Boniperti: dopo sedici scudetti vorrei vincere anche in Europa

Boniperti: dopo sedici scudetti vorrei vincere anche in Europa Boniperti: dopo sedici scudetti vorrei vincere anche in Europa Il presidente spiega l'acquisto di Gori - "Abbiamo fatto di tutto per rinforzare la squadra, ora spetta ai giocatori rispondere" - Al ialini: "Non dobbiamo avere paura di nessuno" (Dal nostro inviato speciale) Villar Perosa, 7 agosto. Adesso che ci sono tutti. Parola è felice. L'allenatore si cambia per la terza volta, in un giorno, e porta in campo i 12 «convenuti' anticipando l'allenamento con una serie di battute scherzose, tanto per creare la miglior atmosfera. La Juventus comincia oggi, al completo, ed è l'ora di aggiornare i discorsi, di chiarire i programmi, di conoscersi meglio, Gori e fardelli con gli altri. Il più telice. si vede, è Anastasi: il più vecchio, ma non lo dà ad intendere, è Altafini: il più ansioso è Boniperti. Il presidente aspetta i «ragazzi" in albergo alte ore 20. Con loro cena, a loro rivolge il discorso del «Buon lavoro, siate seri, corretti, vogliatevi bene. Una squadra di calcio è anche una famiglia e in una buona famiglia non sono ammessi i malumori, né i bisticci». Parrebbe retorica, ma retorica non è perché a questi «ragazzi" cosi carichi di gloria e non soltanto di quella, bisogna pur ricordare la lezione, anno per anno. Quando è sera ci sediamo con Boniperti sul terrazzo, contortati dalla brezza che viene giù dai monti. Giampiero non si sbilancia, però dice, spiega, racconta la sua ansia per questa Juventus che ha vinto 16 scudetti e non ha ancora vinto una Coppa dei Campioni. «Questa ci manca — sospira — e avvertiamo un po' di comprensibile dispiacere. Perché io, come i tanti tifosi della Juventus, vorremmo che la no¬ stra squadra si affermasse anche in Europa. Ci proveremo un'altra volta, con logica speranza, ma è soltanto speranza. Nel calcio bisogna giocare seriamente qualsiasi partita e in Coppa, per di più. non puoi sbagliare neppure una volta perché vai subito fuori. Dovremo stare attenti!». — Le basterebbe anche soltanto arrivare in tinaie come a Belgrado ? «Arrivare in finale — risponde — sarebbe una gran cosa e non è detto che ci capiti sulla strada uno squadrone come l'Ajax. Allora era imbattibile, perché oltre a Cruyff. a Neeskens. che poi sono andati via, c'era anche un certo signor Ulshoff che da metà campo in giù era il più forte mai visto, lo ho fiducia nella Juventus, noi abbiamo fatto tutto quanto abbiamo potuto per rinforzarla, adesso spetta a Parola ma soprattutto ai giocatori fare il resto. Certo, partiamo con un Impegno: campionato o Coppa, però dobbiamo vincere qualcosa». — Perché avete scelto Gori come acquisto principale? «Per il suo bagaglio tecnico, per i ruoli che sa ricoprire, per la sua serietà». — Parola ha possibilità di molte scelte, all'attacco e in ditesa, ma il compito dell'allenatore è arduo dovendo scegliere fra tanti uomini... «Lo so. Speriamo che Parola di volta in volta scelga la squadra migliore ..». E sottolinea la frase con un sorriso, come per sdrammatizzare la prospettiva. Ci alfianca Altafini per aggiungere un altro sorriso. Altafini. che nel pomeriggio si era presentato dicendo: « Non badate a me. io sono qui per caso », ora incoraggia il presidente e dice: » Possiamo vincere la Coppa dei Campioni se soltanto la mentalità ci sorregge. Voglio dire che dobbiamo convincerci di poterla vincere, lo sono dell'opinione che la Juventus non deve avere paura di nessuno, neppure in Europa, basta che lo voglia. Avete visto la finale dello scorso anno? Contro il Bayern la miglior Juventus non avrebbe potuto forse vincere? Sono finiti i tempi dell'Ajax, non c'è più nessuno irresistibile ». Vose ha compiuto 37 anni il 24 luglio scorso. « Mi consolo — dice — in Spagna Amancio. con la mia stessa età. sta facendo faville ». E' leggermente sopra-peso, si vede. « Al ritorno dal Brasile — spiega — sono stato per 6 giorni a letto a causa di un attacco febbrile con mal di gola. In quel periodo ini sono appesantito, ma recupererò in fretta ». — DI qui a Sofia mancano soltanto 40 giorni... » Per quel periodo entreremo in forma, tutti quanti, ne sono convinto ». Gli chiediamo se pensa di giocare in un attacco che si presta a molte soluzioni e che. in partenza, parrebbe escludere un trentasettenne. Lui risponde. « C'è la Coppa dei Campioni, quindi ci sarà spazio anche per me, vedrete. Se sono qui è perché conto ancora di giocare ». — E per quanti anni conta ancora di giocare? « Vorrei dire che questo è l'ultimo, ma ormai lo affermo da 6 anni e non ci credo più. Deciderò durante il campionato. Se reggo faccio un'altra stagione, altrimenti mi fermo. Non voglio rubare i soldi a nessuno ». A proposito di soldi, nei prossimi giorni verrà affrontato anche il problema dei reingaggi. Considerato che l'aliare viene condotto da Boniperti e Giuliano non c'è motivo per ritenere che si debbano creare dei « casi »... Quando vince, la Juventus ai suoi giocatori non fa mai mancare niente, anzi. Pensiamo che la discussione potrà essere più lunga con Gori. ma. come dice Boniperti. la serietà del personaggio non mette in pericolo l'umore e la serenità dell'ambiente. Boniperti. in ogni case, ha terminalo le sue vacanze, come Giuliano, e si manterrà in contatto con Parola per qualsiasi problema. In 40 giorni bisogna far molto e Sofia appare già un traguardo che bisogna assolutamente superare per non partire con il piede sbagliato. Fin qui sorrisi e strette di mano, perù da oggi si lavora sul serio. « Il posto — conclude il presidente — credo che dovranno conquistarselo tutti ». Franco Costa

Luoghi citati: Belgrado, Brasile, Europa, Sofia, Villar Perosa