Gli ufficiali moderati hanno chiesto che il presidente dimetta Concalves

Gli ufficiali moderati hanno chiesto che il presidente dimetta Concalves La crisi portoghese è forse arrivata a una svolta decisiva Gli ufficiali moderati hanno chiesto che il presidente dimetta Concalves Una petizione, che condanna il filocomunismo del primo ministro e chiede la nomina di un moderato, è stata consegnata nella notte al generale Da Costa Gomes - Nelle forze armate, P85 per cento concorderebbe nella denuncia del premier in carica ULTIMA ORA Lisbona, 12 agosto. I dissidenti militari hanno chiesto al presidente Francisco Da Costa Gomes di procedere alla sostituzione del primo ministro Vasco Goncalves e di insediare al suo posto un esponente moderato. II capitano Vasco Lourenco, portavoce del gruppo di dissidenti capeggiato dall'ex ministro degli Esteri Melo Antunes, ha recapitato a Da Costa Gomes una petizione firmata dagli ufficiali che si oppongono alla permanenza in carica di Goncalves e che chiedono la sostituzione della sua linea politica filocomunista con un programma ad orientamento più moderato. Non si è ancora saputo quale sia stata la reazione del Presidente né quanti ufficiali abbiano firmato la petizione. La sezione politica del Movimento delle forze armate ha emesso un duro comunicato, che accusa i moderati di voler sabotare la rivoluzione, a rischio di prolungare la crisi politica del Paese. A favore di Melo Antunes, principale estensore del documento noto col suo nome e che costituisce un vero e proprio aito di accusa contro Goncalves ed il comunismo, si è raccolta, dicono fonti dei dissidenti, la solidarietà dell'ottantacinque per cento degli effettivi delle forze armate. Antunes e il suo gruppo di sostenitori all'interno del Consiglio rivoluzionario militare godrebbero inoltre dell'appoggio del presidente Francisco Da Costa Gomes e del capo della polizia militare, generale Otelo Carvalho. Nella notte, l'Assemblea costituente portoghese ha approvato una mozione presentata dal partito socialista, che approva la posizione dei nove ufficiali firmatari del « Movimento Melo Antunes ». E' stato anche approvata una seconda mozione, sempre presentata dai socialisti, che protesta per le sanzioni prese dal « direttorio » politico contro quegli ufficiali. (Ap) (Dal nostro inviato speciale) Lisbona, 12 agosto. Un senso di forte isolamento, l'affiorare di improvvisi timori, una prospettiva di totale incertezza: è questo lo stato d'animo del partito comunista portoghese dinanzi all'aggravarsi dell'ondata di violenza nel Nord. Al secondo piano di Rua Antonio Serpa 26, dove si trova la sede del partito nella capitale, la porta non veniva aperta, stamane, allo squillo del campanello. Prima si è spalancato uno spioncino ed un militante, da dentro, ha dato un'occhiata; quindi ci è stato aperto. Al Nord, l'esasperazione dei dirigenti locali si è espressa ieri sera in un comunicato in cui le autorità militari vengono accusate di «indifferenza complice, inqualificabile» nella lunga serie degli assalti alle sedi del partito. Per il pcp, che aveva legato il suo destino di forza politica e fondato la sua strategia sull'alleanza con il movimento militare, un linguaggio di questo tipo poteva venire solo in un momento di affanno, di totale sconcerto. Del resto, un volantino che il partito ha fatto distribuire questo pomeriggio a Lisbona parla della «crisi piv grave», del «momento più favorevole alla reazione» che il Paese abbia conosciuto dalla caduta del fascismo. Stanotte è stata la volta della sede comunista di Viseu, grosso centro di ventimila abitanti nella zona vinicola dell'alto Douro. I centristi del ppd avevano organizzato un comizio di appoggio al ((documento Melo Antunes» e tre o quattromila persone erano ancora ad applaudire il programma degli ufficiali moderati. Poi, tutto si è svolto come sempre. La sassaiola contro la sede del pcp, il tentativo di occupazione e, quindi, la risposta dei militanti comunisti asserragliati nei locali. I quali, stanotte, non hanno sparato con i fucili da caccia, a pallini, ma con le pistole, per cui il bilancio è pesante: quindici feriti, di cui due gravi. Intere famiglie di militanti e simpatizzanti del partito di Cunhal lasciano i piccoli centri e le città del Nord. Non è solo la federazione di Oporto che parla, nel suo comunicato, di «caccia al comunista per le strade, nei caffé, nelle case»: testimoni che vengono da Viseu, da Braga, da Braganza, confermano che l'atmosfera è carica di fanatismo e che c'è da attendersi nuove e sempre più violente esplosioni di odio contro i comunisti. Soltanto nel pomeriggio di oggi, tre sedi di piccoli pae¬ si del Nord, ed una delle sedi comuniste ad Oporto, sono accerchiate da centinaia di persone che tentano di forzarne l'ingresso. Il pellegrinaggio di domani a Fatima potrebbe risultare una immensa, mostruosa manifestazione contro «i senza Dio», come il vescovo di Braga ha definito domenica gli aderenti al pcp. Fatima — ! non bisogna dimenticarlo — ! nutre da quasi tre generazioni i la propaganda anticomunista. Il miracolo, l'apparizione delj la Vergine ai tre piccoli con! tadini, è dell'ottobre del 1917, : i giorni della rivoluzione russa. Ed ai tre contadinelli la Vergine affidò un messaggio politico-religioso: un giorno la Russia sarebbe stata libera: ta dal dominio dei nemici del- I la religione. Da allora, per j tutto il mezzo secolo del fa; seismo, i pellegrinaggi di Fatij ma sono stati caratterizzati, ! più di qualsiasi altra manife' stazione cattolica, da un tema I preciso: l'impegno nella «difeI sa della fede». | II risultato è che la concentrazione di domani viene se! guita attentamente dai rifu| giati politici in Spagna; i sala- zaristi, gli spinolisti, chiunque sogna di approfittare del marasma portoghese per tentare la restaurazione. Le autorità spagnole hanno fermato ieri, nell'aeroporto di Vigo, un aereo noleggiato a Madrid carico di volantini anticomunisti in lingua portoghese. L'aereo si dirigeva su Braga o intendeva volare domani su Fatima? Ma l'isolamento del pcp non è solo evidente nell'atmosfera del Nord cattolico e contadino, a livello degli umori delle masse spoliticizzate. Sul piano politico generale, esso si sta facendo altrettanto vistoso. Il voto nelle caserme è in maggioranza per Melo Antunes e compagni, cioè un voto soprattutto anticomunista. A Viseu, ieri sera, prima di assaltare la sede del pcp, la folla è andata ad ammassarsi dinanzi alla caserma del reggimento di fanteria gridando: «Fuori Goncalves» e «Viva Melo Antunes». Al che, il comandante del reggimento, colonnello Pinto Coelho, ha preso un megafono e ha detto che lui era assolutamente d'accordo. Ancora più precisa, nella sua rigidità, è la posizione di Mario Soares. In un comunicato di stanotte, il partito socialista respinge in pratica ( nella misura in cui non vi fa il minimo accenno) i tre appelli all'unità che i comunisti avevano lanciato in questi ultimi giorni. Il psp attacca, anzi, violentemente la «megalomania dirigista» dei dirigenti comunisti, li accusa di essere all'origine della crisi gravissi- ! ma del Paese e di avere prò- ! vocato la Chiesa inducendola 1 a reagire. Insomma, Soares sembra non ritenere più possibile un rapporto con Cunhal e il pcp. E' il segno che i so- j cialisti sentono vicino lo sgretolamento delle ultime solida-, rietà tra militari e comunisti, dunque la caduta di Goncalves e l'emarginazione del pcp? Già stasera si potrà vedere a qual punto di gravità è | giunta la frattura tra i due | ; 1 ; ; i I j ; 1 ! j; I i ! vI ' i .'ii|,||i partiti del a sinistra storica. ! a-bell-lsf.1T-av,C,tta|del Sud-Est. i socialisti hanno ! indetto, per le 21,30 italiane ; un comizio di appoggio al ; «documento Melo Antunes». t Ma Evora non e il Nord, la!zona ha anzi una forte pre-,senza comunista e, soprattut- to, e vicina ai centri dove il, bracciantato agricolo ha vota-1 to compatto per il pcp. Cosi 11 comunisti hanno mobilitato i loro aderenti (che già dal pomeriggio stanno affluendo su j P.vora) e si preparano a una. contromanifestazione. Quella che pareva, due settimane fa, soltanto una previsione, si è tradotta in una realtà: la partita politica portoghese si sta : giocando, e forse si deciderà, nelle strade. Sandro Viola | serata, in cui si afferma che «le forze reazionarie e fasciste passate all'offensiva in ; Portogallo» si apprestano ad arrivare al massacro: «Esse preparano l'assassinio della 1 giovane democrazia portoghese, il ritorno al passato, al ; soffocamento delle libertà, al; l'oppressione del popolo pori toghese. Per raggiungere il loI ro scopo, esse usano l'arma j tradizionale della reazione: ; l'anticomunismo». Se da un lato l'analisi del 1 pei insiste sul vecchio tema ! della polemica contro il partito socialista di Mario Soares j(che viene accusato di avere ; «dato il segnale della campagna anticomunista»;, dall'altro invita «i socialisti, le altre I forze progressiste, i sindacalii sti, il movimento delle forze ! armate» a realizzare assieme vai comunisti l'unità d'azione I per fronteggiare l'offensiva ' reazionaria. L'ufficio politico del pcf i lancia poi un appello al popò.lo francese perché «si levi, ' nell'unione, contro la minaci eia fascista in Portogallo, per i la salvaguardia della demo| crazia»; e in particolare si ri, volge ai cristiani, «i quali non | accetteranno che in nome del| la loro religione siano predicati l'odio e la violenza allo scopo di preparare un nuovo e orribile crimine contro l'umanità». a v