Trovati quattro morti fra i resti d'un aereo precipitato sabato sulle Alpi Marittime

Trovati quattro morti fra i resti d'un aereo precipitato sabato sulle Alpi Marittime La sciagura sarebbe avvenuta per il temporale che s'è abbattuto Trovati quattro morti fra i resti d'un aereo precipitato sabato sulle Alpi Marittime I cadaveri non sono ancora identificati - Partito dalla Germania federale il bimotore era diretto a Nizza (Dai nostro corrispondente) Entracque, 13 agosto. Stamane alle dieci e trenta, un elicottero francese della «Protéction civile» che da due giorni sorvolava la catena delle Alpi Marittime, nel tratto j compreso fra il Colle di Tenda e il massiccio dell'Argenterà, ha finalmente individuato, sulle pendici del monte Bussaia (metri 2541) i resti di un j aereo da turismo tedesco par tito sabato mattina da Egeisbach (Germania federale),! un aeroporto vicino a Francoforte, con meta Nizza e mai giunto a destinazione. A bordo quattro persone, due uomini e due donne, di cui ancora non conosciamo l'identità; il velivolo, un bimotore «Cessna 337», s'è schiantato contro una parete rocciosa. Fra i rottami dell'aereo, l'equipaggio dell'elicottero ha visto i resti semicarbonizzati di un uomo. Nel primo pomeriggio, le squadre di soccorso hanno recuperato i corpi di tutti e quattro i passeggeri. Giacevano disseminati su una pietraia, assie- me ai tronconi del bimotore la cui fusoliera s'è incendiata al momento del tremendo impatto con il «Gorgione» della Bussaia, una montagna che è al vertice dei confini di tre comuni: Entracque, Vernante e Roaschia, sul cui versante è accaduta la sciagura. L'elicottero francese ha subito dato l'allarme via radio a Xenda e da qui sono stati av. vertiti i carabinieri del posto di confine e il comando gruppo di Cuneo. Si sono messe in moto le operazioni di soccorso, coordinate ad Entracque. Da Cuneo è partita una squadra di soccorso del Cai e da Limone una pattuglia di finanzieri ai quali si sono uniti i carabinieri di Vernante e di Entracque; è giunto pure un . o n a i i n elicottero inviato dal centro di soccorso aereo di Linate. A pi riprese il velivolo ha trasportato a cima Bussaia le squadre di soccorso che a pie¬ di hanno raggiunto la ripida pietraia solcata da una sottile lingua di neve sulla quale si stagliava una grande macchia nera, i rottami bruciacchiati del «Cessna» tedesco. E' cosi cominciata la pietosa opera di recupero dei resti delle vittime. Nel primo pomeriggio, sono giunti sul posto in elicottero, il procuratore della Re- I pubblica Campisi e il coman-1 | dante del gruppo carabinieri i tenente colonnello Manconi.: Alle 15,30 cominciata la discesa dei dodici uomini del Cai e ! dei finanzieri limonesi che hanno trasportato le barelle con le spoglie delle vittime. La pattuglia ha scelto la via più breve, ma più insidiosa. La discesa lungo il Giorgione è il Vallone della Dragonniera. Con i binocoli sono stati avvistati dal basso alcuni uomini cadere più volte e trattenuti dai compagni, ai quali erano legati in cordata. Alle diciannove, la spedizione è giunta a pochi chilometri da Roaschia dove erano ad at- j tenderla le camionette dei carabinieri. Mezz'ora dopo, le salme sono state composte nella camera prtuaria dell'ospedale di Cuneo e messe a disposizione della magistratura che svolgerà l'inchiesta. Quali le cause di questa ennesima sciagura aerea sulle Alpi cuneesi? L'aereo tedesco, probabilmente, ha perso quota e si può presumere nelle prime ore del pomeriggio di sabato, mentre nell'Alta Valle Gesso imperversava una bufera di pioggia con densi banchi di nebbia che riducevano sensibilmente la visibilità. Si può anche presumere che il pilota abbia perso l'orientamento, ma non si deve dimenticare che in questa zona sono frequenti i vuoti d'aria. Un fenomeno, questo, che è certamente all'origine di alcuni dei disastri aviatori accaduti su queste cime negli ultimi 30 anni. C'è una fascia montagnosa, non più lunga in linea d'aria di 10 chilometri, posta f ra la «Rocca dell'Abisso/) e il massiccio dell'Argenterà, che può essere considerata un vero e proprio «cimitero degli aerei». Con quello odierno è il quinto apparecchio che si schianta quassù, dal 1945 ad oggi. Senza contare che negli ! ultimi due anni di guerra, erano precipitati, sempre per incidente di volo, due aerei militari tedeschi; solo a con- flitto ultimato, alcuni pastori di Entraque avevano rinvenu- to nella neve le salme degli aviatori della «Luftwaffe». Si possono ricordareil «Dakota» americano precipitato nel 1952, con 26 persone abordo, sul Monte Carbone, sopra Entraque quella dell'ile- reo tedesco precipitato nel Vallone dell'Agnel, durante il volo Roma-Stoccarda: le 17 vittime erano ufficiali della Nato di stanza in Germania. L'aereo personale di re Ibn Saud d'Arabia, schiantatosi - sull'Argentera durante il volo Ginevra-Nizza. Fra le 18 vitti- me c'erano tre mogli del monarca saudita (poi detronizzato da Feysal) il quale aveva già raggiunto Nizza con un altro aereo. Il disastro accadde in aprile, ma solo in maggio, i rattami del «Comet IV» turo- -1 no avvistati nel Vallone del i i Souffi. .: Nino Manera j j ! ! Cuneo. Il relitto dell'aereo precipitato sulla montagna (Foto Bedino)

Persone citate: Campisi, Giorgione, Ibn Saud D'arabia, Manconi, Nino Manera