Naufraghi, nel nazismo

Naufraghi, nel nazismo PRIME VISIONI SULLO SCHERMO Naufraghi, nel nazismo «Operazione su vasta scala»: intrigo e dramma, da un romanzo di Graham Greene - «La paura dietro la porta»: storia con molta suspense Operazione su vasta scala di Peter John Duflel, con Peter Finch, Michael York, Hildegard Neil. Anglo-jugoslavo, colore Cinema Romano. Nell'ambiente e nel tempo dall'azione — la Berlino AnniTrenta, già artigliata dal na-zismo — si richiama ambizio- samente a Cabaret di Fosse. Ma ci vuol altro. Siamo su un piano che non ha nulla d'espressionistico e poco anche d'espressivo, su un piano nettamente convenzionale. Tratto dal romanzo « I naufraghi » di Graham Greene, edito in Italia da Mondadori, s'impernia sulla figura di Tony, un giovanotto inglese gi- ramondo e fannullone. Alla vigilia della seconda guerra mondiale, egli accetta l'invito della sorella Keith, cui è « particolarmente » affezionato, a seguirla dove essa convive col ricchissimo finanzie- re Krogh, il quale, inviso al nazismo quanto il nazismo a lui, prende in simpatia il giovinetto e gli offre un posto nella sua azienda. Ma Tony, se ama poco il lavoro, ama ancor meno il clima violento , e antidemocratico in cui , Hitler ha gettato la Germa nia, e vorrebbe tornare in In | ghilterra. Frattanto Krogh, j che intuisce imminente la ca | tastrofe bellica, risolve di espatriare portando con sé tutti i suoi capitali. Dovrebbe accompagnarlo Keith, che tuttavia esita per l'amore che porta al fratello. Il nodo si scioglie quando un socio del finanziere, sospettando in Tony una spia, lo uccide. Keith 1 abbandona per sempre Krogh, mentre il regime sta per dar fuoco alla miccia della maledetta guerra. Bene equilibrato nelle sue parti, lo spettacolo regge; ma non vi trovereste né l'ispira- zione di Greene, divisa tra il gusto dell'intrigo e quello per la psicologia casistica, né una raffigurazione peculiare, incisa nel profondo, di quella Germania avviata al proprio disfacimento. Caratteri situazioni perversioni e disastri intingono in una maniera non troppo lontana da quella del feuilleton (ma non del tipo eccelso, per carità, di La caduta degli dei), dove anche la datazione a uno dei periodi più torbidi della recente storia europea, risulta alquanto estrinseca. Note più liete nel cast: e non tanto per la prova non troppo convinta di York (il vero punto di contatto con Cabaret), quanto per la sensibilità dimostrata da Hildegard Neil e la finezza del sempre misurato Finch. ■*■ * La paura dietro la porta di Yannick Andrei, con Michel Bouquet, Michel Constantin, Marilù Tolo. Italofrancese, colore. Cinema Corso. Efferato capobanda parigino tiene in ostaggio moglie e figlio (la suocera l'ha spacciata subito) dell'agente immobiliare Claude, che ha avuto la sfortuna di capitare per errore nel sinedrio dei furfanti quando stavano illustrando il piano d'una colossale rapina bancaria. Claude promette il silenzio in cambio della vita dei suoi, e di telefonare ogni mezz'ora per tener vivo il patto; e René, il gangster, sembra essere d'accordo. Ma le cose si complicano quando la polizia viene indirettamente a risapere la cosa, e nonostante le fiere proteste dell'interessato, predispone, sia pure con le necessarie cautele per salvare la vita agl'innocenti, una grandiosa operazione contro la ganga. Essa riesce a sventare la rapina, e rispondendo al fuoco dei rapinatori, a sterminarli tutti; tutti, salvo il furoo René, rimastosene nel covo coi due preziosi ostaggi di cui intende farsi scudo. La suspense, introdotta da un emozionante pedinamento automobilistico « a staffetta », si addensa a questo punto, quando poliziotti da una parte e delinquente dall'altra si guardano come ipnotizzati, e si rende necessario il sublime gesto di un « terzo » che sblocchi la situazione. Alla cassa si distribuiscono al pubblico speciali « deconcentratori » da applicarsi sotto i tacchi acciò evitare l'accumulo della tensione nervosa. E' im trovato americano, detto « nervous-system sweetner », utilizzabile anche in famiglia. Ma film come questi sono anticipazioni della prossima stagione o residuati della vecchia? Va a sapere. Prendiamo il tutto come un onesto prodotto di consumo, da consumare agevolmente e, in qualche punto, con qualche interesse. Purtroppo il cast non è esaltante: dalla parte del bene come da quella del male manca della giusta prestanza. Ciò sia detto col dovuto rispetto per Marilù Tolo (la moglie-ostaggio) che del resto si compiace di apparire deietta, squallida il più possibile. 1. p.

Luoghi citati: Berlino, Germania, Italia, Mondadori