La Svizzera dà meno lavoro

La Svizzera dà meno lavoro La Svizzera dà meno lavoro In lieve aumento a fine luglio il numero dei disoccupati rispetto a giugno - Ma le statistiche non tengono conto dei lavoratori stranieri (molti gli italiani) che "lasciano" la Confederazione (Dal nostro corrispondente) Berna, 19 agosto. Gli industriali svizzeri peccano di un eccessivo pessimismo nelle valutazioni sulla recessione che colpisce i principali settori dell'economia elvetica e, in particolare, l'edilizia, la metallurgìa e le fabbriche di orologi? L'interrogativo è d'obbligo in quanto gli esperti formulano pareri contraddittori sulle possibilità di ripresa dei rami in crisi. Negli ambienti ufficiali prevale la prudenza e si evita di parlare di una vera e propria crisi, vedendo nel calo della produzione di numerose imprese private una specie di «salutare ridimensionamento» (è usato il termine di « Gesundschrumfung» che è però impossibile tradurre alla lettera). Le autorità federali sono altrettanto caute nel redigere le statistiche mensili sulla disoccupazione. In base ai dati diffusi oggi dall'Ufficio federale del lavoro, alla fine dello scorso luglio si contavano, nell'assieme del territorio della Confederazione, S527 disoccupati ufficiali. «Ufficiale» significa che il numero si riferisce unicamente ai lavoratori presentatisi agli uffici cantonali di collocamento per ottenere una nuova occupazione. Rispetto al mese di giugno, il numero dei disoccupati ufficialmente registrati è cresciuto esattamente di 996 unità. Paragonato all'esercito di disoccupati nei Paesi confinanti, il numero ' degli operai senza lavoro in Svizzera è, dunque, irrisorio. Va aggiunto che il maggior numero dì disoccupati ufficiali è stato registrato nel ramo dell'industria metalmeccanica, con 2411 unità; seguono il settore delle professioni tecniche (769). l'orologeria (615) e l'edilizia (577). Le statistiche federali non tengono conto di diversi fattori che conferiscono un aspetto piuttosto cupo alla situazione sul mercato del lavoro svizzero. Anzitutto risulta che è in continuo aumento il numero dei semi-disoccupati: secondo indicazio¬ ni ufficiose, oltre 100 mila operai dovrebbero accontentarsi di un'occupazione parziale od occasionale. In proporzioni altrettanto allarmanti si allarga il fenomeno della riduzione degli orari dì lavoro in numerose fabbriche metallurgiche. Di riflesso, un'altissima percentuale di operai percepisce paghe sensibilmente ridotte rispetto al '74: non passa giorno senza che importanti complessi industriali si vedano costretti, in seguito al calo delle esportazioni, a ridimensionare il volume della produzione. Un altro motivo della modesta percentuale di disoccupati ufficiali sta nel fatto che nelle statistiche non figurano gli stranieri costretti a rimpatriare per mancanza di lavoro. In altri termini, la Svizzera, che non fa parte della Comunità Europea, ha la possibilità di «esportare» parte della disoccupazione. E' vero, però, che gli immigrati appartenenti alla categoria dei «domiciliati fissi» sono al riparo da qualsiasi provvedimento di allontanamento, in quanto equiparati in materia di diritti alla manodopera elvetica. Per contro si registra un crescente numero di partenze di italiani inseriti nelle categorie degli «annuali», frontalieri e soprattutto stagionali. ManI cano tuttavia dati attendibili sul forzato esodo dei nostri lavoratori. Gli stagionali definitivamente partiti sono almeno 40 mila e da qualche mese anche italiani occupati nel ramo alberghiero hanno perso il proprio posto di lavoro. Il «Tages Anzeiger» rivela che in questi tdtimi mesi almeno 7 mila italiani hanno lasciato per sempre la città di Zurigo. Luigi Fascetti agente portuale per i trasporti merci e 1 servizi containers della società Italia per gli Stati Uniti d'America, il Canada e il Messico. L'amministratore delegato e direttore generale della società Italia, comandante Furio Zonza, ha annunciato che la « Setrain Agencies » consociata alla « Setrain Lines » è stata nominata agente generale per il Nord America. Il comandante Zonza ha messo in rilievo che il provvedimento è stato assunto nella prospettiva di allargamento della sfera del traffico merci dell'Italia Navigazione, traffico in costante espansione. Come è noto, l'Italia — società di Bandiera che fa parte del gruppo Finmare — opera con navi portacontenitori dal Mediterraneo alla costa atlantica degli Stati Uniti d'America e del Canada e con servizi diretti dal Mediterraneo alla costa del Pacifico degli stessi Paesi. La Seatrain Agencies ha dal canto suo reso noto che. nell'accennata prospettiva di sviluppo, è stata altresì convenuta in linea di principio, l'acquisizione da parte sua dell'« Italian Line Worl Cruises », agente per la turbonave « Leonardo da Vinci » e le altre navi passeggeri dell'Italia di navigazione.

Persone citate: Furio Zonza, Leonardo Da Vinci, Luigi Fascetti, Zonza