Mario Tuli braccato a Empoli quattro amici lo hanno visto

Mario Tuli braccato a Empoli quattro amici lo hanno visto Mario Tuli braccato a Empoli quattro amici lo hanno visto Era nell'atrio del Comune ed è stato riconosciuto da impiegati che hanno lavorato con lui - Forse è fuggito su un'automobile rubata Mario Tuti Firenze, 25 luglio. Da stamane, Mario Tuti, il fascista ricercato per duplice omicidio e condannato di recente all'ergastolo, è braccato nella zona di Empoli. La città è in stato d'assedio: posti di blocco sulle strade fermano tutti coloro che entrano o escono. Reparti di carabinieri e dell'antiterrorismo, con l'appoggio delle unità cinofile e degli elicotteri, battono la campagna. E' certo che Tuti stamane era ad Empoli ed è stata trovata l'utilitaria su cui è fuggito quando si è accorto d'essere stato riconosciuto. Quattro persone hanno dichiarato di averlo visto, sono persone che hanno lavorato col geometra empolese quando egli era dipendente del Comune. La loro testimonianza è ritenuta sicura. In questi giorni si era parlato molto del fascista, che uccise i due agenti venuti ad arrestarlo, in merito ad un suo presunto ricovero in una clinica fiorentina, dove Tuti si sarebbe sottoposto a un'operazione di plastica facciale. «Era proprio Mario Tuti il giovane alto con barba nera e folta e giubbotto, visto stamane a Empoli», avrebbe detto il dott. Fasano, capo dell'ufficio politico della questura, dopo aver ascoltato le dichiarazioni di coloro che se lo sono trovato a faccia a faccia stamane alle 8,20 nell'atrio del comune di Empoli. Il geometra Angiol Maria Avanzati dell'ufficio tecnico del comune, dove il Tuti lavorava, e l'architetto Mauro Ristori stavano uscendo dal palazzo, allorché nell'atrio hanno visto un giovane che stava attentamente guardando gli atti esposti nelle bacheche. Entrambi hanno avuto come un colpo in mezzo al petto per l'emozione provata, si sono guardati in viso ed hanno esclamato: «Ma quello è il Tuti...». Per strada hanno continuato a scambiarsi le loro impressioni, quindi, convinti che quello fosse proprio l'assassino ricercato, si sono recati a telefonare al commissariato di p.s. L'allarme è subito scattato. Venivano istituiti posti di blocco mentre al Comune giungevano funzionari e agenti, per interrogare quanti avevano potuto vedere e riconoscere il ricercato. Si veniva cosi a sapere che anche altre l i . : e i e . e i o , o due persone, fra cui un impiegato al centro meccanografico, avevano riconosciuto il Tuti nel giovane barbuto che guardava i documenti esposti nelle bacheche. A questo punto non restavano dubbi, anche perché tutte e quattro le persone conoscevano bene il Tuti, che aveva avuto con loro contatti per ragioni di lavoro. Ma come era giunto e come era sparito? L'impiegato del centro meccanografico ha detto di averlo visto allontanarsi su una «500» targata Pisa. Il furto di una «500» avvenuto tre giorni fa ai danni di uno studente pisano (anch'egli noto fascista) soltanto stamane è stato denunziato. La vettura è stata trovata: sui sedili v'erano proiettili e frammenti d'una copia dei memoriali scritti da Tuti. L'auto appartiene a Mauro Mennucci, 26 anni, estremista di destra, ora in questura per chiarire la sua posizione. Che cosa faceva Tuti nell'atrio del Comune? Si è fatto vedere per spavalderia, come provocazione, oppure, stanco di essere braccato, cerca di essere preso? Non si escludono altre ipotesi: forse cercava tra gli atti esposti nelle bacheche quello che si riferisce alla cancellazione della patria potestà, chiesta dalla moglie, o forse cercava di compiere una rapina? Infatti nell'atrio del Comune si apre una porticina che immette nei locali di un'agenzia bancaria. Potrebbe averci rinunciato dopo essersi accorto che lo avevano riconosciuto. Come si vede, a questo punto ogni supposizione è possibile; la verità soltanto Tuti potrebbe rivelarla. L'abitazione del geometra, in via Boccaccio 25, a Empoli, è stata perquisita da carabinieri e polizia, sotto la direzione del sostituto procuratore della Repubblica di Firenze, Pappalardo, che conduce le indagini. E' stato interrogato anche il suocero del geometra omicida, Lorenzo Ruggeri. La moglie, Loretta, è al mare insieme al figlio, Werter. La perquisizione sembra non abbia dato alcun esito. Il fascista che ha ucciso due poliziotti

Luoghi citati: Empoli, Firenze, Pisa