Karpov, parla il campione di Luciano Curino

Karpov, parla il campione I grandi degli scacchi al torneo di Milano Karpov, parla il campione Il giovane sovietico deve dimostrare di meritare il titolo - "Solo sulla scacchiera lo si può stabilire, ma Fischer e io non ci siamo incontrati e non per colpa mia", si difende (Dal nostro inviato speciale) Milano, 18 agosto. Una domanda ad Anatoli Karpov, campione del mondo di scacchi: « Ritiene di essere più forte di Fischer? ». Un'abile risposta: « Soltanto sulla scacchiera lo si può stabilire, ma Fischer ed io non ci siamo incontrati, e non per colpa mia ». Altra domanda: « Quali sono i tre o ^ quattro scaccliisti che giudica più forti? ». Risposta: « Non voglio rispondere, non è una cosa bella chiedere a un giocatore di scacchi di fare una graduatoria degli avversari ». Una graduatoria, comunque, c'è ed è quella compilata dalla federazione internazionale in base ai titoli e alle classifiche dei grandi maestri, secondo un punteggio universalmente accettato. Manca dalla graduatoria Fischer, che si è esiliato dal mondo degli scacchi, primo è Karpov (Urss), con 2705 punti: seguono: Petrosian (Urss) 2645: Tal (Urss) 2645: Gligoric (Jugoslavia) 2575; L'ojubojevic (Jugoslavia) 2615; Browne (Usa) 2550; Smeikal (Cecoslov.) 2600; Portiseli (Ungheria) 2535; Larsen (Danimarca) 2625; Unzicker (Germania federale) 2535; Andersson (Svezia) 2505; Mariotti (Italia) 2495. Questi dodici grandi maestri partecipano al più gran-1 rie torneo scacchistico mai I organizzato in Italia e che. J da mercoledì 20 agosto al 14 j settembre, farà di Milano la I capitale mondiale degli scac-1 chi. Il torneo si svolgerà al centro congressi « Leonardo da Vinci », in sale dove mille spettatori, in poltrona, potranno assistere ai sei incontri contemporanei che si giocheranno sul palco, verificando ciascuna partita, mossa per mossa, su grandi scacchiere murali. Un'occasione rara, forse irripetibile, per gli italiani appassionati di scacchi. Si prevede che numerosi saranno anche gli spettatori stranieri. Dice Nicola Palladino, presidente della scacchistica milanese, cui va il maggior merito di avere organizzato questa manifestazione: « La formula è altamente spettacolare e si ispira a un celebre torneo giocato a Pietroburgo nel 1914. In pratica, gettiamo uno contro l'altro i dodici migliori giocatori della scena mondiale in un girone all'italiana che, dopo una selezione spietata, indicherà i quattro finalisti. E questi si incontreranno di nuovo nell'arco di sei partite ». Quello che potrà accadere è imprevedibile. Disse Mac Orlan, scrittore che conosceva bene il mare e gli scacchi: «Avvengono più avventure su una scacchiera che su tutti i mari del mondo ». Quasi tutti i giocatori sono già al « Leonardo da Vinci » e naturalmente il reuccio Karpov è al centro dell'attenzione. Abbiamo già detto che a questo torneo il giovane campione del mondo rischia grosso: deve assolutamente vincere contro tutti, affinchè non ci siano dubbi sul suo titolo, ottenuto non combattendo, ma per rinuncia di Fischer. Piccolo e minuto, gentile e discreto, Karpov ha 24 anni, ma pare un adolescente che I non ha ancora bisogno di \ radersi. E' il primo a rendersi conto di non avere conquistato il titolo iti maniera esaltante e sa che starà alla sua abilità nobilitare una corona ottenuta per rinuncia dell'avversario. Dallo scorso aprile, quando ottenne il titolo « a tavolino », si sente ripetere l'indiscreta domanda: « Ritiene di essere più tsneTnforte di Fischer? ». Risponde j abilmente e con un sorriso, i ma la cosa sta quasi diventando una persecuzione, e Karpov darebbe chissà che cosa per giocare con Fischer e farla finita, in un modo o nell'altro. Tempestano oggi il giovane Karpov con altre domande: «Quanto guadagna?». «A sufficienza per una vita normale ». « Nell'Unione Sovietica guadagna di più un campione di scacchi o di calcio?». « Bisognerebbe domandarlo al ministro delle Finanze o a un campione di calcio ». « Fischer è noto per la sua stravaganza e per le sue manie. Anche lei ha qualche mania, qualche tic? ». « Si, ce l'ho, ma non dico qual è ». « Che cosa occorre per diventare un fuoriclasse? ». Risponde Karpov. « Nervi a posto, talento, studiare teoria e stare molto alla scacchiera ». Dice Michail Tal: « Non C'è una ricetta buona per tutti, ma ogni giocatore ha , la sua caratteristica. Una co-1 sa però è indispensabile: la passione, l'amore per questo gioco ». Tal dovrebbe però aggiungere che è anche indisaensabile avere buona saiu- te, perché gli scacchi, a questo livello, bruciano come nessun altro gioco o sport energie psichiche e fisiche; e Tal lo può ben dire, lui che nel 1962 perdette il titolo m mondiale perché aveva la salute minata. « Tal è il migliore di tutti — dice Palladino —: se godesse buona salute non avrebbe perso nel '62 e sarebbe il campione del mondo ancora oggi ». Questo torneo internazionale di scacchi potrebbe essere la grande occasione, forse l'ultima, per Michail Tal. Luciano Curino ^ | ! I i 1§1 | 1\; Milano. Anatolj Karpov, al centro, fra due ex campioni mondiali, Tigran Petrosian e Tal