Una tradizione civile di Giuseppe Galasso

Una tradizione civile Una tradizione civile La nomina di Giuseppe Galasso a sindaco di Napoli non è da considerarsi soltanto un latto di avvicendamento a! potere, la fine (sperabilmente definitiva) della «dinastia» o, come anche dicono, dcll'«impero» prima dei Lauro e poi dei Cava. Parrà strano: ma proprio nel caso dello storico del potere e delle istituzioni in Italia (per rifarci all'ultimo suo libro, da noi presentato su queste colonne alcune settimane fa) ci pare indebito parlare di un semplice trapasso di potere. Quanto è accaduto ha un valore diverso, ben più profondo. Ed è che in una Napoli prostrata da mali incancrenili, e fattisi, in questi giorni, drammatici, sia venuto alla luce e si sia imposto, quasi per necessità, quest'uomo misuralo e schivo, questo studioso appassionato, e tutta una tradizione di cultura, di civiltà, che in lui s'incarna. Galasso è uno storico ancora giovane, professore all'università di Napoli. Dopo la laurea ha studialo, sotto la guida di Chabod, all'Istillilo di studi storici fondalo da Croce. Ha assimilato il meglio della crociana storia etico-politica, arricchendola di più complesse tecniche di ricerca. I suoi studi sul Mezzogiorno medievale e moderno restano fondamentali. Ma non è solo questo. C'è sempre stalo in lui un dinamico equilibrio fra la ricerca slorica e i problemi della vita; e lo dimostra la sua collaborazione alla battagliera rivista «Nord e Sud». / lettori di questo giornale ricorderanno i suoi articoli; come quelli di altri scrittori a lui vicini: Rossi-Doria, Compagna, Fiore, Elena Croce. Rosellina Balbi. Questo impegno di riflessione e di lolla in Galasso ci fa pensare a una lunga c gloriosa tradizione del Mezzogiorno. Alludiamo alla grande cultura illuministica della seconda metà del Settecento, da Genovesi fino a Filangieri e ai «giacobini» della Repubblica Partenopea; agli Spaventa, ai Settembrini, ai De Sanctis dell'Ottocento; agli ultimi meridionalisti, fino a1 Giustino Fortunato e ai Salvemini. E se facciamo questi nomi, questi grandi nomi del passato, non è già per turbare la modestia di Galasso, che certamente s'inalbererebbe al confronto, ma per richiamare quel ch'egli stesso, da storico, più volte ci ha fallo sentire: il malinconico destino di questa tradizione politica e culturale che, vittoriosa sul piano della storia e della civiltà, è stala sconfina sul piano del potere, del governo, della società. Nel «vasto e infermo regno» (come diceva un amore caro a Galasso. Carlo Cananeo), nel «paradiso abitato da diavoli». questa grande forza intellettuale del Sud non si è mai trasformata in forza politica: /'ethos non è riuscito a farsi kratos. / problemi economici concreti sono siali ignorali o elusi; i ceti agrari, i «notabili», i «galantuomini» hanno avuto il sopravvento; e i mali antichi sono rimasti. Diciamo questo, perché sappiamo bene, conoscendolo, che Galasso non si abbandona in quest'ora a un facile ottimismo. | Sappiamo altresì che la sua noI mina a sindaco non è affatto, per lui, la conquista di nuovi | centri o strumenti di potere. i Non c'è pericolo, con lui, che I si protendano altre «mani sulla città». E non crediamo neppure ch'egli pensi alla sua nomina come all'illuministica assunzione di una guida intellettuale datl'alto. Non può non aver sentilo che a quel posto egli è stato sospinto da tanta gente semplice e onesta e palila come lui, anche dalla massa dei diseredali, dei disoccupati, che non vogliono elemosine, ma come ieri gridavano stringendoglisi intorno, hanno «fame di lavoro». Speriamo che il suo tentativo riesca, e niella radici. Nonostante le immense difficoltà, c'è qualcosa di nuovo nell'aria, a Napoli e in lui la Italia. Nell'augurargli buon lavoro, ricordiamo a Galasso le parole d'un repubblicano napoletano del 1799, Vincenzio Russo, a cui egli aveva dedicato, una decina d'anni fa, un bellissimo saggio: «La democrazia convicn piantarla negli animi, conviene stabilirla nel riordinamento dei fatti sociali, nella riforma dei pubblici desideri, nel raddrizzamento dei costumi». A. Galante Garrone Il sindaco Galasso

Luoghi citati: Italia, Napoli