Cronometro a squadre Mennea vince ma in fotografia poi corrono le ragazze Oro per Simeoni e Bottiglieri

Cronometro a squadre Mennea vince ma in fotografia poi corrono le ragazze Oro per Simeoni e Bottiglieri I mondiali del ciclo passano sulla strada Cronometro a squadre poi corrono le ragazze Si corre su un circuito bilità per gli azzurri - motociclistico esposto al Cressari e Bissoli pedine vento - Poche probamigliori tra le donne (Dal nostro inviato speciale) Mettet, 26 agosto. Un circuito motociclistico ospiterà domani le prime due prove su strada del campionato del mondo di ciclismo. Al mattino saranno di scena i quartetti dilettanti per la «cento chilometri" a cronometro, al pomeriggio sarà il turno delle donne, impegnate nella prova in linea. Sempre a Mettet. ma su un circuito di diverso sviluppo, saranno in gara i dilettanti per la loro prova in linea, mentre per il «clou» dei mondiali, cioè la sfida tra Merckx e gli altri «grandi» del prolessionismo. ci si dovrà trasferire su un altro tracciato, ad Yvoir. a non molti chilometri di qui. Una diversità di scelte che mira soltanto ad attirare pubblico diverso, ma che non ha nessuna giustificazione tecnica. Da sempre, nei campionati del mondo, i dilettanti hanno gareggiato, sia pure compiendo un numero di giri minore, sullo stesso circuito dei professionisti ed anche per le donne, sia pure riducendo sensibilmente le difficoltà, si è sempre badato a mantenere almeno la località di partenza e d'arrivo uguali a quelli delle altre categoria di stradisti. La Lega velocipedistica belga — che quasi certamente riceverà una deplorazione ufficiale dall'Uci per il modo trasandato con cui sono stali organizzati questi campionati — ha voluto distinguersi negativamente anche in questo. Siamo in una zona ridente, con lindi villaggi accanto alla Meuse. che si assomigliano l'uno all'altro: è già dillicile trovare Mettet, liguriamoci poi cercare, nei prossimi giorni, Yvoir. La competizione, a cronometro a squadre si svolgerà pressoché interamente sul levigatissimo asfalto del circuito motociclistico. La strada (due doppi rettilinei con una «esse» a metà) è quasi completamente pianeggiante ma purtrop- po esposta al vento, che in questa zona soffia con pochissime pause. Il et. azzurro Ricci, che era stato a suo tempo a compiere un sopralluogo sul percorso, aveva già anticipato che il circuito belga, come quello dell'anno scorso a Montreal, avrebbe lavorilo i nordici ed i quartetti dell'est europeo, più abituati a gareggiare in condizioni sfavorevoli di vento. Per i nostri invece la scarsa abitudine alle gare in questo clima costituisce un handicap notevole, che non basterebbe tuttavia per giustificare un comportamento disastroso come quello dell'anno scorso in Canada: decimi a pari merito con i cameadi di Cuba. Mario Ricci è comunque convinto che il «poker» azzurro, pur non essendo ancora all'altezza di quei quartetti, che negli Anni Sessanta facevano collezione di medaglie, sia già in grado di esprimersi ad un livello dignitoso, tale da assicurare un comportamento non criticabile. Il mantovano Lino Porrini. il varesino Gabriele Landoni, i bergamaschi Walter Polini e Mario Gualdi sembrano in grado, secondo le convizioni del clan azzurro, di puntare se non ad una medaglia di bronzo, almeno ad un dignitoso piazzamento entro i primi cinque. I favoriti sono i soliti, per indicarli basterà ricordare la Svezia con Nilson, Johansson, Fagerlun e Filipsson, l'Unione Sovietica e la Germania Orientale, cioè i tre primi classificati nella scorsa stagione a Montreal, aggiungendo per buona misura l'Olanda, la Polonia ed il Belgio, che gode del vantaggio di correre in casa. L'Italia ha avuto un brillante passato in questa massacrante specialità, conquistando tre medaglie d'oro, una d'argento e tre di bronzo, ma l'ultimo piazzamento, un terzo posto, risale al 1968 in Uruguay. Da sei anni invece, sono soltanto batoste, col record negativo toccato l'anno scorso a Montreal, il cui ricordo i quattro ragazzi del et. Ricci intendono domani cancellare. Nella prova femminile tornano in gare le azzurre, dopo un anno di assenza dalla scena mondiale dovuta più a motivi economici che a precise valutazioni tecniche. Sui sette giri di un tracciato che comprende un solo leggerissimo strappo, per un totale di 54 chilometri. l'Italia sarà rappresentata, domani pomeriggio, dalla bresciana Maria Cressari, detentrice del record mondiale dell'ora, dalla Bissoli, titolare di tutte e' tre le maglie di campionessa d'Italia (velocità, inseguimento e strada) che sono le due «punte» della squadra, e poi da Bruna Cancelli, Carmen Menegaldo. Giuseppina Micheloni e Morena Tartagni. Le concorrenti, stando all'elenco delle iscritte, dovrebbero essere più di una quarantina, in rappresentanza di dodici nazioni. La partenza verrà data alle ore 16 italiane (alle 11 invece è quella della «cento»). L'anno scorso a Montreal vise la francese Gambilfon davanti alla sovietica Tsaune e all'olandese Cornelia Haage. mentre il miglior piazzamento delle azzurre rimane il secondo posto della Tartagni nel 1970 a Leicester, ripetuto anche l'anno dopo a Mendrisio. Gianni Pignata