I rapporti di Rivera con gli ex compagni

I rapporti di Rivera con gli ex compagni I rapporti di Rivera con gli ex compagni Zecchini: "In un momento difficile non ci ha aiutato" (Nostro servizio particolare) Milano, 7 agosto. (d.mo.) Zecchini è uno strano tipo di calciatore, barbuto e capellone, disinserito dai cliché ufficiali. Quando deve esprimere un'opinione non si tira indietro. E' della teoria che il calciatore è uomo dotato degli stessi diritti degli altri. Cosi, quando c'è da parlare del caso Rivera, è pronto a dibattere II tema. Il discorso parte da un'accusa: l'anno scorso avete cercato di estraniare Rivera? Dice Zecchini: «Non è esatto. Noi, la squadra, non abbiamo mai fatto la guerra a Rivera. Non ci sono stati scontri, del resto. Piuttosto, è stato lui a sentirsi a disagio e ad estraniarsi. Abituato in passato ad essere sempre protagonista, nella squadra dello scorso anno non lo era più. almeno nei rapporti umani, lo lo rispettavo, ma, ad esempio, non lo autorizzavo a sentirsi superiore a me. La diversificazione del ruolo lo ha ovviamente contrariato. Ma la colpa non è sua, semmai è dell'ambiente che lo circondava e lo ha circondato durante la carriera. Per la verità, lui non si è mal comportato da "ras" con noi. Ma noi l'abbiamo sempre trattato da pari a pari, sia nelle discussioni come nella vita". — Qualcuno l'ha accusato di aver capeggiato il «clan dei varesini', cioè i giocatori milanisti residenti a Varese, in pratica tutti i nuovi dello scorso anno... «No, io sono stato semmai il portavoce di sensazioni, principi e pensieri personali. Sono un testardo che crede nelle sue idee. Non le cambio perché qualcuno più altolocato le boccia. Si discute e si verificano le idee, ma non ci sono gli eletti per divinazione. Ecco, questo sostenevo. In una squadra siamo tutti uguali». — Paradossalmente, accusando i ^cortigiani-, lei difende Rivera. Non gli attribuisce delle colpe? «Soltanto quelle di averci lasciato senza un saluto che non fosse la telefonata a Bigon e poi di aver abbandonato il calcio ed il Milan in un momento per noi durissimo, quando la contestazione era accesa. Non ci ha certo aiutati. Lui non sarà d'accordo, forse, ma non si è comportato bene, specialmente nei confronti dei suoi vecchi compagni» — Che Milan sarà senza Rivera? « La squadra fa grande II singolo. Il discorso vale anche per Rivera, che è un grandissimo giocatore e che tecnicamente stimo molto. Il sostituto Bigon, anche se non ha le doti tecniche di Rivera, ha le doti di continuità per sostituirlo adeguatamente, a parte il fatto che il centrocampo, nei singoli, si assumerà il nuovo onere di regista. Non dicevano che il Milan con Rivera era discontinuo? Potrebbe darsi che adesso il Milan sia più continuo anche se meno geniale. In ogni caso non è un Milan da buttar via come vogliono i pronostici che corrono in questi giorni. — Zecchini II prossimo anno conta ancora di poter racimolare un posto In nazionale? » No, non mi interessa la nazionale. Mi spiego. Il mio successo l'ho già ottenuta giocando tre partite. Tecnicamenate ho dimostrato che a quel livello ci posso stare anch'Io. Dopo mi hanno giubilato e non so nemmeno il perché. Non mi hanno fatto neanche una telefonata per spiegarmelo. Se la Nazionale, come rapporti umani, è quella, allora le dico addio, non mi interessa più.

Luoghi citati: Milano, Varese