole, guarisco in fretta; ma se si mette a piovere, sono guai ». — Moser, come sta? « Lo vede: sto seduto appoggiandomi da una parte sola, l'anca sinistra mi fa male. Ho fatto le lastre, non c'è niente di rotto ma mi fa male lo stesso. Per fortuna quando salgo in bici non ci penso, ho la sensazione che il dolore diminuisca. Quelle cadute a Prato proprio non ci volevano ». Insomma, non c'è proprio da stare allegri. Si trattasse di pretattica, andrebbe tutto bene; invece la squadra azzurra sembra proprio un'infermeria ambulante, perché i bronchi di Gimondi sono davvero un po' malandati, Moser sta seduto proprio come se gli avessero appena fatto una iniezione particolarmente dolorosa. Ma il guaio più grosso riguarda Battaglin: con un ginocchio in quelle condizioni, come si può sperare che renda al massimo? Domani, il collaudo definitivo: Battaglin assicura che se non si sentirà a posto lo dirà chiaramente a Martini e gli consegnerà la sua maglia azzurra, che In questo caso finir) quasi sicuramente a Paolini. Diventerà lui, insomma, il « terzo uomo » della nostra squadra: e ne ha una gran voglia, visto che in una settimana ha conquistato due vittorie e due secondi posti. Fino ad oggi rimane ancora riserva. Moser e Gimondi, invece, nonostante i loro malanni cor¬ reranno di sicuro: ma faranno gara parallela, oppure ciascuno baderà ai fatti suoi, come sostengono in molti, visto che tra i due non corre buon sangue? Oggi, appena giunti a Wepion. entrambi hanno fatto dichiarazioni di pace: « Gimondi — ha detto Francesco — è un anziano che vuol restare ancora il più possibile sulla breccia: io sono un giovane e voglio farmi strada in fretta: è ovvio che siamo rivali. Ma domenica non ci ostacoleremo di certo, sarebbe assurdo ». E Gimondi, in un clima di « vogliamoci tanto bene », ha replicato: « Se vince un italiano, ci guadagna il nostro ciclismo e quindi è un vantaggio per tutti. Se mi accorgerò di non poter vincere io. darò volentieri una mano a Francesco ». « Speriamo soltanto che non se ne accorga subito dopo aver tagliato il traguardo », ha aggiunto sottovoce un Litro. Di tattiche si parlerà soltanto sabato, perché Martini è superstizioso e dice che prendere decisioni di venerdì porta male. Pare comunque che, se Battaglin dovesse essere costretto a dare forfait, il terzo gregario "personale" di Gimondi sarebbe Bertoglio, che restituirebbe così a Felice il favore ricevuto nella penultima tappa del Giro d'Italia, quando fu proprio Gimondi a salvare la maglia rosa del bresciano. Rodriguez e Ritter, gregari per tutto l'anno rispettivamente di Gimondi e di Moser, alloggiano con gli azzurri, partecipano alle loro discussioni, fanno parte dello stesso "clan". Abbiamo chiesto a Martini: • Quando parlerà di tattiche, ci saranno anche loro? ». Il c. t. ha strizzato un occhio e ha risposto: • No, non capiscono la nostra lingua ». Strano: fino a ieri la capivano benissimo... Maurizio Caravella

Luoghi citati: Italia, Prato