"Azione còrsa,, fuorilegge Gli autonomisti mobilitati di Alfredo Venturi
"Azione còrsa,, fuorilegge Gli autonomisti mobilitati La decisione presa dal Consiglio dei ministri francese "Azione còrsa,, fuorilegge Gli autonomisti mobilitati Parigi, 27 agosto. Il movimento autonomista còrso « Azione per la rinascita della Corsica » (Are) è stato sciolto oggi dal governo francese. Lo ha annunciato al termine di una seduta del Consiglio dei ministri Michel Poniatovski, ministro degli Interni, il quale ha detto: « Quest'organizzazione, che ha commesso degli assassinii, è sciolta». (Ansa) (Dal nostro inviato speciale) Bastia, 27 agosto. «Risponderemo con una mobilitazione politica, e, se ce lo consentono, pacifica»: questa la prima reazione negli uffici dell'«Azione per la rinascita còrsa », colta a caldo mentre la radio confermava presentimenti e previsioni, dando notizia della decisione governativa di sciogliere il gruppo. Da oggi, i tremila militanti dell'Are sono così costretti alla clandestinità: considerata la larga adesione di cui gode il loro obiettivo, l'autonomia interna della Corsica nell'ambito della Repubblica francese, ci si chiede se quella parigina sia una mossa politicamente avveduta. Già un paio d'anni fa il governo Messmer aveva messo fuorilegge un'altra organizzazione, il «Fronte paesano còrso di libe- razione», con l'unico risultato di renderne più radicale la causa, oggi molto vicina a quella di «Giustizia paolina», il gruppo limitato ma temibile degli arrabbiati che predicano una Corsica indipendente e sovrana e, per arrivarci, la dinamite. La tensione è dunque viva. E' scritto su un numero speciale di Arritti («In piedi») il periodico dell'Are, uscito poche ore prima della decisione governativa, che «lo scioglimento intempestivo e inutile dell'Are non avrebbe altro risultato che quello di precipitare migliaia di militanti, perfettamente conosciuti e impegnati in un'azione legale, in una clandestinità feroce, tragica, inutile». Due di questi aggettivi sembrano contrastare con il reiterato rifiuto della violenza: spiegano, i giovani dell'Are, che un conto è rifmtare programmaticamente la violenza, un altro aver a che fare con interlocutori che vogliono soprattutto reprimere, che si comportano come ad Aleria. Uno stato d'animo febbrilmente inquieto, quello degli autonomisti di Bastia, colpiti dalla misura del Consiglio dei ministri. E non basta, per rasserenarlo, la scarcerazione di uno dei dieci arrestati dell'altra notte, che fa seguito a quella del giovane di Ajaccio che aveva avuto a che fare con i gendarmi mentre tracciava uno slogan su un muro. Il motivo della liberazione di uno dei militanti «deportati» a Parigi, anzi, provoca rabbiosi commenti. Dice infatti il comunicato ufficiale che costui, Pierre Martelli, era stato arrestato perché la sua auto era pareti sggiata, nei giorni dell'occupazione e dell'assalto, accanto al magazzino vinicolo di Aleria. Poi le indagini hanno permesso di stabilire che l'auto era lì da parecchi giorni, e che Martelli era da tutt'altra parte. «Colpiscono alla cieca, arrestano a caso» dicono quelli dell'Are, che ormai si aspettano altre retate di polizia. Nella sede del movimento lungo il Boulevard Paoli nel centro di Bastia, la polizia non troverà granché. Fin da ieri l'Are si è preparata alla nuova fase clandestina della sua esistenza: schedari e do- cumenti sono stati trasferiti altrove alla spicciolata, una rete di numeri telefonici «se- greti» garantirà i collegamen- ti, i mezzi finanziari sono assicurati dal successo della campagna di solidarietà lanciata nei giorni scorsi. Per un movimento abituato ad operare alla luce del sole, a manifestare liberamente nelle piazze, a tenere pubblici comizi, la nuova esperienza sarà difficile. C'è il rischio, una volta soppresso il cemento unitario dell'organizzazione legale, di una frammentazione delle iniziative, che potrebbe favorire le aspirazioni terroristiche di alcuni: è una prospettiva che contribuisce a far considerare generalmente maldestra la decisione del governo di Parigi. Dopo lo scioglimento dell'Are, un solo movimento autonomista resta ad operare nella legalità, il «Partito del popolo còrso per l'autonomia», di tendenza socialista, che nei giorni scorsi ha j espresso la sua solidarietà ai ; manifestanti di Aleria, «aggre j diti dalla polizia della legge \ francese». L'azione per la ri | nascita còrsa, che prima del j l'ultimo congresso si distin | gueva per il suo moderati- smo, raggiunge ora nella clandestinità le frange estreme 1 del malcontento còrso, dal Fronte paesano a quella Giustizia paolina che l'Are continua, nonostante tutto, a considerare «una banda di avventurieri». Alfredo Venturi FajaccjomJD / :i?sanguinarie^>?3 Oltyese -C di MURO *Zonza Sartena Rorto Vecchioz ?m0nac -Bonifacio RBICftlE ÌjQ\%}\.is CAVATA Un — l.di lavezzi- -fT
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