L'evaso da Mondovì è arrestato a lesolo

L'evaso da Mondovì è arrestato a lesolo Fermato a un posto di blocco L'evaso da Mondovì è arrestato a lesolo E' Ivano Dongiovanni di Torino - In quaranta giorni di fuga avrebbe svaligiato due banche (Dal nostro corrispondente) Mondovì, 22 agosto. (g.t.) E' durata quarantacinque giorni la fuga del torinese Ivano Bongiovanni, di 24 anni, evaso 1*8 giugno scorso dalle carceri giudiziarie di Mondovì. Poco dopo mezzogiorno, il Bongiovanni, a bordo di una «Ferrari», risultata rubata a Roma, è stato fermato ad un posto di blocco della polizia e dei carabinieri di Jesolo, alla periferia della città all'agente che gli ha chiesto di esibire i documenti, l'evaso ha consegnato una patente di guida intestata con falso nome, poi è ripartito a folle velocità, nel tentativo di eludere il controllo. Dopo un breve inseguimento è stato raggiunto: non ha opposto resistenza ed è stato portato in carcere. Ivano Bongiovanni era stato arrestato una prima volta a Torino, dopo una sparatoria fra la folla della stazione, presso gli uffici della «Hertz». Già condannato dal tribunale di Salerno a sette anni e tre mesi per rapina e dai giudici torinesi a quattro anni per altri reati contro il patrimonio, il giovane era stato giudicato colpevole della rapina compiuta il 28 novembre del '73 alla Cassa Rurale ed Artigiana di Pianfei (Cuneo) e condannato ad altri sei anni e quattro mesi di reclusione. Rinchiuso nelle carceri di Mondovì, il Bongiovanni era evaso l'8 giugno: poco dopo le 14, approfittando dell'ora d'aria che i detenuti trascorrono nel cortile interno della casa di pena. Eludendo la sorveglianza delle guardie, si era arrampicato sul tetto e di qui si era lasciato calare, usando alcune lenzuola, lungo il bastione esterno che separa il carcere monregalese dall'ospedale. Per un po' di tempo era riu¬ scito a far perdere le sue tracce, ma il 31 luglio era stato visto a Piasco, nei pressi di Saluzzo, a bordo di un'«AlfaSud» targata Venezia, insieme con Giacomo Pittavino, di 24 anni. Lo stesso giorno, due banditi armati e mascherati avevano assaltato, nello spazio di un'ora, fra le dieci e le undici, le sedi della Cassa Rurale di Pianfei e della Cassa di Risparmio di Savigliano, a Marene. Alcuni testimoni erano riusciti a prelevare il numero di targa dell'auto usata per i «colpi», è risultata la stessa che il Bongiovanni aveva rubato il giorno prima ad un albergatore di Jesolo, Italo Urban. Le indagini, coordinate dal capitano Soldano, dei carabinieri di Mondovì, si rivolsero allora verso la località adriatica, da dove il Bongiovanni aveva addirittura inviato una cartolina al comandante delle guardie carcerarie di Mondovì.