Assolta in Carolina la detenuta negra accusata d'omicidio

Assolta in Carolina la detenuta negra accusata d'omicidio Assolta in Carolina la detenuta negra accusata d'omicidio La giovane era imputata per la morte del secondino che avrebbe tentato di violentarla New York, 16 agosto. Joan Little, la giovane negra americana accusata di aver ucciso un guardiano della prigione (che, come ella ha detto, voleva violentarla) è stata assolta ieri dall'accusa di omicidio dal tribunale di Raleigh (Carolina del Nord), ma non ha chiuso i conti con la giustizia. Il dramma per cui è stata processata è infatti avvenuto nel momento in cui la giovane scontava da tre mesi una pena da sette a dieci anni di reclusione per furto con scasso. A meno che il suo appello venga accolto, ella dovrà quindi tornare in prigione per scontare il resto della pena. Tuttavia, fino a che la corte d'appello non si sarà pronunciata, ella resterà in libertà sotto cauzione di 15 mila dollari. Joan Little ha già fatto sapere che conta di approfittare di questa libertà per tenere una serie di conferenze in California sulla riforma delle prigioni. Il processo della giovane sin dal suo inizio, alla metà dello scorso luglio, aveva assunto un aspetto nettamente politico. Se infatti l'omicidio di cui ella era accusata rientrava nel diritto comune, il fatto che fosse donna e negra aveva suscitato una vera e propria alzata di scudi da parte delle organizzazioni di difesa dei diritti civili e dei movimenti per la liberazione della donna. Un comitato d'appoggio creato per garantire la sua difesa aveva lanciato un'accesa campagna in tutto il Paese, riuscendo tra l'altro a far trasferire la sede del processo dalla cittadina di Washington, dove il reato era stato commesso, a Raleigh, capitale dello Stato. Gli sforzi del comitato e i 300 mila dollari che sono stati spesi per la campagna sono stati ieri coronati dall'assoluzione della giovane negra. Violenti scontri avvenuti in varie località degli Stati Uniti, dalla California alla costa orientale, hanno riacceso i contrasti razziali. Gli scontri più gravi sono avvenuti a Riverside in California e hanno visto una vera e propria battaglia tra la polizia e oriundi messicani, i cosiddetti «chicanos». Questi ultimi si lamentano da tempo per quello che definiscono un atteggiamento discriminatorio e prevenuto degli agenti nei loro confronti. Scontri tra bianchi e negri ì si sono intanto ripetuti la notte scorsa a Boston, dove la tensione razziale è già sfociata negli ultimi tempi in gravi incidenti. Motivo dei contrasti è la questione (ancora non risolta a Boston) del cosidetto «busing»: cioè il trasporto in autobus degli scolari bianchi e negri in scuole anche lontane dai rispettivi quartieri in modo da realizzare l'integrazione razziale scolastica. Tumulti razziali anche nella cittadina di Elyria, nell'Ohio, dove l'uccisione di un giovane negro da parte di un poliziotto nel corso di una rettata sta provocando da due giorni una serie di violenze con una ventina di feriti, incendi di edifici pubblici e saccheggi. (Ansa)

Persone citate: Joan Little

Luoghi citati: Boston, California, New York, Ohio, Raleigh, Stati Uniti, Washington