Joannidis: "La Cia? Non so Ma se sapessi non parlerei,,

Joannidis: "La Cia? Non so Ma se sapessi non parlerei,, I colonnelli scaricano le responsabilità del "golpe,,? S Joannidis: "La Cia? Non so Ma se sapessi non parlerei,, I chiamano il dibattito in cor s0 contro i congiurati che nel l'aprile 1967 si impadronirono del potere con un colpo di mano, e instaurarono una dit- e . ( Dal nostro inviato speciale ) Atene, 31 luglio. Il «processo dei ventuno» — cosi come qui ad Atene tatura che doveva durare sette anni — continua con esemplare regolarità nell'ampia e squallida aula del Korydallos. Il processo procede rapido e diritto, al di là di quanto si poteva prevedere. Al banco dei testimoni si sono succeduti generali e ammiragli, ministri e segretari, tutti i personaggi che quella tragica notte vennero sorpresi, nella propria abitazione, da una pattuglia di due o tre ufficiali subalterni (tenenti o capitani, i cosiddetti «nasseriakl», vale a dire imitatori di Nasser), dichiarati in arresto e impediti di comunicare con i propri comandi. Tutti hanno rifatto il racconto degli avvenimenti. In particolare i tre aiutanti di campo di re Costantino (rispettivamente per l'Esercito, la Marina e l'Aviazione) hanno confermato come il sovrano venne colto di sorpresa, bloccato nella sua reggia di Tatoi, quindi trasferito al Pentagono sotto scorta armata. Lo si pose subito di fronte alla scelta. Accettare ciò che era accaduto, nominando «per la vetrina» un primo ministro civile privo di qualsiasi potere (e fu questi il vecchio Kollias), ma cedendo in realtà ogni capacità di governo nelle mani dei tre capi-complotto (Papadopulos, Pattakos e Makarezos), oppure rifiutarsi. In questo caso, i tre aiutanti di campo sono concordi, sarebbe stato lo spargi- mento di sangue. Ma poteva ancora il re agire liberamente? E' questo uno dei punti chiave del processo, un punto che non è stato ancora messo in luce. L'allora ministro dell'Ordine pubblico, Giorgio Rallis, attualmente ministro alla presidenza del consiglio (in Italia potremmo dire sottosegretario alla presidenza), è stato particolarmente preso di mira dall'avvocato difensore. E' rimasto un solo avvocato infatti, scelto d'ufficio, per patrocinare i sedici principali imputati che hanno assunto su di sé tutte le responsabilità del golpe. Ora dice che in quella drammatica vigilia la situazione pubblica era nor- \ male, il governo — afferma — aveva tutti i mezzi di assicurare un normale svolgimento delle elezioni, non era vero che le sinistre (né gli estremisti comunisti né tantomeno la sinistra moderata di Andrea Papandreu, in rotta col padre Giorgio) si preparassero ad insorgere né che ammassassero armi. E' stata quindi, la rivolta dei colonnelli, un puro colpo di Stato, non certamen-1 te un intervento disperato per \ salvare la cosa pubblica. Non \ ce n'era alcun bisogno. i La stessa tesi sostiene l'ani- dis, l'uomo più odiato di tutta la Grecia, ha trovato modo di fare una dichiarazione ai gior- miraglio Costantino Engolfopulos, che comandava la marina da guerra. Aggiunge tuttavia che il re si trovava in uno stato di estrema confusione mentale. Chiedeva a tut- \ ti che cosa doveva fare. En- ! golfopulos rispose semplice- \ mente: «Dovete resistere. Siete o non siete il re?». Ma il sovrano esitò, preferì sperare che la soluzione-Kollias gli permettesse in qualche modo di salvare almeno le apparenze del potere. In una pausa del processo, il generale Dìmìtrìos Joanni- nalisti. «Tutta la stampa ha detto — parla di me come del "torturatore capo" del regime. Io non ho mai saputo che venissero effettuate torture a mio nome e ne dubito ancora oggi». Poi ha aggiunto — e la mossa rivela un chiaro disegno politico che forse prelude ad una linea di difesa che tutti gli chiedono se la Cia era immischiata nel colpo di Stato. «A questo proposito — ha detto — affermo che non so nulla. Ma dico anche che se sapessi qualcosa non intenderei rivelarlo». E' chiaro, ormai, il gioco degli accusati. Joannidis, noto come l'uomo «che non ama le donne», ma più conosciuto ancora come un sadico sanguinario (sulla fosca figura di questo personaggio tutti in Grecia sono d'accordo) ha gettato il primo puntello. Tra sformare il brutale colpo di Stato in una misteriosa fac- cenda di carattere internazionale sulla quale non convenga fare troppe indagini. Umberto Oddone iI1■i!:|IiI; nto di sangue Ma poteva situazione pubblica era nor \ che tutti gli chiedono se la

Persone citate: Andrea Papandreu, Dìmìtrìos Joanni, Giorgio Rallis, Nasser, Papadopulos, Pattakos, Umberto Oddone

Luoghi citati: Atene, Grecia, Italia