Ago contro la sfortuna di Giorgio Viglino

Ago contro la sfortuna Dalla Svezia alla Finlandia il mondiale Ago contro la sfortuna (Dal nostro inviato speciale] Stoccolma, 21 luglio. Il circo delle moto ha smontato le tende ad Anderstorp e si è disperso per la Svezia. Auto, roulottes, treno, camlons, nave e in capo a un palo di giorni ci si ritrova tutti a Imatra, angolo estremo di Finlandia, limite Est del campionato mondiale motociclistico finché non si riuscirà a rinnovare i temi ed entrare ad esempio in Unione Sovietica. Il circo è smontato, e ciascuno vive giorni liberi, pochi, come meglio crede. Phil Read è in albergo con me a Stoccolma con moglie e Pip, il figlio biondo come uno svedese. Oggi abbiamo fatto un giro della baia con una barca presa a noleggio ed era quasi un sogno, o forse lo era del tutto. Di moto abbiamo parlato poco e soprattut- to con distacco. Phil ha capito che qualcosa è cambiato alla MV Agusta. L'ingegner Spairani che ha rilevato i resti della gestione Ghislieri, tende a considerare tutto quanto fatto dal suo predecessore con.e sbagliato. Non ha torto, ma ovviamente radicalizzare finisce sempre per lasciar un margine all'errore, e l'antipatia che Spairani nutre per Read, può essere epidermicamente giustificata, non certo su un piano tecnico. Phil incassa da buon inglese, fa finta di nulla, ma si accorge di tutto. Ieri Spairani ha detto una frase a mio giudizio sbagliato: ' La nostra moto ha girato meglio delle Yamaha In un paio di giri, quando il pilota era al meglio del rendimento. Poi lui è calato... ». C'era una critica dura in questa frase, anche se immeritata, poiché un bestione come la MV Agusta non si può portare sempre al limite. Phil con molta calma diceva oggi: • Nemmeno Agostini di quattro o cinque anni fa poteva tenere questa moto al massimo del rendimento per tutta una corsa, e io ammetto che lui fosse il miglior interprete per questo tipo di macchina. Se con questo vogliono intendere che io sono vecchio e bolso si sbagliano. Bonera è giovane, bravo e vigoroso: cominci con l'arrivarmi davanti lui •. Non è un'impressione soltanto, fra i due piloti della MV non corre buon sangue, anche se da professionisti qual sono evitano di tirarsi lo sgambetto in corsa. A descrivere la situazione completa- mente, manca però l'altra versione, quella di Gianfranco, che contro Phil nulla dice ma molto pensa. Dov e che si esprime da buon monzese con spontaneità assoluta, sul modello Brambilla per intenderci, è sull'eventualità di un rimaneggiamento della squadra MV. «A me che venga Barry Sheene o chiunque altro, importa poco, però mi devono lasciare in pace e non costringermi a un gioco di squadra che già mi pesa addosso da due anni». In effetti Gianfranco ha fatto vincere a Read il mondiale lo scorso anno, rinunciando deliberatamente al successo in Finlandia, e quest'anno avendo comi.iciato tardi per il noto incidente corre da buon gregario disciplinato. Dietro a Sheene però non vuole stare, ed ha ragione. Sheene inter- : vistato per un canale televisivo britannico ha detto che ci sarà | uno scambio alla pari fra lui e Read, quindi tra MV e Suzuki. Ha anche aggiunto che lui è pronto a rischiare perché crede che la Casa italiana abbia possibilità di superare tutti gli avversari, ed ha fatto i complimenti ai dirgenti giapponesi per essersi assicurati l'esperienza di Read. Il tutto sa di bluff per rialzare i prezzi o consolidare posizioni, ma è chiaro che nella situazione di Bonera anche questo gioco non viene considerato con tanta simpatia. Tutto questo frizzare in casa MV arriva malgrado la fortuna continui a giocare un ruolo superiore ai meriti tecnici — non sportivi certamente — della Casa. Read continua a rimanere in gioco per il titolo mondiale anche se Agostini ha probabilità matematiche e logiche maggiori. Mino ha bisogno di piazzamenti più che possibili, probabili visto che la sfortuna non può continuare ad accanirglisi contro in questo modo, mentre Read deve vincere, e con Sheene di mezzo, per tanto accondiscendente che sia, non sa- rà facile. Il morale a terra ieri, risalirà in questi giorni e nel giro di poco Mino ritornerà quello di sempre, persino antipatico perquanto è sicuro di sé, ma sicura-mente animale vincente. Nel gioco del circo è lui l'angelo sul trapezio, e lassù in cima o in sella a una moto, nemmeno si nota che la statura non è scandinava ma soltanto mediterranea. Giorgio Viglino

Luoghi citati: Anderstorp, Finlandia, Stoccolma, Svezia, Unione Sovietica