Spediti con vaglia soldi d'un riscatto

Spediti con vaglia soldi d'un riscatto Spediti con vaglia soldi d'un riscatto Sono una parte delle banconote pagate per la libertà di Garonzi - I banditi avevano chiesto 1 miliardo (Nostra servizio particolare) Milano, 25 luglio. (o. r.) Banconote servite a pagare il riscatto (un miliardo) di Saverio Garonzi, 65 anni, rapito il 28 gennaio e rilasciato dopo otto giorni, sono state versate, ieri, su un conto corrente postale da una giovane sconosciuta. L'operazione è avvenuta negli uffici di via del Bollo, dietro piazza Cordusio. La donna viene descritta sui 30-35 anni, bionda, graziosa, vestita «molto correttamente». Secondo una prima notizia, che tuttavia gli ambienti della questura smentiscono, la giovane avrebbe usato i soldi per spedire «vaglia» in Svizzera e Francia, per un importo di parecchi milioni. Ma gli inquirenti minimizzano: nessun invio all'estero, esiguo il conto corrente, non più di alcune centinaia di migliaia di lire in possesso della donna. I funzionari non parlano, ma si sa che da tempo la polizia tiene d'occhio le operazioni in danaro che avvengono per posta. In particolare erano sorvegliati gli uffici di via del Bollo: le banconote, di volta in volta presentate, erano controllate attentamente. Ieri la giovane ha potuto andarsene apparentemente indisturbata, ma, in realtà, è pedinata. I soldi da lei versati sono finiti subito nelle mani degli agenti che non hanno avuto difficoltà a riconoscerli come | appartenenti al riscatto Garonzi. Le banconote erano state microfilmate: così come avviene nei casi di sequestri di persona. Addirittura, ci sono industriali che, nel timore di essere rapiti — o che lo sia | qualcuno della famiglia — hanno già depositato in cassetta di sicurezza alcune centinaia di milioni, tutte in banconote identificabili, da usare solo per il pagamento di un eventuale riscatto. © Da una sconosciuta a Milano

Persone citate: Saverio Garonzi

Luoghi citati: Francia, Milano, Svizzera