De Carvalho: "Forze armate pronte alla repressione"

De Carvalho: "Forze armate pronte alla repressione" Per portare il Portogallo al socialismo De Carvalho: "Forze armate pronte alla repressione" Lisbona, 30 luglio. Il generale Otelo Saraiva de Carvalho, tornato da Cuba, ha detto che i militari portoghesi potrebbero essere presto costretti a rastrellare i controrivoluzionari che si oppongono alla guida dei militari e alla loro svolta a sinistra. «Io non voglio fare alcuna minaccia, ma le forze armate sono pronte a percorrere la dura via della repressione che noi abbiamo sino ad ora evitato», ha detto il capo del Copcon. Il trentaseienne generale si è detto dispiaciuto che i controrivoluzionari non siano rimasti «nell'arena», dove furono radunati subito dopo il colpo di Stato del "li, intendendo per l'arena un campo di concentramento. «Sono convinto — ha detto De Carvalho — che in un periodo di tempo relativamente breve noi dovremo rimetterli nell'arena. Sfortunatamente sta diventando impossibile portare avanti una rivoluzione socialista solo con sistemi pacifici». De Carvalho si era recato a Cuba per studiare le possibili applicazioni della rivoluzione cubana al Portogallo. Durante la sua visita egli ha avuto frequenti contatti con Pidel stro. Il generale, nella sua conferenza-stampa, ha rivolto aspre critiche al partito socialista e al suo leader, Mario Soares. De Carvalho considera il ps come il ricettacolo di tutti gli elementi di destra e dei controrivoluzionari. Pur condannando le posizioni di Soares, il generale ha ribadito la sua personale amicizia per il leader socialista, e ha espresso la speranza di incontrarsi con lui per cercare di chiarire i suoi atteggiamenti e «per consigliargli moderazione». maggìore Alla folla di persone riunì- tasi all'aeroporto per salutar-lo, De Carvalho ha promesso di accelerare il passo della rivoluzione portoghese verso una soluzione di tipo cubano. «Vagheremo quanto potremo utilizzare, qui, di quello che abbiamo appreso a Cuba», ha detto il generale. «Sono appena tornato da un Paese socialista — ha aggiunto — e vi posso assicurare che ne vale il sacrificio». «Sono un elemento di sini- stra, ma non di estrema sini-stra — ha pure detto De Car-valho —. Non mi meravigliaaffatto che le destre, la reazione, la socialdemocrazia interna, al pari di quella europea, attacchino la mia persona. Mi meraviglierebbe semmai il contrario. Ma non me ne preoccupo affatto. So che la sinistro è divisa, e per questo chiedo che tutti si diano la mano per la edificazione di una società socialista in Portogallo». Tra le personalità recatesi a salutare De Carvalho c'erano anche il capitano Vasco Lourenco, il segretario generale del partito comunista, Alvaro Cunhal, e alcuni ufficiali del Movimento delle forze armate. Il ritorno in patria del terzo membro della giunta militare darà la possibilità a Vasco Goncalves di annunciare il nuovo governo che avrà il potere esecutivo. Dalla composizione del nuovo governo sono con tutta probabilità esclusi l'ex ministro degli Esteri, maggiore Melo Antunes, e il capo del partito comunista, Alvaro Cunhal. Il maggiore Antunes è l'esponente più in vista dell'ala moderata dei militari. Egli si è già dimesso dalla carica di ministro degli Esteri. Potrebbe essere sostituito dall'ammiraglio Rosa Coutinho, filocomunista. Secondo fonti militari, De Carvalho è concorde sulla lista dei ministri e sul progetto di un «fronte unitario popolare» che preluda alla «democrazia del popolo». La crisi del Paese ha sinora impedito al presidente della Repubblica, generale Francisco Da Costa Gomes, di recarsi ad Helsinki per il summit sulla sicurezza in Europa. La sua partenza è stata fissata per giovedì sera. Nel Nord del Paese ci sono stati frattanto altri disordini. Uomini nell'ufficio del partito comunista, a San Joao da Madeira, hanno sparato contro la folla che minacciava di sopraffare il cordone di militari che difendevano l'edificio. Uno dei dimostranti è stato ferito ad un braccio. (Ansa-Upil

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