Un vertice franco-tedesco sul rilancio dell'economia di Tito Sansa

Un vertice franco-tedesco sul rilancio dell'economia Bonn: Schmidt riceve Giscard d'Estaing dopo Wilson Un vertice franco-tedesco sul rilancio dell'economia (Dal nostro corrispondente) Bonn, 25 luglio. Con l'arrivo del presidente francese Valéry Giscard d'Estaing a Bonn, la capitale tedesca è diventata la piattaforma della diplomazia occidentale. Domani sera, appena partito il Capo di Stato francese, giungerà il presidente americano Gerald Ford, che rimarrà fino a lunedì. Il padrone di casa, il cancelliere Helmut Schmidt, e i suoi ospiti si rivedranno poi alla metà della settimana prossima alla Conferenza di Helsinki. Ciò — si dice a Bonn — anziché sminuire accresce l'importanza dei vertici nella capitale federale, perché dimostra che tanto Giscard quanto Ford ritengono «indispensabile» una consultazione con l'alleato tedesco prima della Conferenza sulla sicurezza europea. Così come l'aveva ritenuta necessaria il premier britannico Harold Wilson, che ieri ha fatto visita a Schmidt ad Amburgo. Mezz'ora dopo l'arrivo, alle 21 ora italiana, Giscard già sedeva a tavola, ospite di Helmut Schmidt, nel bungalow della Cancelleria insieme con il suo seguito, il ministro degli Esteri Sauvagnargues, quello dell'Economia e delle Finanze, Fourcade, e quello dello Sviluppo industriale, D'Ornano. Da parte tedesca c'erano il capo della diplomazia Genscher, il ministro dell'Economia, Friderichs, quello delle Finanze, Apel e (senza il suo omologo francese) il ministro della Difesa, Leber. La sua presenza alla cena di lavoro ha dato nuovo slancio alle voci (smentite con energia a Parigi e tiepidamente a Bonn) che tra i temi del vertice franco-tedesco vi sia anche quello del trasferimento sul territorio della Germania Federale dei missili atomici francesi Pluton, che preme molto al governo della Germania Federale. Per i colloqui di stasera e di domattina non esiste un ordine del giorno. Fonti vicine al governo tedesco hanno detto che tema dominante sarà il rilancio congiunturale dei due Paesi, concordato la settimana scorsa da Schmidt e Giscard al Consiglio europeo a Bruxelles. A Bonn si fa osservare che i due interlocutori non si accontentano delle «raccomandazioni» fatte dal Consiglio d'Europa ma, da uomini d'azione quali sono, intendono procedere parallelamente per rimettere in movimento la macchina della congiuntura, frenata dalla recessione mondiale. La novità del vertice cominciato stasera consiste nel fatto che, contrariamente a quelli precedenti, non si tratta più di consultarsi e di informarsi reciprocamente, ma di prendere decisioni in comune; esse dovranno avere un effetto psicologicamente stimolante, in attesa della ripresa americana e giapponese. D'accordo sulla necessità del rilancio, Giscard e Schimdt hanno opinioni lievemente divergenti sui metodi da adottare (apertura o non apertura temporannea di passivi nel bilancio dello Stato?), concordando peraltro di dare la precedenza a imponenti programmi di opere pubbliche. Parigi intende stanziare 9 miliardi di marchi (circa 2500 miliardi di lire), Bonn che ha già un enorme deficit vorrebbe limitare la spesa pubblica a 4-5 miliardi (cioè all'incirca la metà), destinandola in primo luogo all'edilizia. Vi è la ferma convinzione a Bonn che, se la coordinazione franco-tedesca per la ripresa industriale avrà successo, gli investimenti privati verranno incoraggiati, i consumi favoriti, e la disoccupazione potrà venire ridotta, con effetti positivi negli altri Paesi della Comunità europea. Il momento — si dice da parte tedesca — è quanto mai favorevole, dopo che la Francia ha ridotto della metà il tasso di inflazione ed il franco è rientrato con successo nel «erpente» monetario. I problemi energetici e monetari mondiali saranno gli altri due temi più importanti dei colloqui tra Schmidt e Giscard, specialisti in queste materie. Schmidt — si dice — sarebbe favorevole ad accettare la proposta del Presidente francese di riunire in autunno una conferenza monetaria internazionale, ma a condizione che venga allargata a tutto il complesso dei problemi economici. Il Cancelliere non condivide invece l'idea di Giscard (proposta all'Algeria e ad altri Paesi) di introdurre un sistema di indicizzazione dei prezzi dei prodotti petroliferi, consigliando invece di continuare i colloqui multilaterali con i produttori di greggio. Tito Sansa