Ceretto fu ucciso perché si ribellò

Ceretto fu ucciso perché si ribellò Depositata la perizia medica Ceretto fu ucciso perché si ribellò Secondo il perito, i banditi lo colpirono due volte - La morte poche ore dopo il sequestro Mario Ceretto, l'industriale quarantaseienne di Cuorgnè sequestrato la notte del 22 maggio scorso, fu ucciso davanti alla propria abitazione dove i banditi gli avevano teso l'agguato. Indubbiamente, si trattò di un errore poiché egli doveva essere trascinato via vivo. Ma l'industriale reagì e i malviventi furono costretti a picchiarlo fino a procurargli la morte. L'ipotesi, già formulata durante le prime indagini dagli inquirenti, ha trovato conferma nei risultati dell'autopsia necroscopica compiuta dal prof. Sergio Tovo i cui risultati sono ora nelle mani del giudice istruttore di Ivrea, dott. Grimaldi. Per To¬ vo, i colpi vibrati furono almeno due: uno alla regione parietale sinistra, l'altro alla tempia destra, orizzontalmente. I colpi vennero inferti con un corpo contundente di superficie lìscia e non tanto dura: quasi certamente il manganello di gomma rinvenuto nelle cantine della cascina abitata da Giovanni Caggegi ad Orbassano e cha il prof. Tovo ha ritenuto « strumento pienamente idoneo a produrre le lesioni riscontrate sulla salma dell'Industriale ». La morte, secondo il perito, risale tra le 2 e le 4 del matti- ] no. Il prof. Tovo non è stato ' in grado di dire con certezza se Ceretto venne assassinato davanti a casa o nella cascina di Orbassano. « Credo però di poter asserire che, fra il momento della sua morte e quello del seppellimento, sia trascorso ben poco tempo, cioè soltanto qualche ora ». La perizia ha anche accertato che Ceretto non subì altre lesioni; le ustioni rilevate sul corpo furono provocate dal tentativo di distruggere la salma. Alcuni pezzi di stoffa, parzialmente bruciati rinvenuti sull'aia della cascina, appartengono senza dubbio alla fodera interna della giacca del Ceretto e alla coperta scozzese nella quale venne avvolto il corpo dell'industriale: questo prova — se ancora c'erano dubbi — che fu in quel cortile che i rapitori cercarono di sbarazzarsi del corpo. E' caduta, invece, la traccia dei bottoni trovati tra la cenere, che non appartengono agli abiti dell'industriale. Il perito dott. Roberto Spigo si è infine occupato, con la consulenza del prof. Cerutti, direttore dell'istituto dell'ortobotanica, dell'Università di Torino, delle tavole di legno sulle quali il corpo del Ceretto era stato posto: esse sono risultate identiche a quelle sequestrate nella casa del Caggegi. L'impresario Mario Ceretto mdz

Luoghi citati: Cuorgnè, Ivrea, Orbassano