Dionisi: sugli acciacchi torna la maglia azzurra

Dionisi: sugli acciacchi torna la maglia azzurra Un rientro a sorpresa per la finale di Coppa Dionisi: sugli acciacchi torna la maglia azzurra Renato ripescato in extremis per il forfait di Fraquelli - Sempre più probabile Fiasconaro in staffetta; Maroldi non è in forma - Mennea (allenamento strepitoso) stasera a Nizza vede il sovietico Borzov, in attesa della sfida sui 100 e sui 200 metri Una maglia azzurra anche per i malandatissimi - draghi » dell'atletica leggera. Manca solo Arese, per il quale purtroppo non è possibile un recupero in extremis. ma la finale di Coppa Europa a Nizza vedrà domenica in campo anche Renato Dionisi e Marcello Fiasconaro. La notizia del primo rientro è ufficiale: Silvio Fraquelli è stato bloccato da un'infezione ai denti. La seconda per ora è ancora a livello d'ipotesi, ma si va concretizzando di pari passo con il perdurare dell'appannamento di forma di Maroldi, uno della 4x400. Renato ha appreso la notizia a Riva del Garda, ha borbottato un poco, ma dopo aver parlato fran¬ camente con Fraquelli, ha detto che gli sta bene, che una puntata in Costa Azzurra la si può sempre fare. La gita l'avrebbe realizzata comunque come - riserva di lusso », ma adesso è un'altra cosa. Gli premeva soltanto non rubare il posto a Silvio, che è un amico e ha disputato sinora una ottima stagione dando il suo sostanzioso contributo nella semifinale di Torino. Con la coscienza a posto, il viaggio acquista un altro sapore. Dionisi avrebbe sofferto da morire in tribuna, adesso sarà più sereno. Sa di poter andare in pedana contro la novità sovietica Kishckun (5.45), il tedesco Est Reinhardt (5,25, uno dei giovani sulle cui spalle pesa l'eredità del grandissimo Nordwig), il tedesco Ovest Lohre (5,30). il polacco Kozakiewicz rivelazione dell'anno (5,60, record d'Europa), il vecchio amico rivale finnico Kalliomaeki (5.40). l'inglese Bull (5.20) e II francese Abada (5.35) discontinuo rappresentante di una « scuola >• che pareva sfornare campioni in massa e invece II ha visti sfiorire dopo le promesse dei diclott'anni. LI guarderà tutti negli occhi — l'ha sempre fatto, non sarà una tattica alla Mennea — ammiccando: « Sono qui vecchio e malato, fatemi saltare un po', non darò fastidio a nessuno ». E invece penserà: • Ragazzi se bastasse la volontà, e perché no quella classe che tutti mi riconoscono, che scherzetto vi lare!. Datemi un mese e dieci allenamenti, datemi due tendini nuovi per qualche settimana, e vi laccio vedere io ». Andrà in pedana su misure alte, ma del resto in una gara del genere tutti partiranno vicini ai cinque metri. Cercherà di vincere la tentazione del colpo d'azzardo, userà un'asta meno « dura » di quella che l'ha bloccato nelle prove recenti. Fossimo al suo posto rischieremmo ancora: la finale di Coppa ha sì una classifica finale a punti di notevole importanza, riuscire a non finire ultimi, magari superare uno o due avversari, sarebbe una grossa impresa per la rappresentativa italiana, ma per lui quella di tirare lo sgambetto a qualcuno dei tanti avversari illustri e fortunati (la fortuna di essere sani al cento per cento, mai troppo apprezzata da chi non ha acciacchi) è una tentazione troppo grande. E allora, coraggio. Dentro con l'asta che consente la maggior spinta verso l'alto, anche a costo di ricadere sul regolo per mancanza di preparazione specifica. Fiasconaro sembra meno convinto. Con molta sportività ha riconosciuto che al momento sugli 800 metri Fontanella va meglio, che per lui il doppio giro di pista è solo sofferenza, e non si sentirebbe umiliato a stare in tribuna. Ma invece deve andare in campo: per lui questa Coppa Europa non è un punto d'arrivo ma una base di partenza, e allora tanto vale «santificarla» con 400 metri lanciati che non aggiungeranno nulla a quanto si sa sulle sue condizioni, ma che potrebbero dargli una scossa quanto mai necessaria, offrirgli una motivazione in più per continuare. Al momento Marcello è ancora riserva, ma pensiamo che domenica sera sarà in pista. Nessuno vuole disconoscere i meriti dei quattrocentisti che sinora hanno fatto la loro parte, ma Fiasconaro non andrà peggio di certo, e ha bisogno di correre nella mischia per risentirsi • vivo « dopo il durissimo periodo che ha attraversato. Con i ritocchi di Dionisi (certo) e Fiasconaro (logico) la squadra azzurra per Nizza è fatta. Gli atleti hanno lasciato il ritiro collegiale di Asiago ieri pomeriggio, hanno pernottato a Milano e stamane partono per la Costa Azzurra dove, ieri sera, è già arrivata la squadra sovietica. Stasera al campo di allenamento della Città Universitaria, Mennea potrà quindi vedere da vicino Borzov a meno che il glaciale Valerj si defili ancora una volta come sa fare nelle vigilie importanti. Mennea sta bene, nell'ultimo test ad Asiago ha preso la mano a Vittori in un allenamento molto duro ed efficacissimo: riscaldamento, nove scatti di 60 metri sul piano dei 6"5-6"6, due allunghi sui 300 con otto minuti di recupero fra l'uno e l'altro corsi in 33"4 e 33"3, quando il tempo previsto come più che confortante era sui 36". Nessun problema quindi per Pieretto-sprint, che resta la nostra miglior carta per Nizza. Tutti per la classifica, Mennea per il colpo grosso. Si parte con questo programma. Bruno Perucca