La tragica fine di una ragazza di 23 anni Ha abortito affidandosi a una praticona

La tragica fine di una ragazza di 23 anni Ha abortito affidandosi a una praticona Napoletana, uccisa dai pregiudizi e da un intervento criminale La tragica fine di una ragazza di 23 anni Ha abortito affidandosi a una praticona Da pochi mesi abitava, con la madre invalida e due fratelli, nei pressi di Como - Non ha voluto dire chi l'ha messa incinta - Ha dichiarato (ma non ha convinto nessuno) di essere andata per l'operazione in una clinica di Cannes (Dal vostro corrispondentei Como, 9 agosto. Una bella ragazza napoletana di 23 anni è morta ieri dopo un intervento che avrebbe dovuto farla abortire. Si chiamava Filomena Sidereo. Non era sposata. Il suo dramma è iniziato un mese fa, quando si è accorta di essere incinta. Disperata, schiacciata dal suo segreto ritenuto da lei infamante, ha cercato qualcuno che la facesse abortire. E l'ha trovato. Non si sa dove, se a Milano od a Carugo, dove da pochi mesi abitava. L'autopsia, eseguita questa mattina sul suo cadavere, ha permes I so di stabilire che le erano stati perforati l'utero e l'intestino, con un lungo ferro da calza, per ben due volte. Un'operazione compiuta da un criminale, uomo o donna che sia. Il perito, secondo le prime indiscrezioni, avrebbe escluso che la ragazza si sia autoprocurata l'aborto. Colpita all'interno dall'infezione, Filomena si è fatta ricoverare giovedì pomeriggio all'ospedale di Mariano Comense, in preda a dolori lancinanti al ventre. I medici hanno subito intuito di che cosa si trattava: peritonite acuta, per perforazione dell'utero e dell'intestino. Per due giorni si sono prodigati pei salvarla: purtroppo tutto è stato inutile. La ragazza è morta ieri mattina alle 9,30. La sua agonia è stata terribile. Lucidissima, nonostante il dolore, ha raccontato al direttore sanitario dell'ospedale una «sua» storia, probabil¬ mente inventata, per proteggere chi l'aveva fatta abortire. Filomena ha detto al medico di essersi recata il 22 luglio scorso in Francia, a Cannes, dove in una clinica l'avevano fatta abortire. Poi è ritornata a Carugo. Medici e carabinieri sono alquanto scettici su questo racconto. Il sospetto è che la ragazza si sia fidata di qualche praticone: l'intervento è stato fatto in modo troppo rudimentale. Una cosa del genere non sarebbe stata mai | fatta in una clinica. Filomena Sidereo abitava a Carugo in via Garibaldi 2, con la madre, Teresa Capasso, 52 anni, paralizzata, e con i due suoi fratelli minori, Luigi, 20 anni, tornitore e Sebastiano, 18, tagliatore. Un terzo fratello, Ercole, 25 anni, sposato, abita a Milano in via Forni 25. La sua famiglia è originaria di Scisciano (Napoli). A Carugo si era stabilita da poco: il 27 giugno di quest'anno. Prima, per un anno e mezzo, aveva abitato a Milano nella stessa via in cui abita il fratello. Filomena non poteva assentarsi da casa. Doveva aiutare la madre paralitica. In passato aveva imparato a fare la magliaia a domicilio. A Carugo era fidanzata. Il medico ha stabilito che la ragazza era incinta da due mesi. Ora i carabinieri stanno cercando di chiarire questa tragica vicenda e identificare chi l'ha fatta abortire e chi l'ha messa incinta. Filomena prima di morire si è rifiutata di dire il nome di chi l'aveva amata. Adolfo Caldarini |

Persone citate: Adolfo Caldarini, Filomena Sidereo, Teresa Capasso