Lisbona: guerra di documenti il clima è di pericolosa tensione

Lisbona: guerra di documenti il clima è di pericolosa tensione Intesa del pcp con alcuni gruppi d'estrema sinistra Lisbona: guerra di documenti il clima è di pericolosa tensione (Dal nostro inviato speciale) I Lisbona, 25 agosto. Una spettacolare battaglia a colpi di documenti fra il presidente Costa Gomes e il Comando generale delle Forze Armate, la costituzione di un ibrido fronte delle sinistre in appoggio ad un governo agonizzante e la ripresa di voci su un pronunciamento militare sono i tre elementi attorno ai quali ha ruotato un'altra giornata ricca di suspense. Il quadro politico portoghese, già complicato in modo eccessivo, diventa cosi ancora più confuso, le previsioni saltano, i fatti che si susseguono a ritmo serrato confermano che la « rivoluzione dei garofani » è insonne: intrighi, trame, strategie si rincorrono giorno e notte, senza concedersi un attimo di pausa. Il puzzle odierno trae le sue origini dal comunicato diramato domenica, di prima mattina, dal palazzo presidenziale di Belem: poche righe per comunicare che la instabilità creatasi nel Paese esige misure risolutive, quali « la ristrutturazione del Consiglio rivoluzionario delle Forze Armate e il rispetto dei suoi organi istituzionali, in primo luogo l'assemblea ». Il successivo accenno alla permanenza in carica, per il disbrigo degli affari amministrativi, del governo Goncalves conferma quanto si dice a Lisbona ormai da giorni. Costa Gomes, diventato l'arbitro della disputa fra ufficiali moderati e progressisti dell'Mfa, uniti dalla volontà di disfarsi di Goncalves, ma divisi sul patto comune che dovrebbe siglare l'alleanza sulla quale il presidente si baserà per aprire la crisi di governo, si è limitato a decretare un punto a favore dell'attuale Primo Ministro. Il governo resta in carica, ma per poco, giusto il tempo per consentire agli oppositori, vicini al traguardo, di mettersi d'accordo su chi dei due debba tagliarlo per primo. Circa dieci ore più tardi, la V Sezione del Comando Supremo, responsabile per i servizi di propaganda, emette a sua volta un lungo comunicato. Si legge che Costa Gomes si è riunito, nella notte fra sabato e domenica, al forte di Sao Juliao, con i membri del Consiglio della rivoluzione in carica (mancano dunque i dissidenti moderati di Melo Antunes, sospesi un mese fa), con gli ufficiali del Comando operativo continentale e dell'Mfa. La riunione, dice la V Sezione, ha « confermato la convergenza dell'Mfa » sulle tesi progressiste elaborate dal Comando del Copcon e sul programma populista del Governo provvisorio, con conseguente ripudio della piattaforma riformatrice presentata dal «gruppo dei nove» del generale Melo Antunes, che gli ufficiali filocomunisti del movimento ritengono troppo spinto a destra. All'alba di stamane esce il contro-comunicato bomba. E' il presidente della Repubblica che, senza fornire spiegazioni, ordina l'annullamento del bollettino diramato dalla V Divisione, e, fatto ancora più sorprendente, sospende la propria comunicazione rilasciata ventiquattr'ore prima. Si tratta di un gesto di autorità, il primo da diverso tempo, che rimette a fuoco la posizione di Gomes, fin qui abbastanza titubante e indeciso se schierarsi con la fazione anti-goncalvista. Il Jornai de Noticias, solitamente bene informato, afferma che il presidente ha reagito con vigore a un colpo di mano degli ufficiali della V Divisione, tutti filocomunisti e pertanto fedeli al primo ministro, « i quali avevano strumentalizzato la riunione di Sao Juliao ». Annullando il comunicato, Costa Gomes ha negato implicitamente quanto vi era affermato: il bastione d'appoggio che pareva essere stato creato attorno a Goncalves mostra cosi le sue crepe e dalle falle si intravede la caduta del primo ministro. L'offensiva psicologica dei sostenitori del quinto governo, travasata nel tono isterico assunto dai giornali goncalvisti, per i quali l'allontanamento del Premier aprirebbe la strada alla reazione conservatrice (la notizia che l'ambasciatore degli Stati Uniti, Frank Carlucci, si sarebbe incontrato con alcuni ufficiali antunesiani è stata smentita da fonti diplomatiche americane), si è concretizzata invece nella formazione di un Segretariato provvisorio delle Sinistre per « coordinare le iniziative di sviluppo del processo rivoluzionario ». A leggere la lista degli aderenti al Fronte popolare, nato in una seduta, ovviamente notturna, indetta presso il Centro di Sociologia militare, non si può che restare sorpresi della disinvoltura con la quale il Pcp ha scelto i suoi alleati del momento. La coalizione delle Sinistre, che il quotidiano O Seculo, uscito in edizione straordinaria, qualifica « evento stori- co », sono sette gruppuscoli, che vanno dai trotzkisti della Lega d'azione rivoluzionaria (che finora avevano snobbato il Pc) agli operaisti del Partito per la ricostruzione del proletariato, passando attraverso il Luar di Ignacio Da Palma (Lega unitaria per l'azione rivoluzionaria, fornitissima di armi dai tempi della clandestinità sotto Salazar), il Fsp (Fuorusciti dal Partito socialista), il Mdp, antico fiancheggiatore del Pc, e il Movimento della Sinistra socialista. Mancano i maoisti dell'Udp e dell'Mrpp, come manca pure qualsiasi accenno di apertura verso i socia¬ listi, nei confronti dei quali il Pc si era dichiarato possibilista. E' questo un altro disperato tentativo di spezzare l'isolamento che circonda Alvaro Cunhal, la cui linea di rigidità ideologica viene già contestata all'interno del partito dal vice Osvaldo Pato, più duttile; in Italia sarebbe un berlingueriano, favorevole ad un accordo con il Ps. Cunhal, dicono gli avversari, perde colpi. Ieri sera, ad esempio, è incorso in un infortunio: al comizio di Evora si è congratulato a lungo per il contenuto del comunicato della V Divisione, senza sapere che nel frattempo era sta¬ nnm to annullato. Per il Pc è andata meglio a Leiria, dove domenica sera 1 cattolici avevano indetto una manifestazione anticomunista. Militanti e soldati sono riusciti a difendere la sede locale del partito facendo ripiegare la folla verso gli uffici dell'Mdp, puntualmente devastati e bruciati. Le truppe del IV Reggimento d'artiglieria hanno sparato in aria. Nella fuga decine di persone sono rimaste ferite o contuse e due giornalisti francesi sono stati malmenati dai militari. Mentre, dunque, i politici in uniforme continuavano a combattersi, per fortuna con carta e penna, alla direzione socialista, in Rua da Emenda, e presso la redazione di A Luta, il quotidiano del ps diretto da Raul Rego, apparso oggi in edicola in sostituzione di Repùblica, la cui tipografia era stata sequestrata il 19 maggio da maestranze iscritte al pc, si sosteneva con vigore che entro quarantotto ore Gonqalves sarebbe stato sostituito dal generale Carlos Fabiao, capo di Stato maggiore dell'esercito. « E' questione di mettere a punto i tocchi finali del compromesso », ha detto un membro della direzione socialista. « Nel nuovo governo entrerebbero Melo Antunes (è suo l'ultimatum Fuori Vasco che scade domani), tre socialisti e due esponenti del ppd (socialdemocratici). / comunisti sono alle corde, strepitano perché sanno di aver perso la guerra. E' una tattica sbagliata, perché renderà difficile ricucire le ferite inferte negli ultimi mesi ». A Belem c'è stata una ennesima riunione convocata da Costa Gomes, che vedeva allo stesso tavolo gli altri due membri della troika (Goncal| ves e il generale Otelo Saraiva de Carvalho, comandante del Copcon), i tre capi delle Forze Armate e il Consiglio della rivoluzione. La situazione è fluida. Sarebbe imprudente avanzare ipotesi, di sicuro vi è che la tensione aumenta di ora in ora. Numerose autorità militari sono in stato di pre-all'erta, altre hanno abolito i permessi serali di libera uscita. Si respira, insomma, aria di golpe, anche se la breve ma intensa storia del putsch nato il 25 aprile insegna che i suoi protagonisti, benché pronti a dilaniarsi in trattative, hanno saputo finora sempre tirarsi indietro quando si affacciavano sul baratro di uno scontro armato. Piero de Garzarolli Lisbona. Una manifestazione anticomunista di cattolici ieri a Leiria nel Nord (Upi)

Luoghi citati: Belem, Italia, Lisbona, Stati Uniti