Polemica tra il sindaco e il villaggio "Palma Sera„ in Sardegna

Polemica tra il sindaco e il villaggio "Palma Sera„ in Sardegna Polemica tra il sindaco e il villaggio "Palma Sera„ in Sardegna La piccola guerra del depuratore Attesa un'analisi risolutiva sugli scarichi - Il caso di tifo non c'è stato - La vita nel complesso, la spiaggia (Dal nostro inviato speciale/ Nuoro, 30 luglio. C'è una piccola guerra in corso tra il sindaco di Dorgali (Nuoro) e il gerente del villaggio turistico «Palma Sera» di Cala Gonone (frazione di Dorgali) per colpa del depuratore che scarica in mare acqua non perfettamente pulita. Una guerra fatta di provette, analisi, ricorsi in carta da bollo che gli attuali 500 ospiti del villaggio neppure avvertono. Non sanno per esempio di aver rischiato di trovarsi a dover fare i bagagli e lasciare libere immediatamente le camere per un'ordinanza del sindaco (poi temporaneamente sospesa per la mediazione del prefetto di Nuoro) che ingiungeva la chiusura del com. prensorio a tempo indeterminato. Un pericolo che a quanto pare continua a sussistere: dipende soltanto dall'esito di un esame di laboratorio su un campione d'acqua. Lo si saprà tra qualche giorno. Una storia balorda che fa rimanere col fiato sospeso parecchie persone, ad esempio i 100 dipendenti del villaggio che potrebbero trovarsi senza lavoro, e una catena di fornitori locali. E' un periodo di «stallo» che metterà poi in imbaj razzo chi dovrà prendere una | decisione. Dal canto suo, il geI rente del Villaggio si sta dan! do da fare per migliorare il ' funzionamento del depuratoi re. C'è un tecnico che non si I stacca un momento dalle pompe: traccia grafici, fa pre! lievi, annusa, mette nuovi fil• tri. Ma l'impianto è quello che è, pare non ne esista in [ commercio uno migliore. Dicono che sia costato 30 milio; ni. Forse ci sarebbe una solu, zione: scaricare il liquame depurato al largo mediante tu; bi; soluzione che forse risol verebbe il problema, ma c; 1 vuole tempo per realizzarla. Come se non bastasse, alla grana del depuratore se ne è aggiunta un'altra: quella dell'acqua potabile. E' insufficiente all'esigenza del villaggio. Il gestore è costretto ad alimentare i serbatoi con le autobotti. E' capitato che uno di questi carichi, prelevati dal torrente Cedrino, all'analisi, è risultato «contenente indici chimici e batteriologici di inquinamento», quindi non bevibile. L'acqua, comunque, prima di entrare in circolo è disinfettata, ma è meglio usarla solo per la doccia, o per le altre esigenze igieniche. Per bere e lavarsi i denti c'è quella minerale. Un romano al quale ho chiesto se la carenza d'acqua gli creava problemi mi ha risposto: «La bevo silo in casi disperati». E si è lasciato andare ad una lunga dissertazione sui vinelli locali che, secondo lui, sono i migliori del mondo. Il villaggio «Palma Sera» è sorto nel '71-'72. E' un bel complesse di costruzioni che si adatta all'ambiente che lo circonda, non «disturba» il panorama generale. Visto dall'alto, dalla strada che da Dorgali scende a Cala Gonone, sembra una manciata di tetti rossi gettata su quella brughiera butterata di cespugli dove la terra cotta dal sole è diventata farinosa, bianca. Il caldo è atroce, mozza il fia1 to. Però, come si scende al liI vello del mare, c'è sempre un I po' di brezza. L'acqua è chia! ra e profonda: fa da lente, i j pesci sembrano enormi. Parliamo del villaggio con | il sindaco Antonio Loi, 25 anI ni. E' un comunista in carica i da un anno e mezzo. E' un ti; po molto deciso, la barba I gl'incornicia il mento, e gli i occhi sembrano passarti da I parte a parte. Prende il fasci! colo Palma Sera, lo sfoglia j nervosamente, afferra un doI cumento, resta un momento assorto, poi attacca: «Questo cnrnnipssn è nato male. Spiego il perché. E' stato costruito su una lottizzazione convenzionala, cioè vuol dire che prima bisogna realizzare le opere di uroanizzazione poi concedere la licenza edilizia. Qui è avvenuto esattamente il conl'ario». Nelle sue affermazioni, il sindaco è categorico, quasi si arrabbia. «Questo, sia ben chiaro, non è giusto — aggiunge con stizza —. L'abitabilità del villaggio è stata concessa solo al corpo centrale e può ospitare sulle 150 persone. Attualmente ce ne sono 500. Le camere o gli appartamenti che occupano non hanno ancora la licenza di pubblica sicurezza, la famosa abitabilità. Ha capito?». Questa è la tesi del sindaco e riguarda, ovviamente, la proprietà del villaggio turistico. «Si dà il caso — continua il sindaco — che io abbia ricevuto numerose lettere di persone che sì lamentavano per la puzza nauseabonda che emanava lo scarico a mare del villaggio. Ho interessato le autorità competenti, e i tecnici dell'ufficio d'igiene e profilassi di Nuoro hanno prelevato tre campioni di liquame per analisi. Questo è avvenuto esattamente il 1", 4 e 7 luglio. No, scusi un momento — dice, si china sul fascicolo, controlla un dato e aggiunge —, l'S luglio non il 7. In seguito, dal risultato di queste analisi è emersa l'assoluta inefficienza degli impianti di depurazione del villaggio. C'è anche il possibile pericolo di un contagio. In data 23 luglio, quale ufficiale di governo, ho emesso un'ordinanza che disponeva l'immediata chiusura a tempo indeterminato del complesso, cioè fino a quando .ion fossero state attuate le condizioni che ne legittimavano la riapertura. Inoltre, in caso di mancata ottemperanza all'ordine ingiunto, avrei provveduto d'ufficio. Bene. A questo punto ho fatto notificare l'ordinanza e a mezzogiorno è successo il finimondo: ho subito avuto un colloquio col prefetto che iva chiesto gentilmente se potevo incontrarmi con lui e studiare un compromesso. Naturalmente ho accettato, anche per evitare l'eventuale caos. Il prefetto mi ha chiesto di sospendere l'ordinanza, cosa che ho fatto il giorno dopo, il 24, in attesa che l'ufficio d'igiene di Nuoro faccia conoscere i risultati delle analisi. Ci varranno altri due o tre giorni, poi vedremo». La pratica resta quindi sempre aperta. Il gestore di Palma Sera, dottor Franco Lofaro, spiega: «Il prelievo del liquame è stato fatto nei giorni che il depuratore era fermo per un guasto ad una delle pompe. A questo punto è chiaro che il risultato delle analisi non poteva che essere catastrofico. Adesso l'impianto funziona perfettamente. Mi è sembrato però di capire che l'ufficio di igiene ha fatto, nel frattempo, un altro prelievo. Io non ho visto nessuno, ma se cosi è stato, la prassi è quanti, mai insolita». Il tecnico che controlla il depuratore aggiunge: «Adesso tutto è regolare. L'odore che sente è perché sì è innescato il processo di depurazione. Rendiamo pulita l'acqua, ma non possiamo eliminare il lezzo. Nessuno è in grado di farlo. Questo impianto sarà sem¬ pre più perfezionato, ci sto studiando sopra. Vogliamo che l'acqua che esce sia talmente pulita da poter irrigare il terreno attorno alla piscina per farci crescere l'erba e eliminare quindi la polvere. Faremo delle belle cose, ma devono lasciarci lavorare tranquilli. E' da pochi mesi che siamo qui e abbiamo avuto tante di quelle grane che metà basterebbero. Anche noi ci stiamo organizzando, ci stiamo guardando attorno. Tutti i problemi li risolveremo, ma uno alla volta. Il dottor Lofaro ha avuto un bel coraggio ad aprire qui in Sardegna un centro di questa portata. Qui, su un'isola, i trasporti sono quelli che sono e molte merci dobbiamo farle arrivare dal continente. Ci sono difficoltà enormi e anche le spese non sono indifferenti. Ma una cosa è certa: qui al cliente non lasciamo mancare nulla. Ha tutta l'assistenza possibile e quando parte è soddisfatto». Ed è vero. Qui nessuno dei cinquecento villeggianti si lamenta. Si trascinano pigramente dalla spiaggia al ristorante e viceversa. Alla sera invece si trasformano: fanno cerchio attorno al pianista e cantano a squarciagola. Altri scendono al night, ballano freneticamente e se per caso chiedi che ne pensano del depuratore ohe non funziona rispondono: «Non me ne importa un tubo». Ad agosto, col nuovo arrivo, saranno in settecento. Per quanto riguarda i clienti che occupano camere non ancora definite abitabili, il prefetto di Nuoro non ha preso alcuna decisione in proposito. Ha solo vietato alla direzione del villaggio di occuparle con altri clienti nuovi a mano a mano che quelli precedenti le lasciano libere perché terminato il periodo di soggiorno. Un altro particolare da mettere in evidenza proprio per non suscitare allarmi ingiustificati è che a Palma Sera non si è verificato alcun caso di tifo. Forse la voce è corsa deformata perché uno dei clienti, appena arrivato, si è sentito poco bene. Forse aveva mangiato cibi piccanti e, dato che soffriva di gastrite, ne ha riportate le conseguenze. Se mai fosse avvenuto un caso del genere, le autorità sanitarie locali sarebbero state messe in allarme. Niente di tutto questo è successo. Aldo Popaiz

Persone citate: Aldo Popaiz, Antonio Loi, Franco Lofaro, Lofaro, Palma Sera