Il governo argentino dà le dimissioni

Il governo argentino dà le dimissioni Cambio nei ministeri-chiave, per risolvere la grave crisi Il governo argentino dà le dimissioni (Dal nostro corrispondente) Buenos Aires, 11 agosto. Questa sera l'Argentina ha un nuovo governo. E' il quarto in soli tre anni di potere peronista. Segue, ad appena ventiquattrore, la quarta svalutazione in 150 giorni. L'ultima, annunciata ieri, ha portato il dollaro a 4250 pesos. Il momento politico ed economico del Paese è sintetizzato in questi succinti dati. Le dimissioni dei ministri che formano il gabinetto della presidente Isabelita Perón sono state rese quest'oggi, poco dopo mezzogiorno. Un funzionario del governo ha convocato i giornalisti accreditati per informarli che il capo dello Stato aveva deciso di rivedere totalmente la composizione dei suoi collaboratori. In omaggio al suo desiderio, tutti i ministri avevano presentato le proprie rinunce. La notizia non è giunta inattesa; al contrario, fin da venerdì scorso, si dava per sicuro un cambio nei ministeri chiave. Ma, sabato, già le voci più insistenti affermavano che il mutamento sarebbe stato totale. Se così sarà, potremo saperlo soltanto fra qualche ora, quando la signora Peron presenterà l'elenco dei nuovi ministri. Per il momento, è d'obbligo affidarsi alle indiscrezioni, peraltro numerose ed in qualche caso contraddittorie. Se ne andrebbe, una volta per tutte, il ministro degli Interni, Antonio Benitez, che nel protocollo argentino ha funzioni di primo ministro. Lo seguirebbero il ministro del Lavoro, Cecilia Conditi, il cancelliere. Alberto Vignes, il ministro della Previdenza Sociale, Rodolfo Roballos, quello dell'Economìa. Pedro Bonanni, e Oscar Ivanissevich. titolare dell'Educazione. Resterebbero, invece, il ministro della Difesa. Jorge Garrido. e il suo collega della Giustizia. Ernesto Corvalan Nanclares. Escono così dalla scena politica gli ultimi uomini del « lopezrreghismo ». A sostituirli, verrebbero: il colonnello Vicente Damasco, che passerebbe da segretario generale di governo a ministro degli Interni, e Angel Federico Robledo, attuale ambasciatore in Brasile ed ex ti- \ tolare della Difesa, che assumerebbe il portafoglio degli Esteri. Nomi nuovi, o quasi, si fanno per gli altri dicasteri, tra i quali quello di un sindacalista Carlos Ruckauf, per il portafoglio del Lavoro. Livio Zanotti Isabel Perón

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