Alte, flessuose e avviluppate in sontuosi scialli e pellegrine

Alte, flessuose e avviluppate in sontuosi scialli e pellegrine Alte, flessuose e avviluppate in sontuosi scialli e pellegrine (Nostro servizio particolare) Parigi, 29 luglio. Dello struzzo non si ricordano che le piume, ci ha detto Jean-Louis Scherrer, che senza badare a spese ha tagliato nel cuoio di questo elegante trampoliere lussuosi mantelli intinti nel marron, cognac, grigio o verde, per altrettante signore d'inverno con panni di Saint-Exupèry. Si porta su completi, di gonna a pantaloni, su pantaloni corti al ginocchio e pulchinè, con cuffie da aviatore o uno di quei cappelli nordovest, che sono un modo diverso, per il sarto di madame Giscard d'Estaing, di pensare alla caccia, quando riscopre il tessuto mimetizzato dei para o il loden verdissimo per impermeabili e tailleurs. Poi c'è il plaid, un vero plaid scozzese, talora frangiato in cui drappeggiare un abito sottile, un mantello diritto o in trence in spumoso mohair; se sui tailleurs a quadri marron e grigio, nero e bianco, c'è una piccola cappa, in uno dei tre colori, meglio in uno dei quattro colori, meglio, invece del plaid ecco uno scialle leggero. Le sue tinte si accordano con la gonna o con la giacca, l'essenziale è che la jigura appaia ammantellata, frangiata, morbida falsamente poiché la linea è sempre diritta. Come nei finissimi abito-scrigno, neri, con l'immancabile scialle, veri pretesti per gioielli neri e lucenti, quando essi stessi non siano abiti-gioiello. «Pine ambasciatrice inglese a Pekino, anni 1929>:, diceva una collega londinese. Il cappellino da sera sulle chiome folte e laccate di nero, come le egiziane antiche, è un bob all'americana, ma gli abiti costituiscono una specie di inno orgoglioso e senza concessioni al grazioso, per la femminilità difficile, esile, un po' estenuata e insieme aggressiva. Esattissimo il preludio atto terzo della Traviata per accompagnare l'uscita di Fourreaux in cachemire nero a cintura drappeggiata e plaid dello stesso tessuto, tanto più gli altri in crèpe georgette, violetto o amaranto, con cappa incrociata o neri in chiffon con una manica sola ma a campana ricamata di jais, d'argento a linee intermittenti. Fino agli abiti da sera, che scolpiscono il corpo e sono ricoperti da scialli, da giacche cardigan interamente ricamate in oro su nero o tutte frangiate di sonore perle in argento, nere e oro. Aria di penitenza e scioltezza, eleganza sexy e ricerca d'aiuto agli scialli, pellegrine, mantelli e stole per legarla dal mattino alla sera: è il motivo dominante di questo primo giorno delle collezioni francesi per l'autunno-inverno 1975-76, Se Atene piange, Sparta non ride, folla in minore alle sfilate, non molte novità, esattamente come a Roma: ciò che non manca mai a Parigi, è uno chic più agile anche fra giacche a vento, sciarponi, cappucci e plaid sulla spalla. Il nero è il colore preferito per la sera, ma le indossatrici hanno avuto l'ordine di non far somigliare la loro pelle al cuoio dorato e bisogna vedere con quanta grazia svetta il collo su dalle scollature a trapezio ben levi- di jersey o sui pigiama in sa Un: unico ornamento, al di là del colore, i lunghi sautoir in oro e acciaio o in smalto, rac colti nella loro luce da micro SCopiche buccole agli orecchi, ia dove sono tagliati netti i capelli lisci di quarant'an ni fa Lucia Sollazzo ' gate princesses di Scherrer o i a grande V degli abiti-carni- \ eia, con la cintura sottile e le j ampie maniche, alla Christian ! Dior. Prima le sfilate, poi la I tintarella: il 1976 avrà infatti un inverno di gioiosi pallori, | di nuove tinte madreperlacee per gli occhi e le labbra, con \ ispirazione innamorata dall'I- ■ talìa, quale si ritrova nel pae- saggio della mostra di Corot., Dior accoglie da par suo Va- ria del momento: influenzasportiva per il giorno, con I poncho, cappuccio e passa-1 montagna: charme per la sera \ con abiti soffici, la coulisse alla scollatura e tailleurs in crèpe satin operato, velluto, crèpe satin con la giacca corta e attillata e gonne lunghe o corte, senza diritto. Ma con maggiore coerenza fra mattino e occasioni eleganti, perché il tailleur blazer, a righe oblique marrone o beige, il giaccone con le gonne a pantalone, i due pezzi in tweed con la gonna dritta o a grandi pieghe avvolte e annodate sulle anche, i mantelli tubo con le maniche ampie, il cappuccio bordato di pelliccia, quivocabilmente sport, man-1 dano incontro all'inverno una donna spigliata. Basta che essa cambi tessuto, insista più sul violetto o verde mandorla che non sul nero perché si ritrovi abbigliata da sera e pure non inadatta a fare a meno del tassì. Bellissime da Dior, le giacche a vento ritagliate nella crèpe de Chine o nella crèpe lamé, straordinari i cardigan cinesi sui fourreaux ine- i Parigi. Completo sportivo della collezione Dior Parigi: la parola alla haute couture

Persone citate: Giscard D'estaing, Jean-louis Scherrer, Lucia Sollazzo, Pine, Scherrer

Luoghi citati: Atene, Parigi, Pekino, Roma