Mino ad una svolta potrebbe smettere di Giorgio Viglino

Mino ad una svolta potrebbe smettere Mino ad una svolta potrebbe smettere Mentre si prepara una rivoluzione nel mondo dei piloti, che McCormack vorrebbe riunire (Dal nostro inviato speciale) Brno, 23 agosto. Il mondo motociclistico è in subbuglio e attende per questa sera l'arrivo di Me Cormak. l'uomo più celebre dello sport professionistico mondiale che viene a cercare di mettere ordine in questo guazzabuglio che è il «Continental Circus». L'intervento di McCormack è stato sollecitato non si sa bene da chi. ma a giudicare da come Agostini ha preso in mano adesso la situazione c'è da pensare che l'Idea sia stata sua. Lui ammette, quasi con reticenza, di aver parlato dell'argomento con Stewart e poi di essere stato a sua volta contattato dal «manager- statunitense al pari di altri concorrenti più o meno bravi. Che cosa rappresenta l'intervento del «manager- americano nel motociclismo è presto detto. Il potere contrattuale, finora pressoché nullo dei corridori sìngoli, diventa massa d'urto da parte di questa nuova associazione che raggruppa, ovviamente, tutti i migliori vincolandoli strettamente a contratto. Il guaio, in compenso, è che si viene a creare una casta di privilegiati ai quali tutto sarà concesso mentre ai «paria», che dal gruppo rimarranno esclusi, non resteranno che le briciole, ma briciole letterali poiché ovviamente gli organizzatori dovranno già mettere In bilancio almeno il doppio di quanto non spendano ora per soddisfare le richieste che già si delincano da parte del «bigteam, o come diavolo si chiamerà. Si conclude così il lungo -iter» della formazione dell'associazione piloti messa in cantiere con molta buona volontà da parto di pochi, all'inizio di stagione, e abortita, poi, con una serie di parziali proclami e nessun statuto o embrione organizzativo. Da un'associazione di base e a larga base, si passa così al gruppetto di privilegiati, ai capitalisti dell'onore sportivo. Il passo non è. comunque, indietro, tutt'al più di lato, ma sempre in avanti, poiché chiaramente saranno i nuovi padroni delle corse a dettar legge, secondo logica, nel mondo delle corse, in primo luogo sul piano della sicurezza, e poi su quello dei premi che, ingranditi, saranno tali per tutti, anche per chi riuscirà ad Infilarsi dal proprio ghetto fra I possidenti. Forse il verificare la propria fregatura finirà per far mettere giudizio anche a personaggi come Findlay o Dodds, uomini di notevole esperienza e prestigio che potrebbero, affiancandosi ai giovani Palomo, Rougerie. Coulon e tanti altri ancora, mettere in piedi l'associazione vera che in questo caso probabilmente verrebbe finalmente appoggiata dalla federazione internazionale. L'intervento di McCormack è il giusto premio per la cecità dei dirigenti federali che, adesso, si trovano a cavallo della tigre e non sono nemmeno capaci a stare in groppa ad un asino. E' chiaro che. dal nuovo intervento, verranno modificati anche i rapporti tra piloti e case. Passiamo ai tempi. McCormack è un personaggio strano, esattamente quello che noi definiamo il prototipo dell'uomo d'affari americano ed ha sempre fretta di arrivare a mettere nero su bianco. Per ora ha inviato delle lettere, ed ha contattato per telefono tre campioni del mondo già tali o vicini al titolo (Pileri. Villa e Agostini), i loro rivali Sheene, Lansivuorl e Read, e gli uomini «leader» di Germania, Braun, e Francia, Pons. Oggi è stato proprio Agostini ad andare a cercare Cecotto per mettere anche lui a parte del progetto, un poco su incarl co ricevuto, e un po' per non trovarsi contro un uomo troppo importante. Johnny ha accettato lasciando fuori ostentamento dalla trattativa il suo «manager» Ippolito con il quale sembra aver chiuso definitivamente non appena termineranno le corse di que sto mondiale 75. Quanto ad Agostini i problemi non finiscono certamente con la realizzazione della nuova associazione. Lui ha guai grossi con la Yamaha che, colosso com'è, fun ziona a corrente alternata ed ha dimostrato, nell'arco della stagio ne, una serie di lacune assolutamente Intollerabili almeno sul piano organizzativo. Nobby Clark, il meccanico inglese che guida la piccola équipe europea che lavora dietro alle macchine di Mino, la butta in ridere: «Non funziona quarta marcia di nostro cambio? Noi mandiamo dati guasto a computer in Giappone. Computer manda a dire noi dovere cambiare ruota dietro. Noi cambiamo ruota e cosi va male cambio e anche ruota ». Lui scherza, «Ago» no. E dice: »A/on so se correrò ancora l'anno prossimo. Lo ammetto: è da qualche tempo che l'idea di smettere mi viene sempre più spesso. Molto dipende da cosa combinerà in Giappone dove penso di andare ad ottobre. O torno indietro col contratto o smetto-. — Solo il contratto Yamaha? «No, e perché? Ho detto il contratto, può essere Yamaha, Honda, Suzuki, non importa, ma un contratto vuoi anche dire la certerza che tutto funziona alla perfezione. Avevo persino pensato di dichiarare prima che non volevo più correre per i titoli mondiali e che mi mettevo all'asta per ogni corsa: la marca che mi voleva mi prendeva. Adesso vedremo con l'americano, oppure pianto li tilt- j fo. Tanto il traguardo che volevo l'ho quasi raggiunto'. Giorgio Viglino

Luoghi citati: Braun, Francia, Germania, Giappone