ll giudice ha firmato gli ordini di cattura per marito e moglie: concorso in omicidio

ll giudice ha firmato gli ordini di cattura per marito e moglie: concorso in omicidio Il negoziante di musicassette ucciso dalla giovane amante respinta ll giudice ha firmato gli ordini di cattura per marito e moglie: concorso in omicidio La decisione del magistrato dott. Savio conferma che persistono i dubbi sulla partecipazione dell'uomo al delitto - Si cerca di verificare il suo alibi : in un primo tempo, i genitori, che lo sostengono, si sono contraddetti - Poteva Mimma De Franco, con le mani martoriate dalle ustioni, sparare con tanta precisione? Mimma De Franco e il marito restano in carcere. Lo ha deciso il magistrato inquirente, dott. Savio, che dopo l'interrogatorio di Annunziato De Franco, avvenuto ieri mattina alle Nuove, ha firmato gli ordini di cattura per entrambi, con l'accusa di omicidio volontario. L'uomo si è difeso affermando la propria innocenza, e nel ribattere le contestazioni del sostituto procuratore ha ripetuto la prima versione dei suoi movimenti già data alla polizia. Chi dei due era appostato in via Bersezio la sera del delitto? Chi ha esploso contro il commerciante Francesco Bruni, amante di Mimma, sette micidiali colpi di pistola? Per ora restano interrogativi insoluti, ma su entrambi i coniugi grava in ogni caso un'accusa tremenda. Se infatti, come appare probabile, la giovane maestra che si accusa del delitto non pub aver fatto materialmente tutto da sola, per chi l'ha accompagnata, le ha fornito l'arma oppure ha favorito la sua fuga si prospetta una imputazione della medesima gravità. I particolari che smentiscono almeno in parte la versione di Mimma De Franco sono ormai noti: i « tempi » della fuga da via Bersezio, l'auto presente sul posto al momento degli spari, la pistola che non sa descrivere e che risulta introvabile, l'estrema precisione dei colpi, diffìcilmente ottenibile da un tiratore con le mani martoriate dal fuoco. Nella sequenza del delitto, come da lei è stata descritta, queste incongruenze risaltano ìnequi- vocabili. Dice: « Appena Francesco è sceso dalla macchina ho fatto fuoco, ed ho continuato a sparare mentre cercava dì allontanarsi ». Le mani di Mimma sono piagate dal fuoco, specialmente la sinistra, e la donna è prevalentemente mancina («Non riesce a reggere neanche un fazzoletto », dice la madre): eppure cinque colpi raggiungono il bersaglio, quasi tutti in punti vitali. « Una precisione quasi da killer » sottolineerà il perito settore, dopo l'autopsia. Che Mimma sia in grado di premere il grilletto, sarebbe stato dimostrato ieri da un esperimento fatto in carcere. Alla giovane — secondo notizie non confermate, per il vincolo del segreto istruttorio — è stata consegnata una pistola, ovviamente scarica, dello stesso tipo di quella che dice di aver usato, e la si è invitata a mostrare come ha fatto per uccidere Francesco Bruni. Mimma ha fatto scattare più volte il grilletto. Ma l'esperimento non sarebbe ritenuto del tutto conclusivo: una cosa è esercitare una leggera pressione, un'altra reggere al rinculo di un'arma che spara veramente, mantenendo ferma la mira al punto da piazzare cinque colpi su sette nel bersaglio. Prosegue la presunta assassina: « L'iio lascialo in ginocchio e mi sono allontanata a piedi, al ponte Mosca ho lanciato in acqua la pistola ». Ma un testimone smentisce: « Appena sentiti gli spari è stata messa In moto un'auto: mi sono affacciato alla finestra ed ho visto allontanarsi da via Bersezio una "500" bianca con due persone a bordo ». Annunziato De Franco, marito di Mimma, ha un'auto uguale. L? ricerche della pistola, dopo che la maestra ha lrjiciato in acqua un sasso per indicarne la posizione, danno esito negativo. Francesco Bruni, colpito a morte, è riuscito a trascinarsi fino in corso Palermo ed a suonare i citofoni di un condominio. Giungono sul posto uomini della polizia, arriva anche un'ambulanza. Vedendo il commerciante ormai in fin di vita il maresciallo Ottaviano e il brigadiere Ferrara salgono con la barella; lungo il tragitto verso l'ospedale, nel suono stridulo della sirena, raccolgono l'estrema accusa del moribondo: « E' stato De Franco, il marito di Mimma, la mia commessa ». Un'accusa precisa, che potrebbe inchiodare il tornitore. E' stato visto dalla vittima con l'arma In pugno, oppure i colpi sono partiti dalla « 500 » bianca determinando nel Bruni la certezza sul nome dello sparatore? E in questo caso, chi era al volante dell'auto e chi Impugnava la pistola? Mimma De Franco non possiede patente e non è, per sua ammissione, capace di guidare. Nelle dichiarazioni al magistrato nega con fermezza che qualcuno abbia favorito la sua fuga: « Dopo aver gettato la pistola ho proseguilo a piedi fino alla stazione Dora, poi un automobilista sconosciuto mi ha djto un passaggio a iiiijiiiiriiifiiiiiiiiiitiiiiiirii)iiiiiiiii<iEiiJti[iibt casa ». Nessuno si è presentato per confermare, è una nuova smentita. Gli agenti la trovano già nell'alloggio quaranta minuti dopo il delitto: calma, pronta a costituirsi. Le chiedono del marito, accusato dalla vittima, ma lei replica: «Non importa dov'è mio marito, chi cercate sono io ». Di Annunziato De Franco non si trovano tracce Ano al pomerìggio (il delitto è avvenuto verso l'una di notte). Alle 15 l'uomo si presenta In Questura con in mano ì giornali della sera: « Ho letto ora la notizia, che disgrazia ». Gli dicono che Francesco Bruni l'ha accusato prima di morire, lui sostiene la propria innocenza: « Sono rincasato verso le 23, Mimma non era in casa: l'ho cercata inutilmente, poi sono andato a dormire dai miei genitori in corso Brescia. Stamane l'ho cercata ancora, fino a quando ho visto la notizia del delitto: ed eccomi qui ». Alle dieci del mattino perù, Interrogata dai funzionari della Mobile, l«mia la madre Carmela aveva detto: « Mio figlio è stato qui fino a mezzanotte, poi non l'ho più visto ». Il padre di Annunziato sostiene invece subito il suo alibi: « £' venuto da noi prima di mezzanotte, dicendo che non riusciva a trovare la moglie. L'abbiamo ospitato, non s'è più mosso fino al mattino: anche i vicini possono confermare, l'hanno visto sul balcone ». Carmela De Franco si allinea: « Sono malata di cuore, quando la polizia mi ha interrogata ero sotto choc e dicevo sempre dì si: Annunziato è proprio rimasto in casa nostra l'intera notte, dormiva in cucina ». L'ultimo colpo di scena sono alcune confidenze di Mimma, fatte due o tre mesi fa alla madre e alla sorella, che stamane le due donne dovrebbero riferire al magistrato: « Annunziato vuole forse commettere una pazzia — avrebbe detto la giovane maestra ai familiari in un momento dì sconforto — e in questo caso vuoe che mi accusi, sennò uccide nostro figlio ». E' stato questo il prologo della tragedia? Servizio di: ROBERTO REALE ed EZIO MASCARINO Mimma e Annunziato De Franco arrestati per omicidio - Il brigadiere Ferrara ha raccolto la denuncia della vittima

Luoghi citati: Ferrara, Mosca