Azzurri battuti con tante botte

Azzurri battuti con tante botte Azzurri battuti con tante botte Partita "calda" con i rudi ungheresi: 5 a 7 Un arbitro molto indulgente - Ottima prova dei nostri che affrontano l'Unione Sovietica (Dal nostro inviato speciale) Cali, 26 luglio. Italia sconfitta, con un po' di amaro in bocca. Nella prima partita del girone finale della pallanuoto gli azzurri sono stati battuti dall'Ungheria per sette a cinque, questa notte. Un risultato abbastanza giusto, scaturito da uno dei più begli incontri mai giocati da De Magistris e compagni, contro i campioni del mondo in carica. L'amaro non viene dall'aver perso, perché il risultato negativo poteva essere messo anche in bilancio: viene piuttosto da quel senso di impotenza che deriva dal dover giocare contro « mostri « del tipo degli ungheresi, senza la necessaria protezione arbitrale. Questa volta non parliamo di disonestà del di- rettore di gara, ma della inesperienza dell'arbitro americano Felix per il quale è andato tutto bene: abbracci sott'acqua, falli evidenti e nascosti. Un bel tipo di pacioccone questo Felix (un nome che vale un programma) tutto sorrisi, che non si è mai accorto del gioco condotto sul piano della forza fisica dagli ungheresi. Gli azzurri si sono trovati in fase offensiva non davanti a una difesa chiusa ma piuttosto ad un « muro » umano composto dal tre rivali più pesanti: il veterano Szivos, l'esperto Csapo e Farago, la furia della scuola ungherese. Basti dire che sono tutti alti più di due metri e pesano a parità dl altezza più di un piocatore di basket. Abbiamo assistito ad autentiche » tonnare » nelle quali gli azzurri erano i tonni e gli ungheresi i pescatori. Più di una volta De Magistris, che fungeva da punta avanzata per coprire le azioni di Marsili e Gibellini, è volato letteralmente fuori dall'acqua spostato di peso dai rivali. Oppure è stato sommerso fino al limite della resistenza. Ouesto non toglie tutti i meriti all'Ungheria che possiede un gioco notevole, non sbaglia quasi mai ed è spettacolare nel tiro. Per nulla intimoriti, comunque, gli azzurri hanno affrontato l'impegno con la massima determinazione e per tre tempi circa hanno tenuto testa allo strapotere di Szivos e soci, giocando in velocità. Tant'è vero che dopo tre splendide parate di Alberani che sta arrivando alla forma migliore, l'Italia è andata per prima in vantaggio con un rigore messo a segno da Sante Marsili. Il napoletano (che ha avuto a disposizione anche un altro penalty) è stato l'autore di tutte e cinque le reti azzurre. La sequenza dei gol, dopo l'uno a zero a favore degli italiani, ha visto il pareggio di Farago in controfuga, Il due a uno per gli ungheresi con Konrad e il due a due al termine del secondo tempo ancora con Marsili. Nel terzo tempo la squadra azzurra è andata in svantaggio per due a tre (Szivos con l'uomo in più] e miracolosamente ha capovolto la situazione sempre con Marsili autore di due gol consecutivi. Col quattro a tre per l'Italia, Alberani ha dovuto subire un altro rigore che Farago ha messo in rete di potenza, poi ha subito la quinta rete da Sarozi. Gli ungheresi hanno allontanato ogni pericolo segnando ancora in superiorità numerica il sesto gol; Marsili ha accorciato le distanze a due minuti e mezzo dalla fine e Farago, ancora lui, ha portato il risultato sul 7-5. Questa sera l'Italia incontrerà l'Urss che ieri ha battuto Cuba per 8-3. Questa partita mette in palio probabilmente la medaglia d'argento. Nei risvolti del torneo di pallanuoto entra ancora per la cronaca la Jugoslavia, esclusa nel girone finale per un dubbio caso di doping. Gli jugoslavi si divertono battendo tutti gli avversari con punteggi sonori e anche in privato fanno «numeri» fuori programma. Ieri sono andati in un parco pubblico cittadino dove ce un laghetto e si sono messi a giocare a pallanuoto dentro l'acqua. Prima in costume da bagno e poi — sostengono i giornali locali — anche nudi. Una forma di streaking sportivo per protesta. c. eh.

Luoghi citati: Cuba, Italia, Jugoslavia, Ungheria, Unione Sovietica, Urss