Api indispensabili alle colture agricole di Bruno Pusterla
Api indispensabili alle colture agricole Api indispensabili alle colture agricole S. Damiano d'Asti, luglio. Un drammatico appello è stato lanciato da S. Damiano d'Asti per la difesa delle api e della loro insostituibile funzione. Il problema è noto e la stampa se ne è occupata anche recentemente a seguito di una singolare protesta degli apicoltori bresciani I quali hanno innalzato vistosi cartelli davanti ai loro alveari morti, portati in prossimità delle strade con la scrìtta - Api avvelenate dagli insetticidi dati ai peschi in piena fioritura. Quando la si finirà? ». L'Unione Agricoltori di Asti, in collaborazione con l'Associazione Apicoltori e con la Facoltà di Agraria dell'Università di Torino, ha dedicato recentemente un Convegno a questo grosso problema che sta a cuore a molti apicoltori e riguarda direttamente i frutticoitori, soprattutto del Cuneese e dell'Astigiano. La causa principale del depauperamento del patrimonio apistico, che è fonte di lavoro e di reddito per molte famiglie contadine, è da attribuire all'irrorazione di antiparassitari ed anticrittogamici sui vigneti e sui irutteti a mezzo di elicotteri. Il danno si dilata al di là degli interessi apistici e diventa una vera e propria calamità sociale, conoscendo l'insostituibile funzione che l'ape ha nella conservazione della flora spontanea e nell'attività pronuba in frutticoltura, orticoltura e foragglcoltura. Questi i principali temi trattati a S. Damiano d'Asti al citato Con SÌ Allegri'Duraci. nel corso del quale hanno portato dati ed esperienze il prol. Bostic- co. preside della Facoltà di Agraria dell'Università di Torino ed il prol. Vidano, direttore dell'Istituto di apicoltura. Prove e ricerche condotte dal- l'Istituto di apicoltura dell'Ateneo torinese hanno dimostrato che an- che prodotti chimici (diserbanti, antiperonosporici, anticrittogamici) dichiarati innocui possono danneggiare l'apicoltura. • Non si tratta — ha detto il prol. Vidano — di contrapporre l'interesse degli apicoltori a quello dei frutticoitori e dei viticoltori, ma di conciliarli, utilizzando con razionalità determinati mezzi chimici che la tecnica ha ormai sperimentato con sufficiente atten- dibilità ». Un particolare discorso deve es- sere fatto anche per i mezzi aerei // cui uso — è stalo ribadito a S. Damiano — non va certamente j impedito, se si considera la scarsità di manodopera e l'alto costo del lavoro manuale, ma regolamentato nelle altezze del volo (dai 4 agli 8 metri dal suolo) e In certi limitati periodi dell'anno. Di rilievo anche altre proposte emerse quali: un'adeguata legislazione regionale sulla salvaguardia del patrimonio apistico; presentazione di denunce di danni contro ignoti, in modo che la pubblica autorità e la collettività siano sensibilizzate concretamente al prò- | blema; condizionamento dell'erogazione dei contributi regionali agli elioconsorzi per i trattamenti antiparassitari a determinate condizioni di rispetto dell'epoca dei trattamenti, della naturo dei prodotti usati e dell'altezza massima consentita nel volo. La micronizzazione del prodotto chimico' 'usato dall'elicottero per i trattamenti antiparassitari, meglio conosciuta come - polverizzazione », rimane in sospensione nell'aria ed in balia dei venti e delle correnti; le api, attraversando questi corridoi aerei saturi di sostanze per loro nocive, cadono avve- ! lenate. Non si tratta di ignorare la realj tà nella quale l'agricoltura è efila; mata a produrre, cioè la necessij tà di utilizzare I mezzi tecnici ' messi a disposizione quali diser[ bauli, anticrittogamici, antiparasj sitari oggi indispensabili per una I produzione economica, ma di re| golamentarne l'uso in modo che nessuna componente produttiva I essere sacrificata ' Bruno Pusterla I
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