Amore alla piemontese di Lino Vetere

Amore alla piemontese Quattordici canzoni in dialetto Amore alla piemontese (m. m.) Una piccola postilla musicologica a un disco della collana • Folk », diretta per la Fonit-Cetra da Giancarlo Governi. S'Intitola // mal d'amore, dalla prima di 14 canzoni piemontesi, quali in dialetto, quali in francese, quali in paiiata occitana alpina, quasi tutte centrate sul tema amoroso, ma con frequenti risvolti tragici o marziali, più raramente comici (Cetra/lpp 278). Le canta con voce grave e timbrata la signora Franca Orengo, ora accompagnandosi con la chitarra, ora giovandosi di argute ocarine e di militareschi pifferi o tamburi. (Tre di quelle valdesi — Jacotin, L'amitic d'une hirondelle e la sferzante Armée de France — si possono ascoltare in esecuzione corale anche in un disco recente di produzione della promettente « Badia corale Val Chisone »). Alcune provengono dalle pubblicazioni di Leone Sinigaglia: una da quelle di Alfredo Nicola: la più gran parte sono state raccolte dalla viva voce di contadini piemontesi. L'antichità di queste canzoni è talvolta considerevole, come nel caso della Girometa, di frescobaldiana nobiltà. Il presentatore del disco, Vladi Orengo. ritiene che una di esse. La belle siet au pied de la tour, antecedente francese della nostra Fior di tomba, risalga alla prima metà del Cinquecento. E' certamente più antica. Il medesimo testo fu musicato in una canzone a tre voci, con melodia affatto diversa, e di geniale effetto drammatico nel dialogo alterno, da Guillaume Dufay (1400-1474), sicuramente nella fase giovanile della sua carriera artistica, quindi assai prima del 1450. Borgognone, Dufay nacque vicino a Cambrai, e vi mori, ma bazzicò a lungo in Italia, e in particolare in Piemonte, alla corte del tempestoso duca di Savoia Amedeo Vili, diventando maestro di cappella del principe eredita rio Ludovico e della sua sposa Anna di Cipro. Nell'Archivio di Stato di via Santa Chiara si conservano trac ce del suoi passaggi a Torino e a Pinerolo, il conto delle bottiglie da lui scolate, con nove monaci suoi compagni, all'Osteria del Cappello, e la registrazione dei frequenti versamenti in fiorini parvi ponderis, ai quali egli corrispondeva degnamente con regali di « tela fine » alla duchessa e con le sue Messe polifoniche al duca. Hanno collaborato: Massimo Mila, Mimmo Candito, Franco Mondini, Lino Vetere.

Luoghi citati: Cipro, Italia, Piemonte, Pinerolo, Torino