Uomini e Dei incontrati lungo le coste del Brasile

Uomini e Dei incontrati lungo le coste del Brasile Itinerario alla scoperta delle tecniche e magia della pesca Uomini e Dei incontrati lungo le coste del Brasile Preghiere propiziatrici di cui sono protagoniste le donne dei pescatori - Riti per Oxum, il diosirena che attira i pesci e li fa cadere nelle reti - Suggestive cerimonie di ispirazione pagana San Salvador di Bahia, luglio. Uomini c Dei incontrati lungo le coste del Brasile; incontrati lungo un itinerario che voleva portarmi a scoprire tecniche di pesca e magic per la pesca; per una pesca povera in un mondo di miseria estrema. Nei villaggi della costa tropicale, tra Recita e Bahia, assisto più volle al rientro delle barche dal largo, alla divisione del pesce. IT' una pesca modesta, appena sufficiente a mantenere le famiglie di questi pescatori ex schiavi, emarginali dal resto del paese, la cui sopravvivenza è dovuta soprattutto alla fedeltà al mare attraverso un'antica esperienza e a un gran senso di solidarietà. Nei piccoli paesi di questo litorale tutti partecipano alla pesca collettiva, al pomeriggio, sulla spiaggia; e prima che tramonti il sole, dopo l'allenta divisione di quanto le reti hanno portalo a lena, una parte di questo raccolto è donalo a chi non ha potuto partecipare alla battuta. « Non c'è un pescatore del Brasile atlantico — mi dice con orgoglio un giovane — che si rifiuti, anche se la pesca c slata misera, d'aiutare un suo fratello. Uno di quelli delle famiglie che non hanno nemmeno una canoa, né una rete e quelli che sono troppo vecchi o le donne sole, i malati... ». Lungo le coste che sono la corona di spiagge e lagune di San Salvador, a Bahia, i colori e i ritmi raggiungono una bellezza incantata c sono lo sfondo visivo c il sottofondo musicale, continuo, della vita nei quartieri del porto e dei pescatori. Ma i dolcissimi sorrisi e la bellezza di canti lontani non debbono ingannare; anche qui sono drammatiche le condizioni di estrema indigenza del piccolo popolo nero che vive nelle capanne lungo la costa o nelle bidonvilles adorno al porlo proprio sotto i. grandi palazzi della citlà « bianca ». Quella citlà dalle cenlo chiese; la Bahia dei palazzi seicenteschi e dei grattacieli, il lontano passalo della colonizzazione portoghese e il boom economico dell'ultimo decennio; Ira questa città alta sul colle a dominare la baia c il porto e i quartieri dei pescatori neri, si sono intrecciali nel tempo complessi legami, benché essi rappresentino due mondi così lontani. Dal contatto tra il mondo cristiano portalo dall'Europa, quello della città, c il mondo magico animista portalo dall'Africa (quello delle bidonvilles sul mare) e nata una singolare forma di spiritualità delta candombìè. Il candomblè, sincretismo religioso di fondamentale importanza per comprendere l'animo di questa gente, il significato di certi atteggiamenti nella vita quotidiana, nel loro lavoro; e conseguentemente per comprendere anche certe tradizioni e regole a metà pagane e a mela cristiane che governano la vila spirituale dei pescatori e influenzano la loro tecnica di lavoro. Giungo un mattino tra i pescatori neri (si dicono cristiani ma praticano tutti il cullo del condoli blè) di un piccolo paese nei pressi di Bahia, Arempepe; partono per la prima battuta di pesca del nuovo anno e ho cosi l'occasione di assistere a una cerimonia propiziatrice, di cui sono protagoniste le loro donne, mogli, sorelle, figlie. Prima sono stale in chiesa, hanno chiesto la benedizione al prele del paese, poi, dalle loro capanne, hanno fallo saltar fuori gli oggetti saeri, simboli del candomblè e hanno vissuto ore di vera e propria trance. Una trance per trasmettere a Dio la preghiera degli uomini che vogliono raccogliere in mare nelle settimane, nei mesi a venire quanto servirà per vivere, giorno dopo giorno. La preghiera di questo candomblè è un canto al principio sereno e lento poi angosciato, imploratile. Un coro che « obbliga » magicamente le forze naturali a obbedire: il mare dovrà cedere i suoi pesci alle reti. La risposta si attende in silenzio, in istanti di immobile fissila. Tra gli uomini e Dio fanno da intermediari gli eroi, i santi, le semi-divinità del candomblè; personaggi sovrannaturali giunti dall'Africa che si sono fusi con quelli dei santi cristiani e hanno creato « esseri » che possono aiutare l'uomo; attraverso loro il mare darà i suoi doni, ma se la preghiera non è stala ascollata occorre che essa diventi più forte, più drammaticamente impegnativa, e sarà forse necessario un « sacrificio »; in quel momento il rito del candomblè appare allora nella sua matrice animista schiettamente africana. Ad Arempepe — solo perche m'ha aiutalo un italiano da anni stabilitosi laggiù e ormai integratosi profondamente nel mondo delle più tradizionali famiglie di pescatori — ho assistito a uno di questi momenti segreti. Dopo la preghiera e il ballo, due galli sono stali decapitali, il loro sangue è sialo versato in mare, i corpi seppelliti nella sabbia, le teste affidate a due capi barca perche siano gettate al largo dei- oceano. Sulla più grande del- [ le due canoe era stata caricata a bordo l'immagine scolpita di Oxum, una tra le più importami divinila del candomblè di Bahia. Oxum è una sirena-uomo: la sua statuetta in legno e solitamente fissata, a ino' di polena, sulla prua delle grandi imbarcazioni da pesca. 11 dio-sirena, d'abitudine, «sa. le» sulla canoa dopo ogni importante sacrificio, quando, appunto, le canoe partono per la prima battuta di pesca dell'anno. Prima dell'imbarco, la slama di Oxum e stata più volle immersa, come per un bagno rituale, nell'acqua di mare, nel pillilo ove le onde oceaniche s'infrangono sulla sabbia di una spiaggia clic sembra senza fine. La figura del pescatore che compie il rito è piccolissima rispctto all'immensità di quell'orizzonte tra terra e mare. Ma il suo geslo non passa inosservalo: lulti gli abilanti del piccolo centro di Arempepe e. fra loro, in prima linea, i pescatori sono rimasti lì, durame quel «tuffo», gli occhi fissi alla statua di legno. C'è stalo un sa- | orificio, poi c'è stalo l'incontro ! di Oxum con il mare. La vi- la s'è fermala per un istante, nel villaggio, in quella luce violenta del primo mattino; poi è ripresa nel suo lento ritmo di sempre. I galli sono morti, le donne ! si sono allontanate dalla spiaggia. E io sono rimasto a terra menlre le piroghe hanno preso il largo, guidate dalla più grande, quella che trasporta l'immagine di Oxum bagnala, inI zuppata di mare. Oxum che guiderà i pescatori nella zona ! migliore per la pesca. Oxum che attirerà i pesci, li farà cadere nelle reti. Osservo la sec■ na ormai lontana seguendola ; con il teleobietlivo della mia I macchina fotografica. Come attraverso un cannocchiale, vedo la canoa con Oxum che vaga indecisa, prima di prendere la ; buona rotta: i rematori seguo- j ' no l'ondeggio della stalua cer- i eando di interpretare l'inclinarsi del dio-sirena in una direzione o in un'altra. Cercano di interpretare un segno, un segno preciso. Solo se gli uomi- ! ni avranno sapulo capire «quel» segno e avranno seguilo il consiglio di Oxum. la canoa rientrerà stasera con la rete piena di quei pesci che saranno cibo per lutti, in tutte le case della costa. In quelle case, in quelle capanne dove una piccola immagine d'Oxum non manca mai, accanto al « santino » col Sacro Cuore, o il crocefisso; sincretismo religioso dominalo dalla presenza d'un'allra figura divina, la più popolare e amala fra le mille di questo Brasile costiero a mela cristiano, a metà pagano: tori. a e i - i rcrò nella prossima corrispon o j denza da questo mare del Bra sile. I Folco Quilici ìgura magica I „ ,1..: _„„..., di Yemanja. regina dei pesca- j , A lei i pescatori e i marinai I brasiliani (non solo quelli di | origine africana) offrono una l festa che non ha. oggi, parago- j ni — per sincerità, partecipa- zione e grandiosità — con nes- ! suna altra festa del mare, nel mondo. Una festa di cui nar- | Brasile. La statua del dio Oxum viene portata in mare per la prima battuta di pesca dell'anno (Foto Quilici)

Persone citate: Folco Quilici